A X Factor 2025 si entra nel vivo con una delle serate più importanti dell’intera edizione: nel Live Show di giovedì 20 novembre gli artisti in gara presenteranno finalmente i loro inediti.
È il momento in cui i concorrenti fanno il loro reale ingresso nel panorama discografico, accompagnati dai quattro giudici – Achille Lauro, Jake La Furia, Francesco Gabbani e Paola Iezzi – in una puntata che rappresenta per tutti un primo, decisivo traguardo.
Squadra Achille Lauro
· eroCaddeo – punto
Scritto con Matteo Di Nunzio e prodotto da Dinv, punto è il primo capitolo della sua identità artistica: una ballad raccolta, profonda e totalmente sincera, che mette al centro un sentimento vissuto sulla pelle. Il brano parla di amore, di lontananza e di quella consapevolezza che arriva quando capisci che certi varchi non possono rimanere aperti per sempre. Eppure, in mezzo alla fragilità c’è anche la forza di chi vorrebbe chiudere un capitolo ma ancora trema al momento di farlo. punto continua il viaggio emotivo di eroCaddeo, fatto di verità esposte senza difese.
Squadra Francesco Gabbani
· tellynonpiangere – barche di carta
Nato dalla scrittura con Giorgio Campagnoli e Teseghella e prodotto da Gianmarco Manilardi, barche di carta è un ritratto emotivo immediato: la sensazione di affondare dentro se stessi e nel mondo circostante. A emergere, però, sono le persone che restano accanto, unico salvagente possibile in un mare agitato. L’immagine delle barche di carta diventa metafora della fragilità umana: leggeri, vulnerabili alle onde, eppure ancora capaci di sorreggerci gli uni con gli altri.
· PierC – Neve Sporca
Il brano, firmato da Frada, Alex Raige Vella, Leonardo Grillotti e dallo stesso artista, con la produzione di Wolvs, è una ballad intensa che racconta l’incontro tra il PierC adulto e il bambino che è stato. Un dialogo intimo attraverso i ricordi, le ferite e le domande rimaste in sospeso. La “neve sporca” diventa simbolo di un’innocenza segnata dall’esperienza: un bianco contaminato dal vissuto, ma che continua a custodire la propria origine. Il pezzo si muove in quel territorio delicato in cui la maturità prova a fare pace con ciò che è rimasto sotto la superficie.
Squadra Jake La Furia
· DELIA – SICILIA BEDDA
Scritto con Fiat 131 e Noemi Bruno e prodotto da Carlo Avarello e Miriade, il brano è un omaggio potente alle radici dell’artista. SICILIA BEDDA ritrae la sua terra come una persona amata: tenera, luminosa, ma attraversata da una malinconia inevitabile. È la storia di un luogo che ti forma e ti dà identità, ma che spesso costringe i suoi figli a partire per crescere. Le radici, però, non diventano un peso: sono una forza che continua a vibrare anche lontano.
· TOMASI – Tatuaggi
Composto e scritto dallo stesso Tomasi e prodotto da Valerio Carboni, Carlo Rizioli e dall’artista, Tatuaggi è una confessione diretta, una lettera mai inviata che però non si deposita sulla carta, ma sulla pelle. Racconta di amori che non svaniscono del tutto: scompaiono come presenza, ma restano come segni, cicatrici invisibili. Il brano vive nella tensione costante tra il desiderio di dimenticare e l’accettazione che alcune storie restano dentro, e che si può solo imparare a conviverci.
Squadra Paola Iezzi
· VISCARDI – Scinneme ’a cuollo
Scritto con Antonio Mazzariello, Adel Al Kassem e Gianmarco Grande e prodotto da grnd, il brano unisce radici, sonorità black e una forte impronta performativa. “Scinneme ’a cuollo” è un gesto liberatorio: togliersi di dosso tutto ciò che appesantisce mente e cuore. È un invito a rischiare, a vivere senza filtri, soprattutto quando si proviene da un contesto che spinge a rimanere nella comfort zone. La canzone abita proprio questo conflitto e sceglie il coraggio del salto.
· rob – CENTO RAGAZZE
Il brano nasce dal lavoro con Victor Anfray, Luca Ferraresi e Roberta Scandurra, con una produzione firmata blame e Chakra che ne amplifica l’energia pop punk. rob canta la fine di una relazione come fosse una dipendenza da cui disintossicarsi: lui è andato via, ma il disinganno resta, soprattutto quando lei scopre di non essere stata “l’unica”, ma una tra tante. La voce di rob trasforma la ferita in un grido liberatorio, un inno per chi almeno una volta si è sentito speciale… finché la realtà non ha raccontato un’altra storia.


