Un
racconto poetico e nostalgico di quel tempo perduto pieno di belle
speranze e di bei sogni, confortato da grandi personaggi di allora,
noti e intimi, che hanno alimentato il futuro luminoso della bimba
che confida ai lettori quello che fu la sua splendida infanzia
impreziosita dall’amore infinito e incondizionato per il padre, ma
anche per la madre esempio di eleganza e di raffinatezza distintiva
di un periodo storico nel quale era la bellezza a proteggere il mondo
dal degrado e dal consumo.
Una madre succube incolpevole dell’amore
incondizionato e illimitato della propria figlia verso il padre che
l’ha concepita ed allevata. E l’innamorameto adolescenziale,
inebriante e sorprendente, che apre squarci imprevedibili a nuove
emozioni e a nuove prospettive, a viaggi immaginati ma anche
sperimentati … perché in fondo è vero che più dell’arrivare è
il viaggiare pieno di speranza!
Poi
i colori vivaci e vitali dei fiori e delle piante che impreziosiscono
le ville nobiliari e borghesi di vita agreste e di profumi che
solleticano le narici di un inebriante prurito mediterraneo. Una
bimba, Roberta, che racconta della cultura parentale che l’ha
intimamente forgiata e che l’ha protetta, con un costante tentativo
di evitamento, dai dispiaceri, dai pericoli e dai lutti della vita,
con disperati e collaudati meccanismi di sottrazione dalle esperienze
emozionali di dolore e di perdita affettiva. Una donna, Roberta, che
da adulta dovrà affrontare la vita nella sua cruda realtà e nella
sua quotidiana lotta perché sia gassata.
Chi
leggerà il Romanzo di Guttadauro sperimenterà una virulenta
immersione letteraria dentro quel magnifico, ma al contempo reale,
modo di vivere e di affermarsi che fu l’irripetibile momento
storico degli anni ‘60 e ‘70, colmo di speranza, di voglia di
vivere e di creare bellezza ed eleganza; ma anche ricco di amore, di
amicizia, di gelosia, di fedeltà, di delusioni, di sogni, di
fragilità, di scoramento, di disperazione, di luce, di vita vissuta.
Un vissuto nella quale la famiglia è il cuore pulsante della vita
affettiva e relazionale di quelli che sarebbero diventati gli uomini
e le donne che avrebbero preso in mano il mondo. Il racconto di
Guttadauro è anche sofferenza e dolore contemporaneo, malattia e
riscatto dei giorni nostri, disperazione e resilienza di Roberta
adulta, è cadere e sapersi rialzare con orgoglio e più forza di
prima, perché è vero che tutto quello che è dolore e sofferenza
quando superati rendono più forti. E certamente i protagonisti della
nostra storia sono divenuti più vigorosi e più consapevoli del dono
della vita, dell’intelligenza, della cultura e della gioia. In
fondo la vita può essere giuliva solo se sappiamo apprezzarla e
viverla nelle sue molteplice contraddizioni che ci danno patimento e
sofferenza, ma anche amore e fantastici spruzzi di felicità.
ANDREA
GIOSTRA.
Caterina
Guttadauro L.B., “La
voglio gassata”,
Pegasus Ed., Cattolica (RN), 2015