Frosinone, il 22 agosto "Showkezze" con Claudia Campagnola, Lallo Circosta e Riccardo Graziosi

Il 22 agosto, alle 21,15 a Frosinone, in piazza Valchera, "Showkezze" con Claudia Campagnola, Lallo Circosta e Riccardo Graziosi. Con la partecipazione di Angelo Di Palma. Regia di Claudio “Greg Gregori”. 

Campagnola, Circosta e Graziosi un trio affiatato e lo dimostra ampiamente sul palcoscenico. Perfetti i tempi, perfetta l’intesa. Tre personaggi e una messinscena, basata non sulle battute ma su una performance creata dalle situazioni che scaturiscono all’interno della piéce. Una commedia di stile americano che ricorda molto quelle di Frank Capra. 
Uno spettacolo in divenire, come un work in progress. 

Showkezze era già stato fatto al Marconi ma senza Claudia Campagnola, a cosa è dovuto il suo ingresso? Abbiamo deciso di inserire una donna per dare un plusvalore allo spettacolo ed abbiamo chiamato lei.
Claudia come nasce il tuo personaggio? Abbiamo lavorato sugli sketch che avevano pensato loro. Volevamo fare un contrasto sul paradosso che l’attrice quando recita è un po’ cagna e nella vita è tutta impostata. Noi veniamo dall’esperienza dell’Accendino Magico che avevamo fatto insieme a Greg e da lì siamo partiti verso una direzione che si sposta anche un po’ sul surreale e la sperimentiamo. Per alimentare un po’ il gioco, abbiamo immaginato un personaggio che potesse giocare sulle due direzioni.
Immagino quindi che tu non abbia portato nulla di tuo nel personaggio a parte il tuo talento artistico o sbaglio? Ho usato solo l’essere un po’ svampita.
Riccardo e Lallo cosa avete portato nei vostri personaggi? Noi siamo l’antitesi perché Riccardo viene dal Teatro classico ed io dal Cabaret, portiamo le nostre esperienze culturali, diametralmente opposte, per dare forma allo spettacolo che forse e dico forse, non si farà mai proprio per i nostri modi di vedere completamente diversi. Per tornare alla domanda sull’ingresso di Claudia nello spettacolo, nell’Accendino magico ci siamo piaciuti. Lei è un’attrice brillante, bella e brava ma soprattutto sveglia ed abbiamo pensato a lei. E’ stato quasi il realizzarsi di un desiderio che era comune a tutti, prima per l’amicizia e poi per il rapporto lavorativo. 
Qual è il filo conduttore? E’ una messa in scena dello spettacolo, la Compagnia non ha soldi e Lallo decide di chiamare Claudia ed io la devo provinare. Siccome Claudia porta i soldi, decidiamo comunque di prenderla. Non svelo altro perché non avrebbe senso… E’ uno spettacolo creato da situazioni.
Pur essendo uno spettacolo divertente, mette a nudo falsità, ipocrisie e cattiverie bonarie che accadono da sempre nel mondo dello spettacolo. E’ una combinazione tra il vero e l’inventato o cosa? Graziosi: Nulla è inventato ma è tutto vero, alcuni racconti sono nostri, per altri abbiamo attinto ad esperienze di altri colleghi. Portiamo in scena la realtà. Nella vita io e Lallo litighiamo spesso e quindi abbiamo messo insieme quello che siamo noi ed il divertimento nasce da là perché si racconta la vita. Il mondo dell’attore è quello fatto di ipocrisie, di falsità, non è tutto rose e fiori come spesso s’immagina. Abbiamo solo raccontato in maniera ironica e divertente il nostro mondo. 
Mi sembra di capire che il vostro sia un duo collaudato. A quale duo del passato vi paragonate? Lallo Circosta: Cochi e Renato intercambiando i ruoli a seconda del momento. A volte uno è il comico e l’altro è spalla.
L’importanza della spalla per un comico? Riccardo Graziosi: Il comico senza la spalla è come se gli mancasse l’altra gamba. La spalla è come Giano bifronte.
Quanto vi ha aiutato la Regia di Greg? Greg ha portato una dose di surreale, ci sono alcune sue cose che sono veramente geniali. Le sue regie sono pennellate, dà due o tre chicche e poi lascia che gli attori vivano la scena. Tutti quelli che hanno collaborato allo spettacolo hanno fatto sì che venisse fuori. 
Lo spettacolo è in continua evoluzione, può darsi che tra un anno sarà diverso. Come nelle migliori commedie dell’Arte.
Un collega ha definito lo spettacolo “un avanspettacolo 2.0. rivisto e corretto”.  Cosa ne pensate?  Claudia Campagnola: Ci fa molto piacere. Si parte da una base classica per avere poi un testo moderno. Non può che essere nel bagaglio di ogni attore. Se c’è l’avanspettacolo, vuol dire che abbiamo fatto bene il nostro compito. 
Lallo Circosta: Ho letto la definizione e mi inorgoglisce molto. Io voglio definirlo “avanspettacolo 3.0 perché siamo io, Claudia e Riccardo”. 

Elisabetta Ruffolo

Fattitaliani

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