L’AQUILA
- La comunità di Paganica
(L’Aquila) si prepara ad
accogliere il rientro dagli Stati Uniti delle ceneri di Corrado
Iovenitti, deceduto a New
York il 29 dicembre 2014.
Una
Messa in suffragio e in ricordo sarà celebrata sabato 25
giugno, alle
ore 11,
nella
Chiesa degli Angeli Custodi del
popoloso centro aquilano, presenti la moglie Diana,
i figli Justin e
Lisa, i numerosi congiunti e
amici, l’intera comunità di Paganica. La funzione religiosa sarà
officiata da don Federico
Palmerini. Si compie così il
desiderio di Corrado, la cui più grande gioia era quella di tornare
nella sua Paganica, ogni anno, per un periodo di vacanza. E ora per
sempre. Nell’ultimo ritorno. Pochi amano il paese natale come lui
l’ha amato! E poi L’Aquila,
l’Abruzzo
e l’Italia.
Corrado
Iovenitti veniva da una bella
famiglia, laboriosa e numerosa, che molto ha dato all’emigrazione.
I genitori, Luigi e Augusta, gestivano a Paganica un negozietto di
proprietà, vini e tabacchi, nel rione Sant'Antonio. Ma erano tempi
difficili, nel secondo dopoguerra, e molti figli di quella famiglia -
come pure di tante altre - dovettero partire per l'estero: Giustino,
Dante, Orlando e Corrado per il Venezuela,
Padre Leonardo (Gustavo), frate francescano, fu missionario in Centro
America. Negli anni successivi emigrarono Elio (nel 1965 a New
Orleans, Usa) e Gioconda (nel
1971 ad Hamilton,
Canada), entrambi dopo il matrimonio. Restarono a Paganica solo Mario
e Francesco.
In
Venezuela,
con il fratello Giustino, Corrado gestiva una “movimentata”
attività di distribuzione di pellicole cinematografiche, che lo
portava a lunghi spostamenti in macchina per consegnare o ritirare le
bobine dei film alle sale cinematografiche. Un’attività che gli
consentì di girare, e conoscere, in lungo e in largo quel
meraviglioso paese sudamericano, in quegli anni in forte sviluppo,
oggi purtroppo prostrato da una terribile crisi economica e sociale.
Alla fine degli anni Cinquanta,
dopo la morte di Giustino (1959), rientrarono in Italia Dante,
Orlando e Corrado. Anche Padre Leonardo dal Panama
tornò in Abruzzo. Dopo qualche anno, lasciato il convento per il
clero secolare, don Gustavo fu parroco in alcuni centri della diocesi
aquilana, riprendendo il suo nome anagrafico.
Corrado,
tornato in Abruzzo,
per diversi anni fu un affermato rappresentante di commercio:
spigliato, elegante e un po’ dongiovanni. Ma a metà degli anni
Settanta, quarantenne, ripartì per l’estero, questa volta per gli
Stati Uniti,
dove andò a sposare Diana
Cocciolone,
anche lei d’origine paganichese, che era impiegata a New
York in un colosso
multinazionale della pubblicità, la McCann
Erickson, dove ha lavorato
per 38 anni presso la sede centrale della società, sulla Terza
Avenue a Manhattan. Corrado,
invece, avviò nella Grande Mela
un qualificato laboratorio di sartoria e negozio per abiti di lusso e
cerimonia, che ha condotto per
quasi vent’anni, fino al 2002, allorquando scelse di lavorare per
la Brooks Brothers,
etichetta famosa nel mondo nel settore dell’abbigliamento di
qualità. Lui stimatissimo, manco a dirlo, dall’esigente clientela
del prestigioso marchio, in ragione della sua professionalità e per
le spiccate doti umane che lo rendevano unico, in simpatia e
raffinatezza del tratto. Andato in pensione, viveva nella bella casa
di proprietà a Larchmont,
tranquilla zona residenziale immersa nel verde della magnifica contea
del Westchester,
a mezz’ora da Manhattan.
Corrado aveva l’abitudine di
telefonare a tutti i suoi amici in Italia, con assiduità, fin quando
la malattia non glielo ha più consentito con regolarità. Dagli
amici del paese natale voleva avere notizie fresche d’ogni fatto ed
evento importante per la comunità paganichese. Anche se poi le
assumeva direttamente, ogni anno, quando faceva il suo mese di
vacanza a Paganica, dove aveva restaurato come una bomboniera una
casetta nel centro storico del paese. Dopo il terremoto del 2009, la
casa danneggiata, aveva purtroppo dovuto forzatamente ridurre i
ritorni. Ma quella era la sua vera gioia, tornare nel luogo natio,
nella sua Paganica: era soggetto ed oggetto costante dei suoi
pensieri, dei suoi affetti, del suo buonumore. Erano le sue radici.
Rammento con piacere i simpatici
ed esilaranti suoi contributi in dialetto per la rubrica “Ricordi
di un concittadino all’estero” che egli scriveva da New York per
il periodico L’Arcobaleno,
pubblicato a Paganica dal 1988 al 1992 e diretto dal suo amico on.
Alvaro Jovannitti.
Generoso
e premuroso verso tutti, Corrado
Iovenitti
ha avuto per inconfondibile cifra la signorilità, la spontaneità,
una sensibilità straordinaria e un forte senso dell’amicizia e
delle proprie radici. A questi significativi tratti del carattere
associava una forte capacità comunicativa, insieme ad una spiccata
curiosità culturale, che gli hanno permesso d’intessere una vasta
rete di relazioni personali, in Italia e sopra tutto negli Stati
Uniti. Egli le coltivava con dedizione attenta ad ogni dettaglio, con
il garbo e la cura di chi tiene davvero ai valori dell'amicizia
autentica. Anche nel parossismo
d’una metropoli come New
York ha saputo affermare
la sua personalità, per la quale la qualità delle relazioni umane e
l’amicizia vera sono il dato essenziale della vita. E’ stato
amato e stimato da tutti coloro che l’hanno conosciuto. A tutti,
poi, parlava del suo paese natale, Paganica,
dove gran parte della sua anima era rimasta e dove tornava a rivivere
in semplicità ed armonia la sua vacanza preferita, avendo attenzione
per tutti i suoi concittadini.
Ma
altrettanto, anzi ancor di più, faceva a New
York, quando accoglieva con
ogni premura persone del suo paese natale, dell’Aquila o d’ogni
altro centro dell’Abruzzo che per qualunque motivo si fossero
recati nella Grande Mela. Lo hanno potuto sperimentare - riguardo
alla sua calorosa accoglienza - due delegazioni ufficiali della città
capoluogo d’Abruzzo che si sono recate a New
York nel 2004 e 2005. Nel
maggio 2004 si trattava d’una delegazione dell’Accademia
dell’Immagine dell’Aquila,
guidata dal direttore generale Gabriele
Lucci, che era a New York per
impegni istituzionali e per progettare la presentazione al Guggenheim
Museum del prezioso volume
che l’Accademia stava realizzando con Electa Mondadori sullo
scenografo Dante Ferretti.
Anche il sindaco dell’Aquila, Biagio
Tempesta, accompagnava la
delegazione aquilana in quell’importante missione. Nella primavera
dell’anno successivo si svolse l’altra missione dell’Accademia
dell’Immagine, guidata dal suo presidente on. Massimo
Cialente. In questa seconda
occasione, in un memorabile evento presso il Guggenheim con grandi
maestri del cinema e dell’arte, fu presentata l’opera “Ferretti
- L’arte della Scenografia”,
edita da Electa e Accademia dell’Immagine, presenti lo scenografo
Dante Ferretti
e sua moglie Francesca Lo
Schiavo, entrambi da poco
insigniti dell’Oscar per il film The
Aviator di Martin Scorzese.
In tutte e due le occasioni Corrado
Iovenitti palesò il suo
straordinario senso dell’accoglienza verso coloro che dall’Aquila
erano giunti nella metropoli americana, e con lui l’aquilano più
famoso al mondo – e suo grande amico - il drammaturgo Mario
Fratti. Anche verso chi
scrive Corrado ha sempre riservato attenzione, partecipando agli
eventi che mi hanno visto impegnato nel 2010 presso la New
York University (Casa
Italiana Zerilli Marimò) e il Westchester
Community College, inseriti
nel programma del Mese della Cultura italiana. Poi s’aggiungeva la
festosa regolarità dei nostri incontri, durante le annuali mie
missioni a New York,
in ottobre, per vari impegni culturali e per il Columbus Day, in
rappresentanza dell’Anfe.
Negli
States Corrado Iovenitti
ha saputo farsi apprezzare. Nel suo lavoro e in società. Ha reso
onore alla terra natale con una vita esemplare, con un impegno
generoso in seno alla comunità italiana. Ha rappresentato
l’italianità al meglio delle sue possibilità. Paganica,
L’Aquila
e l’Abruzzo
possono essere davvero orgogliosi della sua testimonianza di vita. E
grati. Come possono esserne fieri sua moglie Diana
e i figli Justin
e
Lisa, con le loro famiglie:
Justin,
stimato architetto a Baltimora,
e Lisa,
impegnata in un’organizzazione no profit a San
Francisco. Fieri di lui
saranno i suoi nipotini Olivia, Julien e Owen, che tanto amava.
Orgogliosa è infine la comunità di Paganica. Ora Corrado
torna nella sua terra, per
riposare insieme ai genitori e agli amati suoi fratelli Giustino,
Dante,
don Gustavo,
Francesco,
Orlando
e Mario
che l’hanno preceduto nell’eternità.
Nella foto: Corrado Iovenitti fra i suoi amici Mario Fratti e Goffredo Palmerini, davanti la sua casa in Larchmont (New York)
Goffredo
Palmerini