TCBO: LA NUOVA STAGIONE DI OPERA, DANZA, CONCERTI 2026 “VERSO ITACA”

 


“Verso Itaca” è il titolo della Stagione 2026 del Teatro Comunale di Bologna, la prima firmata dalla Sovrintendente Elisabetta Riva e dal Direttore artistico Pierangelo Conte.

Un appellativo che racconta metaforicamente l’ultima tappa del viaggio della fondazione lirico-sinfonica felsinea verso il rientro nella storica sede di Largo Respighi – previsto all’inizio del 2027 – dopo i lavori di riqualificazione. Come sempre, la proposta artistica si snoderà da gennaio a dicembre attraverso i tre principali cartelloni, OperaDanzaConcerti, con un’ampia offerta che mira a spaziare tra le epoche facendo dialogare linguaggi anche molto distanti tra loro; la programmazione abbraccerà anche inedite rassegne e iniziative ramificate in una pluralità di luoghi, che diventano l’occasione per nuove sfide, visioni e ripensate forme di incontro con il pubblico.


«La Stagione 2026 del Teatro Comunale di Bologna è la stagione del ritorno – dice la Sovrintendente Elisabetta Riva – Come Ulisse nel suo viaggio verso Itaca, anche il nostro Teatro, dopo anni di lontananza, difficili ma fecondi, si avvicina alla riapertura della sua sede storica, rinnovata e restituita alla città. Un percorso che non è soltanto fisico, ma simbolico: un cammino condiviso con il pubblico, gli artisti e le istituzioni, in cui l’arte diventa bussola e approdo. Questa Stagione ci accompagna verso l’atteso traguardo: l’inizio del 2027, quando un grande evento celebrerà la riapertura ufficiale della nostra casa, che significherà ritrovare la nostra storia, rinnovare la nostra missione e rilanciare il Teatro Comunale di Bologna come cuore pulsante della vita culturale della città e del Paese». 

 

«La nuova Stagione rappresenta un passo importante nel disegno culturale di Bologna e per il ruolo che il suo Teatro lirico ha l’ambizione di ricoprire – spiega il Presidente della Fondazione Teatro Comunale e Sindaco di Bologna Matteo Lepore –. Il Comune sta investendo molto in questa realtà, che è un orgoglio nazionale, e anche per questo siamo soddisfatti della collaborazione con il Ministero della Cultura, la Regione Emilia-Romagna e i soci privati. Questa Stagione è il “primo atto” della nuova direzione guidata dalla Sovrintendente Elisabetta Riva, tornata in Italia dopo l'importante esperienza internazionale al Teatro Coliseo di Buenos Aires, e dal neo direttore artistico Pierangelo Conte. A entrambi rivolgo il mio più sincero augurio di buon lavoro e il ringraziamento della città per la visione e la passione che hanno saputo imprimere al progetto, già in questi primi mesi di lavoro. Il Teatro Comunale conferma la sua vocazione di istituzione viva, inclusiva, capace di innovare pur rimanendo radicata nella grande tradizione musicale italiana ed europea. Dal Barocco alle creazioni contemporanee, dall’opera alla danza, fino ai concerti e ai progetti per le famiglie, la Stagione 2026 parla a un pubblico ampio, promuovendo nuovi linguaggi e rinnovando l’impegno verso i giovani talenti, le collaborazioni con le istituzioni culturali cittadine e le grandi personalità artistiche internazionali».


«La Stagione è il risultato di un proficuo lavoro di squadra – commenta il Direttore artistico Pierangelo Conte – In pochi mesi, in pieno spirito di condivisione, sinergia e sintesi, abbiamo realizzato un progetto artistico articolato in Opera, Danza e Concerti che mira ad offrire una proposta ampia e variegata. Sviluppato a più livelli in intima relazione tra loro e in equilibrio tra nuove idee e stimolanti curiosità da una parte e il grande repertorio dall'altra, il cartellone racconta un viaggio che partendo dalla consapevolezza della grande tradizione musicale giunge fino all'esplorazione della multiforme contemporaneità, un costante dialogo tra partiture che si snoda attraverso quasi trecento anni di storia, dal Barocco ai giorni nostri, un percorso precisamente orientato alla valorizzazione delle masse artistiche, tecniche ed amministrative della Fondazione e alla definizione di un più stretto e innervato rapporto con le principali istituzioni culturali della città, nel pieno rispetto delle proprie identità ma anche nella convinzione che il fare sistema conferirà a tutti più forza e aprirà orizzonti molto più ampi». 


Da Georg Friedrich Händel a Nicola Campogrande, passando per Wolfgang Amadeus Mozart, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi, Camille Saint-Saëns, Pietro Mascagni e Nino Rota: abbraccia un arco temporale di trecento anni il cartellone operistico del TCBO. 8 titoli, di cui 6 previsti al Comunale Nouveau in forma scenica e 2 all’Auditorium Manzoni in forma di concerto, con una nuova commissione, tre inediti allestimenti e due opere mai eseguite nel teatro del capoluogo emiliano. Dall’inaugurazione con Idomeneo di Mozart firmato da Mariano Bauduin e diretto da Roberto Abbado, alla nuova creazione di Campogrande Olympia per la direzione di Riccardo Frizza, passando per la prima volta al Comunale di Napoli Milionaria di Rota fino al ritorno del barocco con Semele di Händel diretta da Rinaldo Alessandrini. Accanto a interpreti di sicuro prestigio – come Nicola Alaimo, Roman Burdenko, Francesco Demuro, Saioa Hernandez, Gregory Kunde, Raffaele Pe, Ekaterina Semenchuk, Mariangela Sicilia, Carmen Giannattasio, Vladimir Stoyanov e Adela Zaharia – troveranno spazio anche i talenti che si sono formati alla Scuola dell’Opera del TCBO e si affacciano alla carriera.


Abbracciano stili diversi che sapranno rivolgersi a pubblici e gusti differenti i 5 spettacoli della Stagione di Danza, con grandi coreografi internazionali, 3 in programma al Comunale Nouveau e 2 al Teatro EuropAuditorium. Torna la musica dal vivo eseguita dall’Orchestra del Teatro in tre balletti: dalla tradizione con Carmen di Amedeo Amodio a Caravaggio di Mauro Bigonzetti con la star Roberto Bolle e la direzione d’orchestra di Bruno Moretti sino all’omaggio di Aterballetto al premio Oscar Ennio Morricone.


L’excursus dal classicismo alla contemporaneità è la matrice del cartellone sinfonico, che si articola attraverso 14 concerti, di cui 12 con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e 2 con la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, rinnovando un’intesa ormai consolidata. Presente anche il Coro della fondazione lirico-sinfonica bolognese, istruito da Gea Garatti Ansini, in 3 appuntamenti. Ampia attenzione è data all’impaginazione dei programmi, che mettono in connessione le partiture scelte. Protagonisti, tra debutti e ritorni, grandi bacchette come quelle di Ton Koopman - che apre la Stagione – di Michele Mariotti, Roberto Abbado, Ivor Bolton, e solisti di fama internazionale come Michail Pletnëv, Emanuel Ax, Mario Brunello e Ilya Gringolts. Un nuovo ciclo di 8 concerti domenicali incentrati sulla musica di Beethoven e dedicati alle famiglie valorizzerà, invece, giovani direttori d’orchestra vincitori di concorsi prestigiosi.


OPERA


AL COMUNALE NOUVEAU

Ad inaugurare la Stagione lirica il 24 gennaio (repliche fino al 1° febbraio) è un nuovo allestimento del primo capolavoro serio di Mozart, Idomeneo, firmato da Mariano Bauduin – regista che ha collaborato per vent’anni con Roberto De Simone – e guidato musicalmente da Roberto Abbado, Direttore Principale della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, che affronta il titolo per la prima volta. Bauduin sceglie di non raccontare un mito classico rielaborato dal tardo Settecento, ma di abbandonare il tempo della convenzione, di guardare come in un caleidoscopio che altera ogni immagine, come avviene nei progetti pittorici del movimento metafisico: «Ho deciso di avvicinarmi al mito di Idomeneo – racconta il regista – provando a immaginare cosa avrebbe preferito fare Mozart se fosse vissuto all'epoca di De Chirico e di Savinio, che hanno più volte intrapreso il racconto visivo del mito classico, trasformando l'idea stessa di neoclassicismo in qualcosa che di nuovo e di classico avesse soltanto l'essenza inconscia». Il dramma per musica in tre atti in lingua italiana, su libretto di Giambattista Varesco da Antoine Danchet per la tragédie-lyrique Idoménée di André Campra, vede nel cast interpreti di pregio al ritorno sul palco bolognese come Antonio Poli nel ruolo del titolo, Mariangela Sicilia (Ilia) e Francesca Di Sauro (Idamante)  entrambe al debutto nella parte  e Salome Jicia (Elettra). 

Segna invece il debutto al TCBO del giovane talento del podio Leonardo Sini (classe 1990), vincitore del Primo premio al Concorso “Maestro Solti” di Budapest, La traviata di Verdi che torna dal 21 febbraio al 1° marzo nell’allestimento del dicembre 2022 creato dal regista italo-sudafricano Alessandro Talevi per il TCBO all’EuropAuditorium e ora ripensato per il Nouveau. Vincitore dell’European Opera-Directing Prize, Talevi in questo spettacolo aveva messo l’accento sull’idea di Violetta come personalità trasgressiva, che ha il coraggio di sfidare le norme morali canoniche, affascinando la società ma invitando al tempo stesso al giudizio morale. Tra i protagonisti il soprano rumeno Adela Zaharia come Violetta Valéry, che si è aggiudicata il primo premio al concorso Operalia nel 2017, al debutto in Italia, Liparit Avetisyan come Alfredo, al debutto bolognese, e Nicola Alaimo come Germont. Si alternano con loro nei rispettivi ruoli giovani cantanti come Julia Muzychenko, Davide Tuscano, Lodovico Filippo Ravizza.

È poi dedicato a Mascagni il progetto che accosta l’atto unico Cavalleria rusticana – nell’apprezzato allestimento bolognese ideato da Emma Dante nel 2017  e il poema cinema-musicale Rapsodia Satanica – film muto di Nino Oxilia con musiche del compositore toscano proiettato per la prima volta nel 1917 – qui proposto in collaborazione con la Fondazione Cineteca Bologna, in programma dal 21 al 29 marzo. Mentre scorrerà la pellicola, la colonna sonora sarà eseguita dall’Orchestra del TCBO. Sul podio in entrambi i momenti il direttore d’orchestra Daniel Oren, presenza frequente delle ultime stagioni felsinee e interprete di riferimento del repertorio verista. Tra le grandi voci di Cavalleria rusticana – spettacolo in cui la regista narra il rapporto tra l’anima siciliana e il sacro, la compresenza della vita profana con quella religiosa e l’oppressione della donna, qui rivisto per gli spazi del Nouveau – troviamo Roberto Aronica (Turiddu), Roman Burdenko (Alfio) e Saioa Hernandez (Santuzza), che si alternano con Francesco Pio Galasso, Ariunbaatar Ganbaatar e Martina Belli.

Non poteva mancare, poi, il belcanto con un titolo poco rappresentato come Roberto Devereux di Donizetti, che arriva a Bologna dal 17 al 22 aprile nella lettura tradizionale e rispettosa del libretto del regista Alfonso Antoniozzi creata nel 2016 per il Teatro Carlo Felice di Genova, impreziosita dai costumi di Gianluca Falaschi. Sul podio un direttore esperto come Renato Palumbo e nel cast artisti di primo piano come Francesco Demuro nel ruolo del protagonista, Roberta Mantegna come Elisabetta, Vladimir Stoyanov come Il duca di Nottingham e Raffaella Lupinacci come Sara, in alternanza con Matteo Desole, Karen Gardeazabal, Biagio Pizzuti e Aoxue Zhu, che si è formata alla Scuola dell’Opera del TCBO.

È una novità assoluta che racconta l’amore ai tempi dell’Intelligenza Artificiale Olympia, opera in due atti di Nicola Campogrande – compositore in residenza del TCBO a cui è stata commissionata – su libretto di Piero Bodrato liberamente ispirato ai “Racconti” di E.T.A. Hoffmann, in prima rappresentazione mondiale dal 15 al 19 maggio. Guida l’orchestra Riccardo Frizza, Direttore musicale e artistico del Donizetti Opera festival, già protagonista dell’inaugurazione pucciniana della scorsa stagione. Il professor Spallanzani ha dato vita alla sua creazione più riuscita: Olympia, una giovane donna di straordinario fascino che ignora di essere un androide. Celebrata come l’alba di una nuova era, la creatura attira su di sé fascinazione, desideri, dubbi. «Meritiamo opere che ci emozionino» dice Campogrande «dove la bellezza della tradizione si sposi con il brivido del presente. Ed è quello che ho cercato di fare dando vita a questa partitura». L’allestimento è affidato al giovane regista Tommaso Franchin – che ha lavorato accanto a Davide Livermore, Damiano Michieletto, Gabriele Vacis e Francesco Micheli – che spiega come «Olympia, la ginoide (un androide donna), concepita dal suo stesso inventore come strumento e oggetto, […] non rimane specchio muto del desiderio maschile, ma intraprende un cammino verso l’autocoscienza e l’autonomia. […] Il suo percorso diviene allora il centro drammaturgico dell’opera». Anche gli interpreti vocali sono giovani talenti: Isidora Moles è Olympia, Francesco Castoro Jean Paul Dupont, Candida Guida la Prof.ssa Sherry Hope, filosofa scozzese, Stefan Astakhov l’Ing. Lamberto Spallanzani, scienziato, accanto a un artista d’esperienza come Nicolò Ceriani nei panni di Zoltan, imprenditore apolide.

Non è mai andata in scena sul palcoscenico della fondazione lirico-sinfonica felsinea Napoli Milionaria, opera lirica in tre atti del 1977 di Nino Rota su libretto di Eduardo De Filippo tratto dalla sua commedia omonima, che verrà presentata in un nuovo allestimento firmato da Marcelo Lombardero – al debutto italiano – e diretto da James Feddeck, Direttore principale dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali, dal 12 al 17 giugno. Dalla collaborazione tra Rota e De Filippo scaturì un lavoro dal gusto “amaro” per la disillusione post-bellica nei confronti del genere umano e la presa di coscienza del degrado dei valori, oltre che una partitura particolarmente impegnativa vocalmente e con una ventina di personaggi coinvolti, tra cui spiccano Gennaro Jovine, Amalia e Maria Rosaria, a Bologna rispettivamente Paolo Bordogna (in alternanza con Bruno Taddia), Carmen Giannattasio e Mariam Battistelli (che si scambiano con le giovani Laura Stella e Claudia Ceraulo, ex allieve della Scuola dell’Opera).


ALL’AUDITORIUM MANZONI

Il barocco ritorna con un titolo mai ascoltato al Comunale: è Semele, oratorio in tre atti di Georg Friedrich Händel su soggetto tratto dal mito classico (dalle Metamorfosi di Ovidio), in scena per la prima volta al Covent Garden di Londra nel 1744, proposto in forma di concerto il 23 e 25 ottobre con la direzione di uno specialista come il clavicembalista Rinaldo Alessandrini e un cast di voci barocche capitanato dal soprano Suzanne Jerosme nel ruolo del titolo, dal tenore Jorge Navarro Colorado come Giove/Apollo, dal controtenore Raffaele Pe come Athamas, e con Giuseppina Bridelli (Ino/Giunone) e Monica Piccinini (Iris).

Una pagina francese dove convivono misticismo e sensualità come Samson et Dalila, comédie lyrique in tre atti su soggetto biblico di Camille Saint-Saëns, completa poi la programmazione lirica, il 13 e 15 novembre, con Roberto Abbado sul podio – al suo secondo titolo operistico in Stagione – e grandi interpreti come Gregory Kunde ed Ekaterina Semenchuk nei due ruoli principali.


DANZA


AL COMUNALE NOUVEAU

Si inaugura il 6 e 7 marzo con la prima italiana di Beauséjour, creazione del 2024 del coreografo “per eccellenza” dell’hip-pop Mourad Merzouki con il suo progetto Compagnie Käfig, nata per Les Nuits de Fourvière – Festival international de la Métropole de Lyon: un balletto che esplora il cambiamento del fisico e del corpo col passare del tempo, sui ritmi electro-tango di Müller & Makaroff (Gotan Project), su testi di Fabrice Daboni aka Fafapunk, anche voce insieme a Gilles Fisseau. Figura di spicco della scena hip-hop sin dai primi anni Novanta, Merzouki lavora aggregando le discipline più disparate, fino al circo, alle arti marziali, le belle arti, il digitale. È invece un balletto storico che rimane incredibilmente attuale Carmen di Amedeo Amodio, tra i maggiori esponenti italiani dell’arte coreutica del nostro tempo, che ha collaborato con il Comunale come coreografo già dagli anni Settanta: una reinterpretazione in chiave classica e “teatro nel teatro” del celebre racconto di Prosper Merimée, sulle note di Georges Bizet e con i contributi musicali di Giuseppe Calì eseguiti dal vivo dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Ideato originariamente per Aterballetto nel 1995, lo spettacolo torna il 23 e 24 maggio nella versione recuperata da Daniele Cipriani nel 2017, riportando in vita le scene e i costumi di Luisa Spinatelli. Arriva poi al Comunale il 24 e 25 giugno Cluster con il Balletto di Maribor, che fonde la danza classica, neoclassica e contemporanea. Quattro sono le coreografie firmate dal direttore artistico della compagnia slovena Edward ClugProofMutual ComfortHandman e Cluster, che offrono una combinazione sorprendente di movimento poetico, profondità intellettuale e virtuosismo tecnico.


AL TEATRO EUROPAUDITORIUM

L’étoile scaligera Roberto Bolle è protagonista con Caravaggio, spettacolo ispirato dal grande pittore Michelangelo Merisi, dalla sua arte - che sa plasmare i corpi e giocare con luci e ombre - e dalla sua storia biografica. L’8, 9 e 10 ottobre lo spettacolo è in scena con la coreografia di Mauro Bigonzetti, nome di spicco nel panorama internazionale, e con le musiche di Claudio Monteverdi riorchestrate e ripensate da Bruno Moretti, anche sul podio dell’Orchestra della fondazione lirico-sinfonica felsinea. Infine, è un omaggio al Premio Oscar Ennio Morricone lo spettacolo del Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto Notte Morricone, firmato dal coreografo spagnolo Marcos Morau, che intreccia le musiche del grande maestro con la danza, le arti visive e le suggestioni cinematografiche. Il 28 e 29 novembre, il balletto chiude la Stagione di Danza nel ricordo delle pagine iconiche del paesaggio del cinema degli ultimi settant’anni: quelle di Morricone, che risuoneranno così in teatro con l’Orchestra del TCBO, lontano dalle immagini delle pellicole e dalle sale cinematografiche.

 

CONCERTI


ALL’AUDITORIUM MANZONI


STAGIONE SINFONICA

In linea con l’inaugurazione lirica mozartiana, la Stagione Sinfonica si apre il 10 gennaio con due pagine del genio di Salisburgo sotto la guida del grande organista e clavicembalista olandese Ton Koopman – per la prima volta al Comunale  che propone la Serenata notturna e la Messa dell’Incornazione  solisti Suzanne JerosmeLara MorgerKieran White e Peter Harvey, con il Coro del TCBO preparato da Gea Garatti Ansini  accanto alla Sinfonia n. 100 “Militare” di Joseph Haydn. Con un salto alla musica di oggi, il 31 gennaio l’islandese Daníel Bjarnason dirige due sue composizioni in prima italiana: Fragile Hope e il Concerto per violino e orchestra interpretato da Ava Bahari, violinista svedese tra le più interessanti delle nuove generazioni, premiata anche al Concorso “Paganini” di Genova nel 2021. Esplorando le sonorità nordiche, si ascolterà anche la Sinfonia n. 7 di Jean Sibelius. Completa il concerto la Passacaglia da Peter Grimes di Benjamin Britten. Dirige per la prima volta in Italia Sebastian Weigle, Direttore Musicale dell’Opera di Francoforte e Direttore Principale della Yomiuri Nippon Symphony Orchestra di Tokyo: il 6 febbraio affronta un autore poco conosciuto, meritevole di essere riscoperto, come il compositore austriaco ottocentesco Hans Rott, con la sua Prima Sinfonia. Al suo fianco il giovane pianista statunitense Angel Stanislav Wang, vincitore di più di 35 competizioni internazionali, è protagonista della Rapsodia su un tema di Paganini di Sergej Rachmaninov. Un dialogo tra Dmitrij Šostakovič (con la sua imponente Sinfonia n. 15) e Mozart, che mette al centro il Concerto per due pianoforti del salisburghese interpretato dal Silver Garburg Piano Duo – coppia anche nella vita, presente su palcoscenici come la Carnegie Hall, il Musikverein di Vienna e la Philharmonie di Berlino – accanto all’Ouverture del Flauto magico vede il 12 febbraio sul podio Constantin Trinks, bacchetta tedesca ospite di istituzioni come la Bayerische Staatsoper, i festival di Glyndebourne e di Bayreuth. Un “tutto Chopin”, con i suoi Concerti per pianoforte n. 1 e n. 2 affrontati da un grande virtuoso come Michail Pletnëv, è in programma il 27 febbraio con la direzione di Dian Tchobanov, Direttore Musicale Generale dell'Opera di Stato di Plovdiv. È un atteso ritorno quello di Michele Mariotti a Bologna, dove è stato Direttore Principale e poi Musicale del Comunale per un decennio dal 2008 al 2018. Oggi Direttore Musicale del Teatro dell’Opera di Roma, il 4 aprile in occasione della celebrazione pasquale Mariotti propone un programma wagneriano con l’Incantesimo del Venerdì Santo da Parsifal, Preludio e morte di Isotta da Tristan und Isolde e l’Ouverture da Lohengrin. Completa la serata il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore di Robert Schumann suonato dal talentuoso Federico Colli, vincitore del Primo Premio al Concorso “Mozart" di Salisburgo nel 2011 e del Primo Premio con Medaglia d'Oro al Concorso “Leeds” nel 2012. La musica di Šostakovič è poi nuovamente presente il 9 aprile con la Quarta Sinfonia nella lettura di Andris Poga, direttore lettone che ha lavorato anche con Paavo Järvi all’Orchestre de Paris. Non manca, poi, un caposaldo del repertorio pianistico come il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov con solista il pluripremiato Andreï Korobeinikov, che si è distinto al Concorso “Aleksander Skrjabin” e al “Rachmaninov Piano Competition” di Los Angeles nel 2005. Un acclamato pianista come Emanuel Ax è il protagonista del celebre Concerto per pianoforte e orchestra n. 22 K 482 di Mozart il 25 maggio: a dirigere questo primo concerto con l’Orchestra Filarmonica del TCBO è chiamato il giovanissimo vincitore nel 2023 del Concorso “Donatella Flick”: l’italo-tedesco classe 1998 Nicolò Umberto Foron, impegnato anche con la Prima Sinfonia di Sibelius. Gradito ritorno bolognese anche per Yutaka Sado, Direttore Musicale della New Japan Philharmonic Orchestra, che il 16 ottobre affronta la monumentale Nona Sinfonia di Gustav Mahler. Il secondo concerto con l’Orchestra Filarmonica del TCBO ha invece come protagonista il suo Direttore Principale Roberto Abbado, impegnato il 26 ottobre con la Sinfonia n. 1 di Šostakovič, affiancata dal Concerto per violino e orchestra in re minore di Aram Il’ič Chačaturjan con solista Ilya Gringolts, vincitore nel 1998 del “Premio Paganini”. Doppio debutto con l’Orchestra del TCBO il 6 novembre per Alpesh Chauhan, Direttore Principale Ospite dei Düsseldorfer Symphoniker e Direttore Musicale della Birmingham Opera Company, e per Mario Brunello, violoncellista che è stato il primo europeo a vincere il Concorso “Čajkovskij” nel 1986, particolarmente apprezzato per l’ampiezza del repertorio che affronta, dalla musica antica alla contemporanea. Due le pagine previste: la Sinfonia n. 1 di Anton Bruckner e il Concerto per violoncello e orchestra op. 43 del compositore novecentesco Mieczysław Weinberg. Celebra la creazione dell’universo descritta nel primo capitolo della Genesi l’oratorio Die Schöpfung (La Creazione) di Haydn. Per l’occasione, il 20 novembre torna sul podio Ivor Bolton, Direttore principale della Basel Sinfonieorchester e della Dresden Festival Orchestra. Solisti Anna El-KhashemAmitai Pati e Matthias Winckhler; il Coro è istruito da Gea Garatti Ansini. Una nuova commissione al compositore Pasquale Corrado in prima esecuzione assoluta, dal titolo Il sole giaguaro per oboe e orchestra, ispirata al libro di Italo Calvino, è al centro del concerto dell’11 dicembre diretto da una bacchetta di riferimento del repertorio contemporaneo come quella di Marco Angius, ospite frequente delle stagioni del Teatro. Solista la Prima Parte dell’Orchestra del TCBO Paolo Grazia. Accanto a questa pagina, il balletto Nobilissima visione di Paul Hindemith del 1938. Chiusura del cartellone nel giorno di San Silvestro, il 31 dicembre, con la celeberrima Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, preceduta da un brano di oggi come Abitare la battaglia di Riccardo Panfili. Protagonisti l’Orchestra e il Coro del Comunale, con la direzione del tedesco Markus Stenz – che alla Scala nel 2018 ha affrontato la prima mondiale di Fin de partie di Kurtág  e Gea Garatti Ansini a preparare il Coro.

 

CONCERTI PER LE FAMIGLIE: “GIOIA. DOMENICA CON BEETHOVEN”

Una novità sono i concerti domenicali dedicati alle famiglie con l’Orchestra del TCBO: un ciclo monografico incentrato sulla musica di Beethoven, tra ouverture e sinfonie - tutte tranne la Nona che è presentata nel concerto conclusivo della Stagione Sinfonica  con 8 appuntamenti all’Auditorium Manzoni dal 4 gennaio al 13 dicembre alle ore 11.00 che valorizzano principalmente giovani direttori vincitori di concorsi prestigiosi, come Julio García Vico (XVI “Donatella Flick” della London Symphony Orchestra e Deutscher Dirigentenpreis 2019), Aram Khacheh (vincitore del “Cantelli” 2024), Sieva Borzak (vincitore nel 2025 del concorso di direzione d’opera dell’Opéra Royal de Wallonie-Liège), Christian Blex (vincitore del Concorso Herbert von Karajan 2025 del Festival di Salisburgo) e ancora Rotem NirGiovanni Conti, Benedikt Sauer e Serhii Nesteruk. Ma non solo, ci saranno anche pagine solistiche di autori come Mozart, Bloch, Vivaldi, Brahms, con impegnate le Prime Parti dell’Orchestra felsinea: il Primo violino di spalla Emanuele Benfenati, il Primo violoncello Francesco Parazzoli e la Prima viola Enrico Celestino. Ogni concerto sarà introdotto da Martino Ruggero Dondi, divulgatore e influencer culturale.


“JAZZ ON SYMPHONY”

Dopo il successo ottenuto, proseguirà anche il prossimo anno la rassegna “Jazz on Symphony” con la direzione artistica di Paolo Fresu, che accosta due mondi apparentemente distanti come quello del jazz e della musica sinfonica, con tre concerti i cui programmi verranno svelati prossimamente.


APPUNTAMENTI STRAORDINARI


Tra le tante sorprese fuori dai cartelloni principali, si citano l’omaggio all’immensa produzione autoriale di Francesco Guccini con “Opera Guccini” al Teatro Duse in ottobre 2026, con protagonista l’attore Giorgio Comaschi e Alessandro Nidi sul podio dell’Orchestra del TCBO, la Terza edizione di “Disney Concerts” all'EuropAuditorium in collaborazione con December Sevens Duemila, Calma Management e Retropalco. Tra le numerose collaborazioni con le istituzioni culturali cittadine si citano quelle con Bologna Festival, con Musica Insieme, con il Festival Respighi, con la Fondazione Cineteca Bologna, e ovviamente quella con l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e con il Comitato di solidarietà alle vittime delle stragi per il consueto concerto conclusivo del Concorso di Composizione “2 agosto”. Non mancheranno, inoltre, iniziative con il Coro di Voci Bianche del Teatro Comunale preparato da Alhambra Superchi.

La Fondazione lirico-sinfonica felsinea sta inoltre lavorando per sviluppare l'attività della Scuola dell'Opera, anche con iniziative in ambito internazionale, implementare il settore Educational e costituire uno Young Artist Program. Infine, sta collaborando con alcuni importanti festival nazionali per creare progetti congiunti.

 


 

INFO ABBONAMENTI

 

Stagione d’Opera 2026

Prelazioni: dal 22 ottobre al 7 novembre 2025 in vendita presso la biglietteria (Largo Respighi, 1).

Nuovi abbonamenti (completi e mini): dal 20 novembre 2025 in vendita presso la biglietteria (Largo Respighi, 1) e online sul sito www.tcbo.it.

I prezzi degli abbonamenti completi per la Stagione d'Opera 2026 vanno da un minimo di 100 euro a un massimo di 990 euro.

I prezzi dei mini abbonamenti per la Stagione d'Opera 2026 vanno da un minimo di 100 euro a un massimo di 290 euro.

 

Stagione Danza 2026

Prelazioni: dal 29 ottobre all’11 novembre 2025 in vendita presso la biglietteria (Largo Respighi,1).

Nuovi abbonamenti: dal 18 novembre 2025 presso la biglietteria del TCBO (Largo Respighi, 1) e online sul sito www.tcbo.it.

I prezzi degli abbonamenti per la Stagione Danza 2025 vanno da un minimo di 110 euro a un massimo di 225 euro.

 

Stagione Sinfonica 2026

Prelazioni: dal 29 ottobre all’11 novembre 2025 in vendita presso la biglietteria (Largo Respighi,1).

Nuovi abbonamenti: dal 18 novembre 2025 presso la biglietteria (Largo Respighi, 1) e online sul sito www.tcbo.it.

I prezzi degli abbonamenti per la Stagione Sinfonica (14 concerti) 2026 vanno da un minimo di 140 euro a un massimo di 410 euro.

 

GIOIA. Domenica con Beethoven

Nuovi abbonamenti: dal 18 novembre 2025 in vendita presso la biglietteria (Largo Respighi,1) e online sul sito www.tcbo.it.

I prezzi degli abbonamenti per GIOIA! vanno da un minimo di 8 euro a un massimo di 70 euro.

 

INFO BIGLIETTI

Stagione d’Opera: biglietti da 15 a 150 euro, in vendita dal 10 dicembre 2025 presso la biglietteria e online sul sito https://www.tcbo.it/.

Stagione Danza: biglietti da 15 a 120 euro, in vendita dal 3 dicembre 2025 presso la biglietteria e online sul sito https://www.tcbo.it/.

Stagione Sinfonica: biglietti da 15 a 45 euro, in vendita dal 3 dicembre 2025 presso la biglietteria e online sul sito https://www.tcbo.it/.

GIOIA. Domenica con Beethoven: biglietti da 1 a 10 euro, in vendita dal 3 dicembre 2025 presso la biglietteria e online sul sito https://www.tcbo.it/.

 

BIGLIETTERIA TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Largo Respighi, 1

Dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15

Tel. +39 051529019 / E-mail boxoffice@comunalebologna.it

www.tcbo.it

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