George Michael, la sua voce si è spenta 9 anni fa

 

Foto da Facebook

Il 25 dicembre 2016 il mondo della musica ha perso una delle sue voci più iconiche: George Michael, cantante inglese, autore raffinato, anima pop e figura complessa, si è spento nella sua casa nel Oxfordshire all’età di 53 anni. Una morte improvvisa, giunta in un giorno già carico di emozione, che ha segnato profondamente fan e colleghi, lasciando una sensazione di vuoto difficile da colmare.

George Michael aveva iniziato la sua carriera come metà del duo Wham!, simbolo della cultura pop degli anni Ottanta. Brani come Wake Me Up Before You Go-Go, Club Tropicana e soprattutto Last Christmas sono diventati classici istantanei, attraversando i decenni con freschezza immutata.

Con l’inizio della carriera solista, poi, George Michael ha dimostrato di essere molto più di un idolo pop: Faith, Careless Whisper, Freedom! ’90, Jesus to a Child sono diventati inni generazionali, capaci di fondere soul, pop e introspezione.

Dietro l’immagine da superstar si celava però un uomo complesso, sensibile, spesso tormentato. George Michael ha affrontato il successo con uno sguardo duplice: da un lato la gratitudine per la possibilità di esprimersi attraverso la musica, dall’altro la fatica di mantenere un equilibrio tra vita pubblica e vita privata.

Negli anni non ha nascosto le sue fragilità, le sue battaglie interiori, i momenti difficili. E proprio questa trasparenza lo ha reso ancora più amato. Molti ricordano la sua generosità discreta – donazioni cospicue e atti di solidarietà di cui raramente parlava – come la dimostrazione di una profonda empatia umana.

La notizia della sua morte, arrivata nella sera di Natale, è stata uno shock. La coincidenza con quella festività – e con la sua iconica Last Christmas – ha creato un dolore ancora più profondo, quasi simbolico.

Il mondo ha perso una voce calda, avvolgente, che sapeva sfiorare il cuore con naturalezza. Ma soprattutto ha perso un artista vero, capace di unire generazioni diverse, di cantare d’amore, libertà e vulnerabilità con una sincerità rara.

A distanza di anni, la musica di George Michael continua a vivere: nelle radio, nelle playlist natalizie, nei ricordi condivisi da milioni di persone. Ogni dicembre, Last Christmas torna a risuonare come un abbraccio malinconico e dolce allo stesso tempo.

La sua carriera, costellata di successi, rimane un punto di riferimento per cantanti e autori contemporanei, mentre la sua figura continua a essere celebrata come simbolo di libertà personale e creativa.

George Michael se n’è andato in una notte di Natale, ma non è mai davvero uscito dalla scena. La sua voce rimane un compagno di viaggio, una presenza che accompagna malinconie e gioie, un ricordo luminoso per chi ha amato – e ama ancora – la sua musica.

Una stella, forse fragile, ma immensamente brillante.

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