Hanno partecipato all’inaugurazione:
Massimo Osanna, Direttore generale Musei;
Luca Mercuri, Direttore ad interim Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma;
Pietro Valsecchi, donatore dell’appartamento allo Stato;
Mons. Andrea Lonardo, Direttore dell’Ufficio per la Cultura della Diocesi di Roma;
Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
Nel corso della cerimonia, l’attore Alessandro Preziosi ha dato lettura di alcuni brani di Pier Paolo Pasolini.
La prima casa romana di Pasolini è ora un luogo della cultura del Sistema Museale Nazionale
L’appartamento in cui Pasolini visse con la madre tra il 1951 e il 1954 – il primo affittato a suo nome dopo l’arrivo nella Capitale – è stato acquisito al patrimonio dello Stato nel 2024, grazie alla donazione del produttore cinematografico Pietro Valsecchi.
Gli interventi hanno riguardato il completo adeguamento impiantistico, il restauro delle finiture originarie e degli arredi pertinenti, la rifunzionalizzazione degli ambienti e l’avvio di una biblioteca tematica destinata a crescere progressivamente.
Da oggi Casa Pasolini è aperta gratuitamente da giovedì a domenica, con visite didattiche, iniziative culturali e attività pensate in dialogo con il territorio. Le prenotazioni sono disponibili sull’app Musei Italiani.
Un nuovo spazio culturale costruito insieme al territorio
La programmazione nasce dalla collaborazione con l’ente del Terzo Settore Passo Civico – Comitato per Roma, incaricato della gestione delle attività educative e di accoglienza, in una cooperazione virtuosa che include anche il Municipio IV di Roma Capitale.
Il palinsesto prevede laboratori per le scuole, gruppi di lettura, workshop di scrittura e sceneggiatura, passeggiate narrative, incontri, proiezioni e approfondimenti legati alla letteratura e al cinema. Parte delle iniziative sarà fruibile anche in streaming, così da raggiungere scuole e pubblici più ampi.
Le attività saranno avviate progressivamente, con un’impostazione sperimentale e partecipata, calibrata sulla risposta del quartiere e dei visitatori.
Una mostra fotografica per raccontare il paesaggio pasoliniano
Contestualmente all’apertura dell’appartamento al pubblico, viene inaugurata la mostra fotografica La verità non sta in un solo Sogno ma in molti Sogni. Le case di Pier Paolo Pasolini a Roma, a cura di Matilde Amaturo e Sabrina Corarze, allestita negli ambienti della casa.
La mostra – aperta fino al 1° marzo – presenta circa quaranta fotografie provenienti da importanti archivi nazionali e ripercorre, attraverso una selezione essenziale di immagini, il rapporto di Pasolini con la città: dalle sue case ai luoghi che hanno nutrito la sua scrittura e la sua visione cinematografica.
Dichiarazioni
«Restituire oggi Casa Pasolini alla città significa aprire le porte di un luogo della cultura che diventa pubblico e torna a essere vivo, accessibile e in dialogo con il territorio – commenta il Direttore ad interim del Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma, Luca Mercuri – L’intervento di riqualificazione e restauro è stato condotto in tempi rapidi e con grande rispetto per gli ambienti originali, integrando solo ciò che era necessario per renderli fruibili e adatti ad accogliere attività, incontri, laboratori e percorsi didattici. Da oggi la casa sarà aperta gratuitamente e stabilmente, quattro giorni alla settimana, con iniziative pensate per tutti i pubblici, molte delle quali fruibili anche in streaming. È un nuovo tassello della rete delle nostre case museo, che amplia l’offerta culturale della Direzione e rafforza una visione condivisa di luoghi capaci di produrre conoscenza e partecipazione».
«L’apertura di Casa Pasolini rappresenta un esempio concreto di collaborazione pubblico-privato e di cooperazione efficace fra istituzioni e territorio – commenta il Direttore generale Musei, Massimo Osanna. La donazione di Pietro Valsecchi ha permesso allo Stato di recuperare un luogo significativo della biografia di una delle figure più importanti della cultura italiana del Novecento e di restituirlo al pubblico in modo stabile e strutturato. L’ingresso di Casa Pasolini nella rete del Sistema Museale Nazionale arricchisce la pluralità dei luoghi della cultura, ampliando l’offerta e creando nuove occasioni di fruizione. È un progetto che si inserisce pienamente nelle politiche della Direzione generale Musei e negli indirizzi del Piano Olivetti per la Cultura, che promuove una diffusione più capillare delle attività culturali, la rigenerazione dei territori attraverso la cultura e il coinvolgimento attivo delle comunità. Casa Pasolini nasce con questa vocazione: essere uno spazio aperto, dinamico, capace di generare iniziative, formazione e nuove pratiche di partecipazione culturale».
«Il compito della politica è di trovare soluzioni, ed oggi il risultato è agli occhi di tutti: è stata restituita alla collettività la prima Casa di Pasolini a Roma, e ciò significa non solo preservarne la memoria, ma anche riaffermare il ruolo delle periferie, come spazi di cultura, di identità e di futuro – commenta Massimiliano Umberti, Presidente IV Municipio. Qui nasceranno una biblioteca tematica, e stiamo anche lavorando con le scuole affinché questo diventi un patrimonio delle scuole sul territorio municipale; con l’Assessora alla Scuola del IV Municipio si parlava già di fare delle visite a stretto giro nelle scuole perché questa realtà venga vissuta, e debba essere un’apparenza carnale al territorio. La Casa di Pasolini non è solo un museo, ma un simbolo di identità, di partecipazione e di speranza. Grazie al Ministero della Cultura abbiamo moltiplicato queste situazioni sulle periferie, consentendo ai cittadini non solo di ripercorrere quello che è stato ma anche dare un valore inestimabile alle periferie romane che spesso vengono emarginate».
«Quando io e mia moglie Camilla abbiamo saputo della vendita della casa di Pier Paolo Pasolini, abbiamo avvertito la responsabilità di intervenire per preservare un luogo così significativo della sua vita. Ho scelto di acquistare l’appartamento e di donarlo allo Stato perché ritenevo che un’istituzione culturale nazionale potesse garantirne la tutela e la restituzione al pubblico nel modo più adeguato. La collaborazione con il Ministero della Cultura e in particolare con il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, è stata da subito preziosa: abbiamo immaginato insieme come riportare la casa all’atmosfera che doveva avere negli anni in cui Pasolini vi abitava, con rispetto e attenzione verso la sua memoria. Il mio desiderio è che questa casa possa vivere davvero per il quartiere e per la città, diventando un luogo di incontro, di studio, di creatività. Vorrei che qui arrivassero studenti, insegnanti, poeti, artisti, scrittori, cineasti; che trovassero, tra queste stanze e nelle strade circostanti, un’energia capace di generare nuove idee e nuove visioni. La cultura nasce anche dal confronto quotidiano, dalla prossimità, dalla contaminazione. Io e Camilla continueremo a seguire con attenzione questa avventura, perché crediamo che la bellezza, la poesia e la forza espressiva dell’opera di Pasolini possano ancora parlare al presente e offrire ai giovani occasioni di crescita e di consapevolezza. Spero che chi entrerà qui possa avvertire qualcosa di quella verità e di quella intensità che hanno accompagnato la vita del poeta, e che questa casa possa diventare per molti un punto di partenza», dichiara il donatore Pietro Valsecchi.
Orari di apertura:
giovedì e venerdì ore 9.00 – 14.00
sabato e domenica ore 10.00 – 18.00
Ingresso gratuito
Biglietti: prenotazione online scaricando l’App “Musei italiani”, disponibile su App Store o Google Play, o sul portale www.museiitaliani.it


