Teatro, Amanda Sandrelli, Simone Colombari, Eleonora Ivone e Giorgio Borghetti in "Boomerang". Le interviste di Fattitaliani

Al Teatro Nino Manfredi di Ostia, fino all’11 febbraio “Boomerang” scritto e diretto da Angelo Longoni. Con Amanda Sandrelli, Simone Colombari, Eleonora Ivone e Giorgio Borghetti. 
“In famiglia i litigi si chiamano livori” ed è quello che succede quando alla notizia della morte del Patriarca, i due figli Max, Luca e la moglie Monica si ritrovano nel casale del padre ed in una serie di avvenimenti, se ne dicono di tutti i colori, portando fuori verità anche scomode. Cinici, spietati, l’un contro l’altro armati pur di arraffare il malloppo. “Non è tutto come appare” la storia si dipana su due binari ed è un continuo divenire. E’ l’esatto contrario di ciò che uno crede di vedere. È una commedia all’italiana, divertente, corretta che nel susseguirsi di scontri e battute, riesce benissimo ad evidenziare le contraddizioni dell’animo umano.

La storia inizia con due fratelli, la moglie di uno di loro e Francesca, la seconda moglie del Pater Familias di cui si deve organizzare il funerale. Francesca è considerata dagli altri eredi un’intrusa, chiediamo ad Amanda Sandrelli che ne è interprete di parlarcene. 
Posso parlarne poco perché lo spettacolo è pieno di colpi di scena e rivolgimenti. All’inizio è considerata dagli altri una burina, parla in un dialetto molto stretto ed in maniera sgrammaticata. Sembra una donna molto interessata perché ha sposato un uomo di trentacinque anni più grande, è difficile credere che lo abbia fatto per amore ed appare come la vedova sconsolata, l’unica veramente affranta per la perdita subita perché anche i figli, pur essendo il loro padre non sono proprio dispiaciutissimi e neanche la nuora Monica, interpretata da Eleonora Ivone che è la parte cinica, una giornalista arrivista che si è fatta raccomandare dal suocero che sta lì non per merito ed è una persona molto materialista. In realtà “non è tutto come appare” ed il mio ruolo è molto divertente perché in realtà ci sono due binari e questo si capirà man mano che la storia va avanti.
Con “non è tutto come appare” passo la parola a Giorgio Borghetti che in un’altra intervista ha detto che era stato incuriosito dal copione perché era tutto un divenire. Chi è Max? 
È un chirurgo plastico ma di fatto come medico fa ben poco perché è diventato un imprenditore. Quello che questo padre ha insegnato ai figli è quello di arraffare più soldi possibile, fanno della parte economica il centro della loro vita. La sfera emotiva è sconosciuta anche se apparentemente potrebbe sembrare un latin lover di quelli rampanti ma alla fine di tutta questa escalation di situazioni, si scopre tutt’altro. È un poveretto ma molto intelligente. Ha voluto fare della sua intelligenza la forza per sopravvivere alle angherie ed all’atteggiamento sprezzante del padre che ha trattato sempre i figli come se fossero due cretini. Forse su di uno aveva ragione e sull’altro meno ma tutti e due sono stati segnati. La morte del padre scopre tutto il pentolone.
Eleonora Ivone interpreta Monica e le chiediamo di aggiungere altro sul suo personaggio. 
Amanda ha sintetizzato benissimo la personalità di Monica. Aggiungerei solamente che Monica nel suo cinismo dice anche delle verità oggettive.  In alcuni momenti si trova ad essere il perno logico della situazione sia economica che sociale di questa famiglia. Ha un rapporto estremamente conflittuale con il marito, è una donna in crisi con se stessa ma anche per lei c’è un risvolto doppio che naturalmente non sveliamo perché è divertente venirlo a vedere. Credo sia stato stimolante per tutti fare questo spettacolo perché ci ha dato sempre l’opportunità di lavorare sul doppio binario.
Simone Colombari, chi è Luca? 
È un povero disgraziato, un uomo molto fragile e questa sua incapacità di reagire lo porta a fare delle scelte sbagliate. La vittima destinata di un padre-padrone che ne ha combinato di tutti i colori e che forse è anche il principale responsabile della fragilità e dell’insicurezza dei due figli e quello maggiormente colpito è Luca.  Ha delle difficoltà enormi, nel momento in cui si trova a fronteggiare una situazione che è più grande di lui. Ereditata senz’altro per gran parte dal padre ma lui non ha contribuito a migliorare. 
Lui e Max si sono un po’ cullati? 
Certo, alla fine si sta parlando di due persone incapaci e che erano molto disprezzati dal padre che sicuramente non li ha aiutati e nel momento in cui viene a mancare, lascia sulle spalle dei due, tutta una serie di problemi, soprattutto dal punto di vista economico. Nel corso dello spettacolo vediamo se e come riescono a rimediare.
Si fa uso di una maschera per diventarne una vittima. Che ne pensi? 
A volte indossare la maschera della vittima può essere utile e anche comodo. Se sei vittima, probabilmente hai qualche responsabilità.
La morte del Pater Familias porta a galla anche il fallimento del tuo matrimonio con Monica. 
Vengono fuori una serie di magagne. Se non sei in grado di affrontare con un certo piglio la vita di tutti i giorni, difficilmente riesci ad affrontare quella cosa difficilissima che è mettere su una famiglia che vuol dire anche prendersi cura di altre persone a partire dai figli. E’ tutta una conseguenza, se non riesci a gestire e ad essere padrone e a cercare di pilotare la vita di tutti i giorni, molto probabilmente non sarai capace di guidare la famiglia.
Il Boomerang rappresenta il passato che ritorna e viene cristallizzato da una forte nevicata che imprigiona i personaggi in casa e li costringe a confrontarsi l’uno con l’altro ed a tirare fuori cose dure da dire e difficili da sopportare. Cosa fate? 
Per Eleonora ci si riesce anche se con fatica ed intervallato da momenti in cui i personaggi dicono e non dicono. Ci si riesce ognuno nella logica della propria psicologia. Sono personaggi molto complessi, la comicità della commedia è solo in una parte di essa. Si riesce a raccontare in maniera divertente anche fatti molto drammatici e lo si fa per gradi.  
Interviene Amanda Sandrelli con una sua battuta “Nessuno avrebbe pagato” perché non solo non c’è la certezza della pena ma ormai c’è quasi la certezza della “non pena” e questo è terrificante perché uno può dire “non me ne frega niente”, siamo tutti esasperati dalla Politica soprattutto chi come me ha vissuto in un periodo in cui la Politica era dignitosa, ci rappresentava a volte meglio ed a volte peggio, con scandali e corruzioni che sono sempre esistite. C’era un limite che adesso non c’è più. La politica sono i cavalcavia che crollano in testa, sono le scuole che non funzionano, sono gli Ospedali che ti mandano all’altro mondo. Tutto è politica, non ci si può disinteressare ma siamo arrivati ad un tale punto di rassegnazione che nessuno sa veramente cosa si può fare. Questa commedia parla di alcuni difetti fondamentali di questo Paese che chiunque ha una certa età, ha dei figli che cominciano ad entrare nella società, si rende conto che comunque sono dei problemi che vanno in qualche modo affrontati. Non possiamo continuare a vivere nel nostro guscio perché io potrei anche sopravvivere fino alla fine dei miei giorni ma non dovrei mai avere a che fare con la burocrazia, la legge e quant’altro ma questo non è possibile.  La Grande Commedia all’italiana di Monicelli, Germi, quella che mia madre ha avuto modo di rappresentare e che ti faceva riconoscere anche nelle meschinità perché erano personaggi simpatici, accattivanti anche se erano cattivi, corrotti   ma ti facevano ridere ed identificandoti pensi “Forse anch’io ho qualche colpa? Anch’io potrei comportarmi diversamente?”. Credo che l’eredità di allora sia stata raccolta degnamente da Angelo Longoni, autore dello spettacolo. Quella commedia all’Italiana che era fatta da grandissimi sceneggiatori come Age & Scarpelli o Benvenuti e De Bernardi che avevano un enorme cultura ed il polso della società perché era gente che si confrontava con tutto ciò che gli stava intorno. Adesso è tutto chiuso nelle scatolette o in Internet ma è una realtà edulcorata. 
Giorgio, il presupposto di Boomerang è partire dalle famiglie che governano i vari settori per poi arrivare al piccolo nucleo familiare. Come si arriva al parallelismo? 
Ogni volta che si parla di famiglia, mi viene in mente una frase che diceva un mio zio che è una persona di grande umanità ma ha sempre sostenuto che la famiglia è un centro d’interessi che è una triste definizione ma a volte è una triste realtà. Qui parliamo delle grandi famiglie che possono gestire e muovere delle pedine importanti. Nel piccolo nucleo familiare non si deve perdere di vista che la famiglia è importante, è fondamentale. E’ vero che i nostri genitori non ce li scegliamo ma se vogliamo avere un’idea un pochino più ampia e se vogliamo anche più cosmica, vuol dire che noi dobbiamo essere frutto di quell’incontro, come mio figlio è frutto del mio incontro con la mamma. Se noi facessimo pace con questo punto di vista, probabilmente vivremmo tutti meglio. Muore un papà o una mamma e gli eredi cominciano subito a dividersi i beni. Si perde di vista la perdita di un genitore perché nella vita è vero che è famiglia quella che poi uno si forma ma non bisogna mai dimenticarsi di quella d’origine. Per fare la mia vita ho sempre quei riferimenti che potrebbero essere anche sbagliati in ogni generazione. L’importante è non perseverare negli stessi errori ed io ho fatto pace con questo. Quando i genitori non ci sono più, ti penti di non avergli detto un sacco di cose, di non aver fatto tante cose con loro. E’ ovvio che nella nostra storia, il padre è stato terribile ma alla fine in qualche modo ha insegnato ai figli a sopravvivere. Bisogna trovare un equilibrio tra le cose negative e quelle positive.
Eleonora tu hai una battuta bellissima “In famiglia i litigi si chiamano livori in corso”. 
E’ una battuta che amo molto anch’io e che conferma l’assoluta lucidità del mio personaggio. E’ un po’ da traino alla storia e credo sia esplicativa della situazione di questa famiglia ma rappresenti anche molte altre famiglie. Parliamo di tonnellate di famiglie borghesi che si trascinano da secoli, profondi livori che non riescono a dissolversi perché non si ha voglia di guardare ed ammettere i propri errori. Il personaggio di Giorgio ad un certo punto dice che il padre ha lanciato un boomerang che ad un certo punto gli sta ritornando contro ed in realtà il boomerang torna addosso a loro perché paradossalmente il padre morendo si è liberato di tutto.

Elisabetta Ruffolo        
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Fattitaliani

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