Foto di Paola Caputo
“Il cinema di Emanuela Del Zompo – annota Armando Lostaglio – può apparire come un’astrazione dal mondo reale, pur parlando di realtà. Evocando il sogno e la favola, colpisce per la sua naturalezza. È autrice, regista e attrice; costruisce mondi onirici, pur con pochi mezzi. Il cinema dovrebbe maggiormente premiare i sognatori. Scrive Antonin Artaud: ‘Non un sogno, ma il mondo stesso delle immagini che coinvolge lo spirito dove non avrebbe mai acconsentito ad andare; il meccanismo è alla portata di tutti.’ Lo scrive in La coquille et le clergyman ed aggiunge: ‘La pelle umana delle cose, il derma della realtà: ecco con che cosa gioca anzitutto il cinema.’ Sono concetti – conclude Lostaglio – che evocano sentimenti di purezza e dignità in una diaspora di memorie. Questo sa fare il cinema, e in un gioco di sensi lo fa anche Emanuela Del Zompo.”
“Voglio ringraziare la Lazio Film Commission che mi ha dato l’opportunità di presentare il progetto presso la loro sede. Ringrazio gli attori che mi hanno dato fiducia e i fotografi che hanno preso parte al progetto.Ringrazio Franco Mariotti, Graziano Marraffa e Roberta Garzia, che ha portato sul set anche due piccoli attori, testimonianza dell’educazione che Kaira, con il suo messaggio, vuole trasmettere ai più giovani.Al di là delle persone citate, mi sento di dire che questa Festa del Cinema di Roma (che seguo da vent’anni come giornalista), promossa dalla Fondazione Cinema per Roma e dal Comune di Roma, nonostante parli di inclusività, messaggi sociali e diritti delle donne, non ha prestato alcuna attenzione al lavoro che ho fatto.Mi domando quindi quale sia lo scopo di una manifestazione culturale che dovrebbe appoggiare e promuovere non solo il cinema, ma anche i valori che esso trasmette.La kermesse romana non ha perso occasione e non si è smentita: ancora una volta ha dimostrato che per loro il cinema è una cerchia ristretta di persone, un ‘partito’ o una casta dove entra solo chi è un adepto alle loro regole.Ma la cultura è sinonimo anche di democrazia, parola ahimè sconosciuta a questa lobby.”- Emanuela Del Zompo


