Bologna, La Reno Galliera Wind Orchestra convince al Teatro “Il Celebrazioni”. Fattitaliani intervista il Maestro Antonio Rimedio

Sere fa, al teatro Il Celebrazioni di Bologna si è esibita la musica d’eccellenza. Protagonista La Reno Galliera Wind Orchestra, una realtà musicale molto nota nel territorio ed in essere dal 2008. A tenere coeso il gruppo un Direttore d’orchestra eclettico e geniale: Antonio Rimedio che ha delle caratteristiche non comuni.
Ama la commistione fra Musica Classica e Musica Contemporanea. La sua direzione orchestrale convince e, affascina la sua capacità di gestire la scena. Sere fa una particolare emozione ha accomunato il palco e la platea che non ha lesinato gli applausi, dimostrando coinvolgimento e gradimento. Lo spettacolo aveva come titolo: Incontri di stile e ma i titolo fu così calzante per i brani eseguiti.

Nomi di richiamo internazionale, come Stefano di Battista, Mario Ciaccio ecc, hanno impreziosito il concerto.
La Reno Galliera nasce, appunto, nel 2008 da un idea dei due Maestri Antonio Rimedio e Valenti insegnante al Conservatorio di Musica di Bologna, allora Presidente della nascente Unione dei Comuni Reno Galliera. Dopo uno scambio di idee e opinioni, Rimedio presentò un progetto per formare una banda musicale nel territorio che Valenti amministrava e il progetto era ambizioso perché si parlava di un’Orchestra di soli Fiati. La Reno Galliera Wind orchestra è oggi un’orchestra di fiati autonoma, Questo progetto è stato realizzato grazie alla costante collaborazione tra musicisti professionisti, amatoriali ma con una esperienza pluriennale nei vari contesti musicali del territorio italiano e studenti del Conservatorio di Bologna, residenti in città e nella provincia. L’obiettivo comune è sempre stato quello di diffondere la buona musica, con un sguardo volto a promuovere e a valorizzare il repertorio per fiati. Questo repertorio ha avuto un notevole sviluppo a livello internazionale, a partire dal secolo scorso, grazie a numerosi compositori colti e d'avanguardia, i quali si sono cimentati nella scrittura di pezzi per banda. Nomi di grande risonanza come Arnold Schoenberg, Charles Ives, Darius Milhaud, Paul Hindemith, Ralph Vaughan-Williams, Samuel Barber, Gustav Holst e nomi di altrettanto valore ma meno noti, come Alfred Reed.
Sebbene di recente formazione, la Reno Galliera Wind Orchestra ha già al suo attivo numerosi concerti, in occasione dei quali ha sempre riscosso il massimo favore di critica e pubblico. Il suo repertorio permette di spaziare dalle composizioni originali per fiati, musica classica fino ad arrivare alle celebri melodie del jazz o ai temi tratti dalle colonne sonore di film di successo. Ovviamente sempre incluso il repertorio tradizionale bandistico eseguito nelle varie celebrazioni istituzionali.
Su richiesta, l’orchestra si avvale di collaborazioni con solisti. Oggi essa è composta da circa 40-45 musicisti.
L'obiettivo principale di quest'orchestra è quello di far conoscere al grande pubblico un repertorio poco noto, ma allo stesso tempo di dare la possibilità ai giovani musicisti e a tutti quelli che non riescono a fare esperienza in un orchestra classica, di poter suonare e acquisire un’esperienza tale da inserirsi nel mondo musicale con un ruolo lavorativo.

                                                          INTERVISTA

       Domanda quasi banale ma d’obbligo. Cos’è per lei la Musica?
       La musica per me è tutto, un modo di vivere, di essere.
       Non riuscirei ad immaginare la mia vita senza, vivo di musica, mi nutro
       di musica ed è una compagna di vita che mi  sostiene in ogni attimo della
       giornata.
   La Reno Galliera Orchestra ha, grazie a lei, una connotazione non comune. Esegue musica classica e musica contemporanea ma non siete sufficientemente conosciuti dal grande pubblico. Perché secondo lei?
Non siamo conosciuti al grande pubblico semplicemente perché non abbiamo una struttura organizzativa che ci supporta. Purtroppo nel tempo non siamo riusciti a creare un team di lavoro che si occupasse del Marketing e dell'immagine dell'orchestra. Fare Musica non basta, serve una figura che sappia promuovere e far conoscere il nostro progetto e i nostri eventi, che con grande dedizione e sacrificio proponiamo al pubblico.
Divulgare la musica nelle scuole, coinvolgere i giovani, che importanza ha nel mondo attuale?
Credo che tutto debba partire dalla scuola, specie in questo periodo storico di grande fruizione musicale a tutti i livelli (internet, radio, tv). Bisogna inserire nei programmi d’ insegnamento la musica come materia scolastica fin dai primi anni di scuola.
Io insegno circa da quindici anni e, nel mio piccolo, provo a fare appassionare gli alunni portando la mia esperienza in classe. 
Ho notato, negli anni, che tra la musica studiata a scuola e la musica che i giovani ascoltano c è un muro molto alto, mi spiego meglio: tutto quello che i ragazzi studiano a scuola e il modo in cui viene proposta loro la musica, non li incuriosisce, anzi li allontana perchè non trovano riscontro con la vita reale che loro vivono.
Io invece parto dall'analisi del loro vissuto quotidiano per poi portali a ragionare su come viene creata la musica che loro ascoltano quotidianamente e da dove arriva; quindi provo ad innescare un pò di curiosità.
Saper suonare un brano con il classico Flautino dolce e non saper riconoscere uno strumento o un orchestra quando ci si trova nel bel mezzo di un concerto serve a ben poco per chi vuole vivere di musica!!
Il mio obiettivo è accrescere la loro curiosità e motivarli sperando che, da adulti, abbiano la voglia di conoscere, ed eventualmente, eseguire della buona musica.
Che consigli darebbe a chi vuole diventare un concertista o un direttore d’orchestra?
Di studiare tanto, di fare tanta esperienza anche senza retribuzione, nei primi anni, ma soprattutto di essere umili e non credersi mai “arrivati” perché in ogni esperienza, ogni concerto, c è sempre da imparare.
La Reno Galliera ha qualche sostegno economico? se no, perché una realtà musicale territoriale non viene sufficientemente supportata dalle istituzioni?
Purtroppo la Reno Galliera Wind Orchestra non ha nessun sostegno economico e nessun sostegno morale da parte delle istituzioni. Per anni abbiamo bussato alle porte delle istituzioni anche solo per avere uno spazio dove poter provare, ma non siamo riusciti ad avere niente. Fino a due anni fa per poter andare avanti abbiamo preso uno spazio in affitto autofinanziandoci, ma poi le spese erano troppe e ci siamo dovuti fermare.
Quest'anno grazie ad un accordo di condivisione del progetto con l'orchestra Senza spine, anch'essa una realtà giovane e autonoma Bolognese, siamo riusciti ad ottenere uno spazio dove provare.
Purtroppo le istituzioni non hanno interesse a valorizzare queste realtà perché troppo grandi e dispendiose.
Hanno pochissimo budget e con quel poco cercano di riempire un cartellone annuale con tantissimi piccoli progetti, nella stragrande maggioranza, a costo 
zero o quasi. Questo perché i fondi per la cultura sono sempre meno.
Un artista è colui che si impegna per passione ma bisogna che sia anche gratificato dal gradimento del pubblico e dal raggiungimento di grandi obiettivi. Qual è il suo e quello dei suoi ragazzi?
Tutto quello che realizzo musicalmente lo faccio sempre dettato dalla passione e credo anche i miei musicisti proprio perché non essendoci spesso una gratificazione economica, se così non fosse sarebbe difficile andare avanti.
La passione non ti fa sentire la fatica e i sacrifici che si fanno per mettere in piedi, per esempio, un concerto di grande portata come quello realizzato con Stefano Dibattista il 24 aprile al TEATRO IL CELEBRAZIONI.
L'unica gratificazione che ti fa andare avanti è il gradimento del pubblico. 
Per finire, che giudizio dà di sé Antonio Rimedio?
Ma non saprei sono una persona molto autocritica, caparbia e testarda.
Nella mia vita mi pongo degli obiettivi e pur di realizzarli do il massimo.
Vivo di sogni che a volte si realizzano, ma cerco sempre di stare con i piedi per terra forse per difendermi dalle delusioni.

Ringraziamo il Maestro Rimedio per averci rilasciato questa intervista che ci auguriamo arrivi a qualcuno che raccolga la richiesta di aiuto di un addetto ai lavori e che renda più agibile la strada per l’insegnamento e la diffusione di questa disciplina che, come dice Johann Sebastian Bach, aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori. Caterina Guttadauro La Brasca.

Fattitaliani

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