Omar Mismar, Two Unidentified Lovers in a Mirror, 2023 mosaico con marmi e pietre, Collezione privata
Palazzo Rasponi dalle Teste in occasione della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna, ospita le mostre personali parallele Breath, dell’artista di origini pakistane, che vive e lavora a New York, Shahzia Sikander, in collaborazione con la Galleria Valentina Bonomo e Studies in Mosaics, dell’artista libanese Omar Mismar, a cura di Serena Simoni e Daniele Torcellini realizzate grazie al contributo della Regione Emilia – Romagna, di Marcegaglia Ravenna, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di Orsoni Venezia 1888.
Recentemente ospitati alla Biennale di Venezia 2024, i due esplorano temi legati all’identità, alle politiche di genere, alle tensioni sociali e ai conflitti del presente. Sikander sovverte le tradizioni pittoriche dei manoscritti dell'Asia centrale e meridionale, servendosi di un’ampia gamma di forme espressive – pittura, disegno, stampa, animazione digitale, mosaico, scultura e vetro. Mismar, che lavora non solo con il mosaico ma anche con video, fotografia e installazioni, si ispira ai mosaici antichi dell’area mediterranea orientale, precariamente conservati in contesti segnati dalle guerre. Le due mostre intendono esplorare e portare all’attenzione del pubblico la presenza del mosaico nell’ambito di pratiche artistiche contemporanee e multidisciplinari, capaci di intercettare nervi scoperti dell’attualità. Le mostre sono anche l’occasione per la presentazione di due opere inedite e sperimentali, nate in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna e il Gruppo Mosaicisti Ravenna di Marco Santi, con il coinvolgimento attivo di studenti, studentesse e diplomati e diplomate dell’Accademia e grazie anche la collaborazione di marte.
Shahzia Sikander. Breath
18 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026
Dal 18 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, nell’ambito della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna, Palazzo Rasponi dalle Teste ospita la mostra personale di Shahzia Sikander, Breath, a cura di Serena Simoni e Daniele Torcellini e in collaborazione con la Galleria Valentina Bonomo.
Reinterpretando il passato in una prospettiva contemporanea e riflettendo sulle relazioni tra occidente, sud del mondo e mondo islamico, Sikander mette in luce nervi scoperti del nostro presente. Le politiche di genere e le proiezioni culturali sui corpi, l’identità culturale, le narrazioni razziali e le storie coloniali e postcoloniali, sono oggetto di indagini alternative attraverso un lessico di motivi ricorrenti ricavati dalla storia e dal presente.
Internazionalmente conosciuta per aver sovvertito le tradizioni pittoriche dei manoscritti dell'Asia centrale e meridionale, servendosi di un’ampia gamma di forme espressive – pittura, disegno, stampa, animazione digitale, scultura e vetro –, Sikander si è avvicinata al mosaico a partire da un progetto di arte parietale monumentale per l’Università di Princeton, Ecstasy as Sublime, Heart as Vector (2016). Interessata alle pratiche manuali tradizionali come forma culturale di resistenza alla standardizzazione e all’omogeneizzazione, Sikander ha reinventato la tecnica del mosaico con il laboratorio Franz Mayer di Monaco, utilizzando il pixel delle sue animazioni come sostituto dell’unità del mosaico (ha lavorato anche con Costantino Buccolieri a Roma e con Miotto e Travisanutto Mosaics a Spilimbergo).
Ripercorrendo il lavoro dell’artista degli ultimi decenni, la mostra presenta opere a mosaico come Touchstone (2021), in cui una figura femminile ispirata a Radha - dea indù che è stata storicamente identificata come l’eterna consorte di Krishna - afferma la sua divinità e la sua multiforme identità, indipendentemente da Krishna; il ritratto della scrittrice e sociologa Fatema Mernissi (2023), figura di spicco del femminismo islamico; dipinti su carta preparata come Phenomenology of transformation - winged landscape (2006) e Invisible text (2010); e, dalla sua parallela pratica cinematografica collaborativa, Disruption as Rapture (2016), la videoanimazione che dà vita al manoscritto miniato del XVIII secolo del poeta indiano Sufi Nuṣratī, Gulshan-i ‘Ishq, con colonna sonora e sound design di Du Yun, con la partecipazione di Ali Sethi, e con l’animazione di Patrick O’Rourke.
Per questa occasione, Sikander presenta una nuova opera, Fam- iconoclasm, dal carattere sperimentale in cui mosaico e pittura convivono e si intrecciano. L’opera, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna e con il Gruppo Mosaicisti di Marco Santi, ha visto le diplomate Alice Foletti e Daniela Guzzinati lavorare al fianco dell’artista.
Omar Mismar Studies in Mosaics
18 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026
Dal 18 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, nell’ambito della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna, Palazzo Rasponi dalle Teste di Ravenna ospita la mostra personale di Omar Mismar, Studies in Mosaics, a cura di Serena Simoni e Daniele Torcellini.
Muovendosi tra mosaico, video, fotografia e installazione, Mismar intreccia linguaggi visivi, memoria storica, immaginario mediatico e riflessione politica in una pratica che esplora la tensione tra - e la coesistenza di - conflitto e desiderio, in seno a dinamiche sociali e pubbliche, ma anche individuali e personali.
Le complesse e urgenti operazioni di salvaguardia del patrimonio musivo antico conservato presso il Museo Ma’arrat A-Numan di Idlib in Siria, durante i bombardamenti e le spoliazioni del 2015, ad opera sia dell’ISIS, sia del regime siriano, sono state il punto di partenza per i mosaici appartenenti a Studies in Mosaics Series, Syria (2019-2020) e per il video Abou Farid’s War (2021). La raccolta di fotografie con cui l’ispettore e conservatore del museo Abou Farid ha documentato, nella concitazione di quei drammatici eventi, quanto stesse accadendo, è confluita nel video che racconta le vicende ed è stata fonte di ispirazione per la produzione di mosaici in cui bellezza e trauma sono due facce della stessa medaglia. Affiancato dal mosaicista Abdel Moneim Barakat, Mismar ha realizzato mosaici in cui le immagini delle operazioni di salvataggio e degli stessi bombardamenti hanno trovato incarnazione nei materiali e nei colori antichi, riaffermando la natura del mosaico come eredità culturale mediterranea condivisa, in equilibrio instabile tra conservazione e perdita, tra sopravvivenza e crollo.
Per questa occasione, Mismar presenta una nuova opera in mosaico, Two Unidentified Lovers in a Car (2025). Realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna, l’opera reinventa tratti salienti dei mosaici paleocristiani e bizantini della città - come il cielo stellato blu del Mausoleo di Galla Placidia, i manti verdi delle Basiliche di San Vitale e di Sant’Apollinare in Classe, la simbologia e la spiritualità della luce - ed è l’esito di un laboratorio che ha coinvolto student* (Lorenzo Baruzzi, Chiara Capucci, Samuela Cottignoli, Cecilia De Carlo, Veronica Di Felice, Miriam Fabietti, Mattia Farinelli, Chiara Ferraresi, Xia Lingjie, Hernan Lombardo, Anna Loscalzo, Chiara Ravina, Martina Scaramuzzo, Lorenzo Scarpellini, Dalia Tvardauskaite, Cheng Yinzhuoran), affiancati dal tecnico di laboratorio (Luca Colomba), con la guida dei docenti (Silvia Naddeo, Leonardo Pivi, Daniele Strada), in un processo di sperimentazione condivisa. Come Two Unidentified Lovers in a Mirror (2023), presentato alla Biennale di Venezia 2024, Two Unidentified Lovers in a Car (2025) rappresenta scene di vita queer, in equilibrio tra esplicita esibizione e occultamento, come spunto di riflessione sulle possibilità del desiderio, dell’identità personale e dei rapporti interpersonali, in condizioni socio-politiche ostili.
Mostre: Shahzia Sikander Breath
Sede: Palazzo Rasponi dalle Teste
Periodo: 18 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026
Curatori: Serena Simoni e Daniele Torcellini
Inaugurazione: 18 ottobre ore 18.30
Orari: dal martedì al venerdì 15.30-19; sabato e domenica e festivi 11-19
Chiuso ogni lunedì dal 27 ottobre. Chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio
Ingresso: libero