Si
apre a Venezia,
il prossimo 27 ottobre, presso gli spazi espositivi dell’Università
Ca’ Foscari, una Mostra che
resterà negli annali per la sua unicità: “The
World of Han Meilin”
ospiterà 200 opere di un artista cinese pressoché sconosciuto in
Occidente, selezionate una ad una dal curatore capo dell’exhibition,
l’Ambasciatore
Umberto Vattani.
Han
Meilin è
ricordato principalmente per la creazione delle “Fuwa Dolls”,
bambole accattivanti divenute mascotte ufficiali delle Olimpiadi
di Pechino nel 2008. Tuttavia
la sua storia ha origini ben più lontane, come anche il suo talento.
Nato nel 1936 a Jinan,
capitale della provincia di Shandong, nella Repubblica Popolare
Cinese, Han esordisce nel mondo dell’arte e del design sin da
giovanissimo, studiando alla Central Academy of Arts and Design, a
partire dal 1955. Diviene famoso già durante il corso di studi e nel
1960 si diploma dando inizio alla propria avventura artistica, che
verrà però interrotta bruscamente dalla nuova politica
post-rivoluzionaria cinese.
Il
giovane artista, infatti, viene preso di mira nel corso della Grande
Rivoluzione Culturale Proletaria,
avviata da Mao
Tse-Tung nel
1966 con lo scopo di imporre ufficialmente la “vera” ideologia
comunista in tutta la Nazione, purgando e sradicando qualsiasi
pensiero considerato minimamente tradizionalista o capitalista. Il
povero Han Meilin,
che alle autorità pare discostarsi dai diktat a-culturali
rivoluzionari, viene
rapito e portato in un Centro
di Rieducazione, dove
passerà gli anni più duri della sua vita. Poche le notizie a tal
proposito, ma è facile pensare che subisce una sequela di ‘punizioni
rieducative’. Da una sua famosa intervista del 2008 sappiamo, però,
che, nei lunghi anni imprigionati nel Centro, era stato torturato più
volte e che gli era stato anche tagliato un tendine, rendendogli
inutilizzabili alcune dita. La ferita verrà riparata in seguito con
una complessa operazione chirurgica.
La Rivoluzione
Culturale termina nel 1976 e
Han Meilin, sopravvissuto
e considerato “rieducato”, torna subito sul palcoscenico
internazionale dell’arte, entrando a far parte nel 1979
dell’Associazione degli artisti cinesi; nel 1980 vive un momento di
grande notorietà negli USA, grazie a un tour coast to coast, in 21
grandi città. È in questi anni che pubblica alcune delle sue opere
più famose, tra le quali il suo capolavoro “Baoguo
Sanwen”. Nel
1986 viene nominato come delegato del sesto comitato
nazionale “Chinese
People’s Political Consultative Conference”;
nel 1991 riparte per molti tour in Canada,
India,
Malesia
e USA.
Il
15 ottobre 2015 arriva per lui il riconoscimento di una vita
artistica straordinaria: Han viene
nominato Artista
della pace dall’UNESCO,
come “riconoscimento
del suo lungo impegno in Cina
al fine di promuovere l’arte e l’educazione artistica”.
In
seguito a ciò, l’artista ha
annunciato la sua intenzione di voler donare una statua della pace
all’UNESCO per
il settantesimo anniversario dalla sua fondazione.
Lo
scorso 23 ottobre, Han Meilin
è giunto in Italia, a Venezia,
per l’inaugurazione della Mostra - organizzata dalla Venice
Internazional University, dall’Università Ca’ Foscari, dalla Han
Meilin Foundation e dalla China Italy Dialogue Association - che,
partendo dall’Italia, diffonderà la sua arte in molti Paesi nel
mondo. In particolare è stato scelto di partire dal Bel Paese, per
le suggestioni che evocano i rapporti sino-veneziani, a cominciare da
Marco Polo.
Una cerimonia importante seguirà l’inaugurazione: il 28
ottobre l’Università Ca’
Foscari conferirà al Maestro cinese l’Honourary
Fellowship. Inoltre, il
prossimo 3 novembre visiterà la Mostra la Direttrice Generale
dell’UNESCO, Irina Bokova.
Goffredo
Palmerini