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| Soraya Abu Naba'a, Ogni giorno posso vederti, acrilico su tela, cm 127 x 142,24, 2023 |
La mostra “Rutas de Esperanza. Arte contemporáneo dominicano” ospitata dall’Instituto Cervantes di Roma nella sede della Sala Dalí dal 20 novembre 2025 al 10 gennaio 2026, organizzata dall’Ambasciata della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede in collaborazione con l'Instituto Cervantes di Roma, a cura di Julian Kunhardt, è la prima mostra collettiva dedicata all’arte contemporanea dominicana nella Capitale: presenti 14 artisti con 35 opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alle installazioni site specific.
Ciascuno contribuisce con la propria voce unica, esplorando temi centrali come l'identità e la storia del popolo dominicano, come la fusione di culture che caratterizza profondamente l'isola o le riflessioni collettive e personali sulla contemporaneità. Attraverso l'uso audace del colore, l'innovazione formale e la profondità concettuale, queste opere sono uno specchio della dinamicità e della passione che anima l'arte dominicana di oggi. L’esposizione sarà inaugurata giovedì 20 novembre 2025 alle ore 18.00.“La
mostra propone una lettura ampliata del concetto di speranza: una promessa di
vita, così come una forza generativa, una corrente estetica e vitale che
attraversa geografie, corpi, tradizioni e intuizioni. Le opere selezionate, dall'astrazione
lirica alla figurazione simbolica, dalla scultura all'installazione, costituiscono
una cartografia visiva dove il trascendente scorre, si intuisce, si incarna e
si respira.” (J. Kunhardt).
La
mostra
L’esposizione
è un viaggio tra il concettuale e il sensibile che propone una mappa visiva
dell'arte contemporanea dominicana, attraverso una pluralità di voci, linguaggi
e sguardi.
I
riferimenti al sacro emergono senza stridori, integrati nella materialità
dell'arte e nella poetica di ciascun autore. In alcune opere risuona
un'iconografia cristiana reinterpretata attraverso linguaggi visivi
contemporanei; in altre è l'energia del colore, il gesto contenuto o la
dimensione simbolica dell'oggetto a evocare uno stato di contemplazione. Questa
coesistenza di registri riflette la complessità di un'identità artistica
caraibica.
“Rutas
de Esperanza. Arte contemporáneo dominicano” invita
a guardare l'arte dominicana come un'espressione in costante movimento, dove
passato e presente non sono in contrapposizione, ma dialogano. Una proposta
viva, aperta e profondamente radicata nel suo contesto, che offre al panorama
globale dell'arte una voce che non teme di essere multipla e, allo stesso
tempo, radicalmente contemporanea.
Gli
Artisti
Con 18
opere di pittura, 4 installazioni, 13 sculture, sono
rappresentati in mostra gli Artisti: Soraya Abu Naba’a, Guadalupe Casasnovas, Robert
Castillo, Simón de los Santos, Jared Guerra Mirabal, Melanio Guzmán, Lizander
Jiménez, Vanessa Languasco Méndez, Priscila López Loyo, Iris Pérez, Yermine
Richardson, Victoria Thomen, Ruddy Taveras, Juan Trinidad.
Soraya
Abu Naba’a, in quanto artista multidisciplinare, si impegna con una
vasta gamma di media, tra cui pittura, disegno, scultura, installazioni tessili
e performance, trattando ciascuno come un linguaggio visivo distinto. Questi
mezzi servono come contenitori concettuali attraverso i quali esplora temi quali
la femminilità, la maternità, l’identità e i loro legami intrinsechi con la
natura, la materialità e l’artigianato ancestrale.
Le
opere in mostra della poliedrica artista Guadalupe Casasnovas sembrano
quasi un
viaggio nei suoi ricordi d'infanzia, con oggetti realizzati tramite materiali
contemporanei, dove il colore e la forma ci costringono a tornare ai tempi in
cui si giocava, liberamente e spensierati, senza paura o pericolo. Guadalupe
assembla i propri dispositivi in legno, che prendono vita attraverso cerniere,
diventando strane creature.
Gli
olii di Robert
Castillo ci
parlano di una raffinata astrazione geometrica collegata al suo essere musicista,
compositore, arrangiatore, produttore di musica elettronica, mentre gli
acrilici di Simón de los Santos sono una danza di colori azzurrati,
vermigli, turchesi.
L’opera
di Jared Guerra Mirabal si ispira alle tradizioni
precedenti al XIX secolo. Lo spettatore è invitato a scoprire gli strati
simbolici, filosofici ed emotivi che sottendono le forme quotidiane. “Attraverso
il mio lavoro cerco di dare un significato profondo agli elementi utilizzati
nella composizione, basandomi sulla mia esperienza e conoscenza di cosa sia la
vita, radicata nell'arte tradizionale ma sempre alla ricerca di nuove forme di
espressione.”
Visionaria e dall’atmosfera rarefatta e magica
l’opera esposta di Melanio Guzmán, artista autodidatta che esplora diverse tecniche sviluppate e
perfezionate nel tempo.
Lizander
Jiménez attraverso
la sua arte, esplora il rapporto tra l'uomo, la natura e lo spirituale, come
parte di un tutto. La composizione pittorica in mostra è creata utilizzando le
tradizionali tecniche a olio, dando importanza alla purezza del colore.
Vanessa
Languasco Méndez si è formata in illustrazione e fotografia pubblicitaria; l’acrilico
esposto, con i suoi toni celesti, sembra trasporsi dal figurativo all’universo
dell’astrazione.
Le opere di Priscila López Loyo apportano
una voce delicata e sincera alla scena artistica
caraibica, combinando olio, acrilico, carboncino e acquerello per esplorare la
memoria, l'identità, il paesaggio e l'emozione serena.
Con un linguaggio personale che spazia dal disegno,
alla pittura, dalla ceramica alla scultura e alla performance, Iris
Pérez è considerata una
delle più importanti artiste della sua generazione. Attraverso un linguaggio estremamente
personale, affronta problematiche che riguardano la società, lottando contro la
disuguaglianza sociale, la migrazione, le molestie e il razzismo, l'abuso sui
minori, la violenza, il femminicidio, gli stereotipi di genere.
Grazie a un'estetica vibrante e simbolica l’opera
di Yermine Richardson celebra la
fusione culturale che definisce i Caraibi, dove confluiscono eredità indigene,
africane ed europee. Ispirato da questo incontro di mondi, integra elementi di
arte, fantascienza e spiritualità per riflettere sull'identità, la memoria e il
rapporto tra umanità e natura.
Le
parole stesse di Victoria Thomen commentano la fotografia
esposta: “Osservo come l'oblio e la memoria si fondano per
creare una finzione della realtà, ricontestualizzandoli e trasportandoli per
dare un altro significato che viene percepito come reale. D'altra parte,
esploro la costruzione di nuovi paesaggi e nuove realtà: riutilizzo fotografie
di viaggio e cartoline, per creare nuove immagini che riflettano sull'impatto
generato nella transitorietà di città e territori all'interno di un contesto
turistico dove la memoria della realtà si mescola alla finzione.”
Nei
suoi dipinti Ruddy Taveras utilizza un linguaggio pittorico iperrealista
e una poetica giocosa, attraverso la quale materializza un universo simbolico
in cui la natura, gli spazi artificiali e gli oggetti del mondo reale emergono
come rappresentazioni ineffabili e immagini del reale e dell'irreale.
Juan
Trinidad non
è solo uno scultore; è un alchimista che trasforma la materia in memoria e il
tempo in forma. Le sue mani risvegliano in ogni pezzo l'anima addormentata
dell'identità dominicana. Nel suo lavoro risuonano gli echi dei Taínos,
l'eredità africana, l'impronta spagnola, la forza dei Caraibi. Il legno che
sceglie, con la sua durezza ancestrale e il suo profumo di storia, diventa
testimone di un dialogo tra passato e presente; le sue sculture non cercano di
imitare la realtà: la interpretano, la amplificano, la reinventano con volumi
che si innalzano come preghiere e colori che vibrano con l'intensità del sole
delle Antille.
Le opere
Soraya Abu Naba’a,
Tre installazioni site specific, 2025
Sempre nel mio cuore,
acrilico su tela, 127 x 142, 24 cm, 2023
Ogni giorno posso vederti,
acrilico su tela, 127 x 142,24 cm, 2023
Guadalupe Casasnovas
Dalla serie “Forme base”,
legno di cedro policromo, legno di bambù, vernice poliuretanica, 29 x 41 x 23
cm, 2024
Dalla serie “Forme base”,
polimero di metilmetacrilato trasparente, 23 x 28,5 x 22,5 cm, 2025
Dalla serie “Giocattoli”,
polimero di metilmetacrilato trasparente, 40 x 39 x 41 cm, 2025
Dalla serie “Giocattoli”,
polimero di metilmetacrilato trasparente, 47,25 x 45 x 43 cm, 2025
Robert Castillo
Trapezio bianco,
olio su tela, 41 x 51 cm, 2019
Su rosa, olio su pannello di legno, 39 x 49 cm, 2024
Simón de los Santos
Danza di scogli e profondità,
acrilico su tela, 76,2 x 101,6 cm, 2018
Pappagallo spaziale II,
acrilico su tela, 60,96 x 76,2 cm, 2018
Jared Guerra Mirabal
Reinterpretazione della copia maestra di
Giovanna d'Arco, olio su tela, 100 x 70 cm, 2025
Sofia, olio su lino, 66,04 x 83,82 cm, 2022
Melanio Guzmán
Ritorno all'origine,
acrilico su tela, 63,5 x 165,1 cm, 2017
Lizander Jiménez
Senza titolo, olio su carta archis,
55,88 x 38,1 cm, 2022
Vanessa Languasco Méndez
Toro a riposo, acrilico su tela, 76,2 x
60,96 cm
Priscila López Loyo
Essenza, acrilico su tela, 152,40 x 101,60 cm, 2024
Nel mare, tecniche miste, 152,4 x 101,6 cm, 2024
Iris Pérez
Battito, della serie “Anatomia dell'Essere”,
acrilico su tela, 68,58 x 49,53 cm, 2019
Battito, della serie “Anatomia dell'Essere”,
acrilico su tela, 68,58 x 49,53 cm, 2019
Yermine Richardson
Capo tribù, tecniche miste su tela,
80,01 x 80,01 cm, 2025
Avvicinati, tecniche miste su tela,
80,01 x 80,01 cm, 2025
Victoria Thomen
Una installazione fotografica assemblata,
2017
Ruddy Taveras
Vergine pellegrina, olio su alluminio, 33,02 x 43,18 cm
Juan Trinidad
Sentiero di pace,
legno di quercia policromo, 63 x 23 x 25 cm
Identità dominicana,
legno di quercia policromo, 76 x 26 x 24 cm
Esperienza caraibica III,
legno di quercia policromo, 70 x 20 x 19 cm
Primavera meravigliosa,
legno di quercia policromo, 53 x 24 x 16 cm
Evoluzione del futuro,
legno di quercia policromo, 50 x 16 x 16 cm
Evoluzione ancestrale,
legno di quercia policromo, 60 x 16 x 16 cm
Notte blu, legno di quercia policromo, 56 x 21 x 21 cm
Papavero del Cibao,
legno di quercia monocromatico, 64 x 20 x 20 cm
Omaggio alla Germania,
legno di quercia policromo, 22 x 24 x 21 cm
INFORMAZIONI MOSTRA
Titolo:
“Rutas de Esperanza. Arte contemporáneo dominicano”
Sede:
Instituto Cervantes di Roma, Sala Dalí, Piazza Navona 91, Roma
Periodo: 20
novembre 2025 – 10 gennaio 2026
Orario: da
martedì a venerdì dalle 14.00 alle 20.00; sabato dalle 12.00 alle 20.00;
domenica e lunedì chiuso
Ingresso
libero
Per
informazioni: tel +39 06 6861871; pnavona@cervantes.es
Sito:
https://roma.cervantes.es/it/
La mostra “Rutas de Esperanza. Arte
contemporáneo dominicano” ospitata dall’Instituto Cervantes
di Roma nella sede della Sala Dalí dal 20 novembre 2025 al 10
gennaio 2026, organizzata dall’Ambasciata della
Repubblica Dominicana presso la Santa Sede in collaborazione con l'Instituto
Cervantes di Roma, a cura di Julian Kunhardt, è la prima mostra
collettiva dedicata all’arte contemporanea dominicana nella Capitale: presenti
14 artisti con 35 opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla
fotografia alle installazioni site specific. Ciascuno contribuisce con la
propria voce unica, esplorando temi centrali come l'identità e la storia del
popolo dominicano, come la fusione di culture che caratterizza profondamente l'isola
o le riflessioni collettive e personali sulla contemporaneità. Attraverso l'uso
audace del colore, l'innovazione formale e la profondità concettuale, queste
opere sono uno specchio della dinamicità e della passione che anima l'arte
dominicana di oggi. L’esposizione sarà inaugurata giovedì 20 novembre 2025 alle ore
18.00.
“La
mostra propone una lettura ampliata del concetto di speranza: una promessa di
vita, così come una forza generativa, una corrente estetica e vitale che
attraversa geografie, corpi, tradizioni e intuizioni. Le opere selezionate, dall'astrazione
lirica alla figurazione simbolica, dalla scultura all'installazione, costituiscono
una cartografia visiva dove il trascendente scorre, si intuisce, si incarna e
si respira.” (J. Kunhardt).
La
mostra
L’esposizione
è un viaggio tra il concettuale e il sensibile che propone una mappa visiva
dell'arte contemporanea dominicana, attraverso una pluralità di voci, linguaggi
e sguardi.
I
riferimenti al sacro emergono senza stridori, integrati nella materialità
dell'arte e nella poetica di ciascun autore. In alcune opere risuona
un'iconografia cristiana reinterpretata attraverso linguaggi visivi
contemporanei; in altre è l'energia del colore, il gesto contenuto o la
dimensione simbolica dell'oggetto a evocare uno stato di contemplazione. Questa
coesistenza di registri riflette la complessità di un'identità artistica
caraibica.
“Rutas
de Esperanza. Arte contemporáneo dominicano” invita
a guardare l'arte dominicana come un'espressione in costante movimento, dove
passato e presente non sono in contrapposizione, ma dialogano. Una proposta
viva, aperta e profondamente radicata nel suo contesto, che offre al panorama
globale dell'arte una voce che non teme di essere multipla e, allo stesso
tempo, radicalmente contemporanea.
Gli
Artisti
Con 18
opere di pittura, 4 installazioni, 13 sculture, sono
rappresentati in mostra gli Artisti: Soraya Abu Naba’a, Guadalupe Casasnovas, Robert
Castillo, Simón de los Santos, Jared Guerra Mirabal, Melanio Guzmán, Lizander
Jiménez, Vanessa Languasco Méndez, Priscila López Loyo, Iris Pérez, Yermine
Richardson, Victoria Thomen, Ruddy Taveras, Juan Trinidad.
Soraya
Abu Naba’a, in quanto artista multidisciplinare, si impegna con una
vasta gamma di media, tra cui pittura, disegno, scultura, installazioni tessili
e performance, trattando ciascuno come un linguaggio visivo distinto. Questi
mezzi servono come contenitori concettuali attraverso i quali esplora temi quali
la femminilità, la maternità, l’identità e i loro legami intrinsechi con la
natura, la materialità e l’artigianato ancestrale.
Le
opere in mostra della poliedrica artista Guadalupe Casasnovas sembrano
quasi un
viaggio nei suoi ricordi d'infanzia, con oggetti realizzati tramite materiali
contemporanei, dove il colore e la forma ci costringono a tornare ai tempi in
cui si giocava, liberamente e spensierati, senza paura o pericolo. Guadalupe
assembla i propri dispositivi in legno, che prendono vita attraverso cerniere,
diventando strane creature.
Gli
olii di Robert
Castillo ci
parlano di una raffinata astrazione geometrica collegata al suo essere musicista,
compositore, arrangiatore, produttore di musica elettronica, mentre gli
acrilici di Simón de los Santos sono una danza di colori azzurrati,
vermigli, turchesi.
L’opera
di Jared Guerra Mirabal si ispira alle tradizioni
precedenti al XIX secolo. Lo spettatore è invitato a scoprire gli strati
simbolici, filosofici ed emotivi che sottendono le forme quotidiane. “Attraverso
il mio lavoro cerco di dare un significato profondo agli elementi utilizzati
nella composizione, basandomi sulla mia esperienza e conoscenza di cosa sia la
vita, radicata nell'arte tradizionale ma sempre alla ricerca di nuove forme di
espressione.”
Visionaria e dall’atmosfera rarefatta e magica
l’opera esposta di Melanio Guzmán, artista autodidatta che esplora diverse tecniche sviluppate e
perfezionate nel tempo.
Lizander
Jiménez attraverso
la sua arte, esplora il rapporto tra l'uomo, la natura e lo spirituale, come
parte di un tutto. La composizione pittorica in mostra è creata utilizzando le
tradizionali tecniche a olio, dando importanza alla purezza del colore.
Vanessa
Languasco Méndez si è formata in illustrazione e fotografia pubblicitaria; l’acrilico
esposto, con i suoi toni celesti, sembra trasporsi dal figurativo all’universo
dell’astrazione.
Le opere di Priscila López Loyo apportano
una voce delicata e sincera alla scena artistica
caraibica, combinando olio, acrilico, carboncino e acquerello per esplorare la
memoria, l'identità, il paesaggio e l'emozione serena.
Con un linguaggio personale che spazia dal disegno,
alla pittura, dalla ceramica alla scultura e alla performance, Iris
Pérez è considerata una
delle più importanti artiste della sua generazione. Attraverso un linguaggio estremamente
personale, affronta problematiche che riguardano la società, lottando contro la
disuguaglianza sociale, la migrazione, le molestie e il razzismo, l'abuso sui
minori, la violenza, il femminicidio, gli stereotipi di genere.
Grazie a un'estetica vibrante e simbolica l’opera
di Yermine Richardson celebra la
fusione culturale che definisce i Caraibi, dove confluiscono eredità indigene,
africane ed europee. Ispirato da questo incontro di mondi, integra elementi di
arte, fantascienza e spiritualità per riflettere sull'identità, la memoria e il
rapporto tra umanità e natura.
Le
parole stesse di Victoria Thomen commentano la fotografia
esposta: “Osservo come l'oblio e la memoria si fondano per
creare una finzione della realtà, ricontestualizzandoli e trasportandoli per
dare un altro significato che viene percepito come reale. D'altra parte,
esploro la costruzione di nuovi paesaggi e nuove realtà: riutilizzo fotografie
di viaggio e cartoline, per creare nuove immagini che riflettano sull'impatto
generato nella transitorietà di città e territori all'interno di un contesto
turistico dove la memoria della realtà si mescola alla finzione.”
Nei
suoi dipinti Ruddy Taveras utilizza un linguaggio pittorico iperrealista
e una poetica giocosa, attraverso la quale materializza un universo simbolico
in cui la natura, gli spazi artificiali e gli oggetti del mondo reale emergono
come rappresentazioni ineffabili e immagini del reale e dell'irreale.
Juan
Trinidad non
è solo uno scultore; è un alchimista che trasforma la materia in memoria e il
tempo in forma. Le sue mani risvegliano in ogni pezzo l'anima addormentata
dell'identità dominicana. Nel suo lavoro risuonano gli echi dei Taínos,
l'eredità africana, l'impronta spagnola, la forza dei Caraibi. Il legno che
sceglie, con la sua durezza ancestrale e il suo profumo di storia, diventa
testimone di un dialogo tra passato e presente; le sue sculture non cercano di
imitare la realtà: la interpretano, la amplificano, la reinventano con volumi
che si innalzano come preghiere e colori che vibrano con l'intensità del sole
delle Antille.
Le opere
Soraya Abu Naba’a,
Tre installazioni site specific, 2025
Sempre nel mio cuore,
acrilico su tela, 127 x 142, 24 cm, 2023
Ogni giorno posso vederti,
acrilico su tela, 127 x 142,24 cm, 2023
Guadalupe Casasnovas
Dalla serie “Forme base”,
legno di cedro policromo, legno di bambù, vernice poliuretanica, 29 x 41 x 23
cm, 2024
Dalla serie “Forme base”,
polimero di metilmetacrilato trasparente, 23 x 28,5 x 22,5 cm, 2025
Dalla serie “Giocattoli”,
polimero di metilmetacrilato trasparente, 40 x 39 x 41 cm, 2025
Dalla serie “Giocattoli”,
polimero di metilmetacrilato trasparente, 47,25 x 45 x 43 cm, 2025
Robert Castillo
Trapezio bianco,
olio su tela, 41 x 51 cm, 2019
Su rosa, olio su pannello di legno, 39 x 49 cm, 2024
Simón de los Santos
Danza di scogli e profondità,
acrilico su tela, 76,2 x 101,6 cm, 2018
Pappagallo spaziale II,
acrilico su tela, 60,96 x 76,2 cm, 2018
Jared Guerra Mirabal
Reinterpretazione della copia maestra di
Giovanna d'Arco, olio su tela, 100 x 70 cm, 2025
Sofia, olio su lino, 66,04 x 83,82 cm, 2022
Melanio Guzmán
Ritorno all'origine,
acrilico su tela, 63,5 x 165,1 cm, 2017
Lizander Jiménez
Senza titolo, olio su carta archis,
55,88 x 38,1 cm, 2022
Vanessa Languasco Méndez
Toro a riposo, acrilico su tela, 76,2 x
60,96 cm
Priscila López Loyo
Essenza, acrilico su tela, 152,40 x 101,60 cm, 2024
Nel mare, tecniche miste, 152,4 x 101,6 cm, 2024
Iris Pérez
Battito, della serie “Anatomia dell'Essere”,
acrilico su tela, 68,58 x 49,53 cm, 2019
Battito, della serie “Anatomia dell'Essere”,
acrilico su tela, 68,58 x 49,53 cm, 2019
Yermine Richardson
Capo tribù, tecniche miste su tela,
80,01 x 80,01 cm, 2025
Avvicinati, tecniche miste su tela,
80,01 x 80,01 cm, 2025
Victoria Thomen
Una installazione fotografica assemblata,
2017
Ruddy Taveras
Vergine pellegrina, olio su alluminio, 33,02 x 43,18 cm
Juan Trinidad
Sentiero di pace,
legno di quercia policromo, 63 x 23 x 25 cm
Identità dominicana,
legno di quercia policromo, 76 x 26 x 24 cm
Esperienza caraibica III,
legno di quercia policromo, 70 x 20 x 19 cm
Primavera meravigliosa,
legno di quercia policromo, 53 x 24 x 16 cm
Evoluzione del futuro,
legno di quercia policromo, 50 x 16 x 16 cm
Evoluzione ancestrale,
legno di quercia policromo, 60 x 16 x 16 cm
Notte blu, legno di quercia policromo, 56 x 21 x 21 cm
Papavero del Cibao,
legno di quercia monocromatico, 64 x 20 x 20 cm
Omaggio alla Germania,
legno di quercia policromo, 22 x 24 x 21 cm
INFORMAZIONI MOSTRA
Titolo:
“Rutas de Esperanza. Arte contemporáneo dominicano”
Sede:
Instituto Cervantes di Roma, Sala Dalí, Piazza Navona 91, Roma
Periodo: 20
novembre 2025 – 10 gennaio 2026
Orario: da
martedì a venerdì dalle 14.00 alle 20.00; sabato dalle 12.00 alle 20.00;
domenica e lunedì chiuso
Ingresso
libero
Per
informazioni: tel +39 06 6861871; pnavona@cervantes.es


