di Laura Gorini - Da
venerdì 29 giugno è
online su YouTube il video di “Song
5",
il brano della giovane cantautrice romana Greta estratto dal suo EP
d’esordio “Wonderful”.
Il
video, montato da Lorenzo Catapano, racconta per immagini di
un’estate vissuta tra amori finiti e amicizie trovate, tra spiagge,
falò e tramonti indimenticabili. La spontaneità di un gruppo di
amici in vacanza mostra la perfetta soluzione a quell’amore finito
e non più corrisposto che viene raccontato nel testo del brano. Il
brano
(distribuito da Hilltop Recording Studios) è
attualmente in rotazione radiofonica e disponibile in digital
download e sulle principali piattaforme streaming.
Scritto interamente
da Greta Mariani, è il terzo singolo estratto da “Wonderful”,
Ep d’esordio della giovane cantautrice.
Greta, che
cosa si prova ad avere già un proprio Ep a solo 17 anni?
Credo sia una
cosa meravigliosa che porta con sé emozioni indescrivibili, è un
onore per me e mi ritengo molto fortunata ad essere arrivata a tutto
ciò a soli 17 anni. Questo Ep per me rappresenta un punto fermo dopo
una serie di singoli e piccoli traguardi. Con questo Ep mi sento
sicuramente più realizzata artisticamente.
Toglici una
curiosità: stai lavorando a un tuo album vero e proprio?
In questo momento
posso dire di essere nel pieno del processo creativo, prima vorrei
far crescere la mia “fan base” e poi inizierò a pensare ad un
vero e proprio album che rappresenta per me un passo molto
importante, qualcosa che ti rappresenta e ti proietta nel panorama
musicale in maniera concreta, quindi ci tengo a fare le cose piano e
bene, al mio massimo.
Com'è
strutturato oggi un tuo live?
Attualmente un
mio live è strutturato in maniera molto semplice: sul palco saliamo
io e la mia chitarra, ovvero lo strumento col quale mi accompagno e
scrivo le mie canzoni. Cerco di abbinare canzoni in contrasto tra
loro per movimentare la scaletta dal momento che attualmente salgo
sola sul palco. Lo descriverei come un live “minimal”, amo stare
a contatto con il pubblico sia emotivamente sia fisicamente, infatti
cerco il più possibile di semplificare le mie canzoni rendendole
dirette.
Proponi anche
delle cover?
Sì, certo,
propongo sempre almeno una cover nei miei live, non avendo ancora una
grande notorietà cerco sempre di proporre cover molto conosciute ma
che allo stesso tempo mi rappresentato. Lo faccio per cercare di
avvicinare e rendere partecipe il pubblico il più possibile alla mia
musica.
Con quali
artisti sia nazionali sia internazionali ti piacerebbe collaborare e
perché?
Mi piacerebbe
molto collaborare con il cantautore britannico George Ezra, perché
mi ha fatto avvicinare alla musica folk americani, infatti all’inizio
scrivevo canzoni con uno stile molto più folk di quello attuale che
invece è molto più POP. Un’altra artista statunitense col quale
avrei piacere di collaborare è una mia coetanea che in questo
momento sta acquisendo notorietà, il suo nome d’arte è Billie
Eillish, ha un timbro vocale particolare e delicato. Un artista
italiano col quale avrei piacere di collaborare invece è Brunori
Sas, mi sto appassionando molto alla sua
musica
e ultimamente mi ricorda molto il grande De Gregori.
Hai aperto
alcuni live dei Tiromancino e di Marina Rei. Che cosa apprezzi
maggiormente di loro?
Apprezzo
soprattutto la loro onestà intellettuale. Sono degli artisti
completi a tutto tondo, girare l’Italia con loro è stato veramente
un onore e un piacere, mi hanno insegnato tanto e mi hanno fatto
crescere artisticamente, mi sono ritrovata anche a dover gestire un
pubblico di 15.000 persone e sentire così tanta gente che canta con
te l’inciso di una cover (nel mio caso “Crazy” di Gnarls
Barkley). Che dire: è stata un’emozione bellissima che porterò
sempre nel
cuore
e che non vedo l’ora di riprovare.
La tua voce,
nonostante la tua giovanissima età, è già molto impostata. Inoltre
possiedi un timbro molto riconoscibile e personale. Quanto dipende -
secondo te - dalle tue doti naturali e quanto - invece - dallo
studio?
Premetto che non
ho mai studiato costantemente canto nella mia vita, fin da piccola ho
sempre avuto nelle cuffiette Joss Stone, Aretja Franklin, Ami
Whinehouse, Bkork, Sigur Ros, Radiohead, ma avrei una lista infinita
da scrivere! Cantare per me è stato sempre un atto molto naturale
infatti non c’è stato un momento preciso nel quale io ho iniziato
a cantare. Diciamo che ho sempre cantato.
Al di là
degli studi musicali, come sei messa con gli studi tradizionali e
convenzionali?
A settembre
frequenterò il quarto anno del liceo classico Terenzio Mamiani a
Roma, è una scuola molto impegnativa che richiede molte ore di
studio giornaliere, per questo a volte mi è difficile far combaciare
lo studio e la musica.
Ti piacerebbe
fare l'Università? Che cosa sogni di fare da grande? Anche un
mestiere al di là della Musica?
Mi piacerebbe
molto frequentare l’università. Credo che la musica, soprattutto
quella cantautoriale, non si possa insegnare, con lo studio
certamente si migliora, ma ci dev’essere una predisposizione e un
interesse innato alla musica che non si può trasmettere solo
attraverso i libri e i metodi. Mi piace molto il mondo della moda e
del design, mi piace soprattutto il fatto di poter esprimermi
attraverso i colori e le varie texture dei tessuti. Per questo
infatti mi piacerebbe molto frequentare molto l’Accademia di Belle
Arti. Per ora però vorrei solo finire al meglio il liceo classico.
Molte
musiciste sono anche delle attrici... Il mondo della recitazione ti
affascina?
È un mondo
bellissimo che sicuramente mi affascina, ma che adesso vedo un po’
lontano dai miei progetti a medio e lungo termine.
Ti piacerebbe
lavorare a una colonna sonora di un film? Di quale genere e di quale
regista?
Mi piacerebbe
molto certo, per me sarebbe un onore. Vedo parecchi film e non
nascondo che diverse volte ho pensato a quanto mi piacerebbe
dedicarmi ad una colonna sonora. Sicuramente oltre alla grande
opportunità sarebbe una grande responsabilità, in quanto credo che
non si possa scindere una scena dalla sua colonna sonora. I due mondi
vanno da sempre insieme e si completano.
Sei una
cantautrice... Ti piace dunque metterti metaforicamente molto a nudo
nella Musica?
Come detto
precedentemente nella domanda dei live, cerco sempre di essere più
diretta e concreta possibile soprattutto nella musica. Credo anche
che un cantautore debba necessariamente mettersi a nudo per
raccontare se stesso, ogni canzone ha un qualcosa di unico e
particolare che in qualche modo è frutto della tua esperienza.
Perché hai
scelto di cantare e scrivere in inglese?
Provengo da una
famiglia di origine americana e ho sempre fatto avanti e indietro tra
States e Italia quindi l’inglese è la
mia
seconda lingua madre senonché la
lingua
con la quale mi viene più naturale esprimermi. Non è stata quindi
una scelta artistica strategica, ma una mia spontanea esigenza fin da
quando ero piccola.
Credi che i
tuoi pezzi cantati in lingua italiana perderebbero la loro
freschezza?
Non nascondo che
ho iniziato a scrivere qualcosa in italiano ultimamente, credo che
un’artista non si debba valutare secondo la lingua. Se un’artista
è fresco e ha l’esigenza di esprimersi in inglese per esempio, è
quasi impossibile che perda la sua freschezza anche in un’altra
lingua. Quindi non credo che i pezzi in italiano mi possano far
perdere la mia freschezza e possano cambiare il mio
modo
di cantare, ma sicuramente è un mondo diverso dall’inglese.
L’italiano come lingua è difficile da gestire e ogni parola ha un
proprio peso.
Ma
qual è il segreto - secondo te - per mantenere tale aspetto non solo
nella Musica ma nell'Arte in generale, oltre che nella vita di una
persona?
Non credo ci sia
un vero e proprio segreto dietro, un’artista di qualsiasi genere
non deve troppo pensare a qual è il miglior modo per mantenere
questa sua freschezza, ma deve riuscire al meglio ad esprimersi nel
modo più chiaro e diretto possibile. Nella vita in generale di una
persona la freschezza non si perde quando si è felici, quindi a
volte basta solo pensare a quante fortune abbiamo nella nostra vita
che molte persone nel mondo in questo momento non hanno e non possono
avere. A volte ciò che a noi sembra scontato non lo è per niente.
Penso che a volte nella vita sia necessario fermarsi, fare un punto
della situazione con se stessi ed essere riconoscenti di tutte quelle
cose e persone che ci sono vicine.
Foto di Laura Penna