![]() |
Foto di Andrea Ranzi |
«Edipo Re racconta la storia di un uomo che cerca l’origine del male che contagia il mondo. E, alla fine della sua ricerca, scopre che l’origine del male è proprio l’uomo che sta cercando l’origine del male!».
Così Gabriele Lavia sulla tragedia di Sofocle da cui è tratta l’opera-oratorio di Igor Stravinskij Oedipus Rex, su un testo di Jean Cocteau tradotto dal francese al latino da Jean Daniélou, che lo vedrà protagonista al Comunale Nouveau nella doppia veste di regista e narratore. Assente dalle scene della fondazione lirico-sinfonica bolognese dal 1968, Oedipus Rex torna in un nuovo allestimento, proposto in prima assoluta da martedì 7 ottobre alle 20 – anche in diretta su Rai Radio3 – e in replica fino al 12 ottobre, con la direzione d’orchestra di Oksana Lyniv.
Protagonisti sul palco, oltre a Lavia, il tenore Gianluca Terranova come Edipo, il mezzosoprano Atala Schöck nella parte di Giocasta, il baritono Anton Keremidtchiev nei panni di Creonte/Il messaggero, il basso Sorin Coliban come Tiresia e il tenore Sven Hjörleifsson come Il pastore. Il coro di tebani vede impegnati gli artisti del Coro del Teatro Comunale di Bologna preparati da Gea Garatti Ansini.
Nella sua messinscena, ideata appositamente per questo palcoscenico insieme al team creativo – composto da Alessandro Camera che cura le scene, Andrea Viotti i costumi e Daniele Naldi le luci – Lavia cerca di volgere al positivo la caratteristica bassezza del boccascena del Nouveau, di modo che non rappresenti un limite ma, anzi, diventi una componente della scelta estetico-narrativa. «Un “luogo basso” – commenta l’attore e regista – che preme sulle teste dei protagonisti e sull’azione, che li schiaccia evidenziando ulteriormente la “peste tebana” vista come un dolore che si aggira per il palco: la malattia che viviamo oggi, [...] la guerra che abbiamo a due passi da casa nostra, dove ci sono bambini senza cibo, in quel “mondo” abbandonato all’orrore. [...] E per questo non ci può essere perdono. E i “vecchi” che, se sopravvissuti, si aggirano senza sapere dove, senza sapere come nutrirsi, come salvarsi. Quindi torniamo alla riflessione sul Male. [...] Noi lo vediamo, lo subiamo ma sappiamo cos’è realmente? Pensiamo, allora, a Edipo che cerca le radici del Male e non sa che lui stesso è il Male… non è una favola così lontana. Ci riguarda tutti». Nella rappresentazione bolognese Lavia sceglie – per favorirne la comprensione – di interpretare la parte del narratore nella traduzione italiana.
L’opera, che per dirla con le parole di Massimo Mila racconta “la tragedia dell’uomo nella sua lotta diseguale contro il fato”, vede Edipo assassino del padre e sposo della madre, annientato dalla scoperta di sé. Perfetto, secondo Stravinskij, il soggetto universale che si rifà al mito greco: ed ecco che la scelta del latino come lingua cantata del “suo” Oedipus Rex pare vincente per mantenere un’aura di ritualità e sacralità, accanto invece al francese – la lingua del pubblico parigino – parlata nello spettacolo dal narratore per aiutare la comprensione della vicenda. Stravinskij e Cocteau lavorarono all’Oedipus Rex tra il 1926 e il 1927, ambendo a una realizzazione scenica a Parigi con i Ballets Russes di Djagilev. A causa di alcune difficoltà, però, il lavoro venne invece eseguito in forma di concerto al Théàtre Sarah Bernhardt il 30 maggio 1927, con il compositore sul podio. La rappresentazione scenica arrivò il 23 febbraio dell’anno dopo ma a Vienna, alla Staatsoper, con la direzione di Otto Klemperer.
Gabriele Lavia – che per la sua regia di Re Lear ha appena vinto il premio “Le Maschere del Teatro Italiano 2025” – torna a collaborare con il Comunale dopo Otello di Giuseppe Verdi del 2022 e Salome di Richard Strauss rappresentata nel 2010 e nel 2019. Già Direttrice Musicale della Fondazione lirico-sinfonica felsinea dal 2022 al 2024, Oksana Lyniv sarà impegnata sul podio anche il 24 e 26 ottobre all’Auditorium Manzoni per la chiusura della Teatralogia wagneriana in forma di concerto con Götterdämmerung (Il crepuscolo degli dei).
Ogni rappresentazione dell’opera è preceduta dall’esecuzione – da parte dell’Orchestra del TCBO diretta da Lyniv – dei Tre preludi sinfonici Per l’Edipo re di Sofocle di Ildebrando Pizzetti, nati su richiesta dell'attore Gustavo Salvini come musica di scena per la rappresentazione della tragedia sofoclea al Teatro Olimpia di Milano nel 1904, dove vennero ascoltati per la prima volta sotto la bacchetta di Gustavo Campanini. In questo suo lavoro, Pizzetti volle concentrarsi più sulle emozioni dei personaggi che sulla narrazione degli eventi tragici. Il tema a note ripetute del primo preludio, ieratico e desolante, preannuncia la catastrofe che affliggerà il popolo tebano, mentre l'instabilità ritmica del secondo preludio restituisce l'inquietudine di Edipo al ritorno a Tebe dopo aver ricevuto l'orribile profezia dell'oracolo; infine il suono lamentoso e la lentezza del terzo preludio raccontano il dolore del protagonista, ormai cieco e tormentato dalla sua colpa mentre abbandona la città. L’esecuzione dei preludi sarà accompagnata da alcuni fotogrammi e da una clip tratti dall’Edipo re di Pier Paolo Pasolini, la pellicola del 1967 girata principalmente in Marocco e che mostra luoghi rappresentativi di Bologna come il Portico dei Servi. Le proiezioni sono realizzate in collaborazione con la Fondazione Cineteca Bologna.
Circa 45 minuti prima dell’inizio di ciascuna recita ci sarà una breve presentazione nel Foyer del Comunale Nouveau.
I biglietti – da 15 a 90 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Largo Respighi, 1); nei giorni di spettacolo al Comunale Nouveau (Piazza della Costituzione, 4/a) da un’ora prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio.
Info: https://www.tcbo.it/eventi/