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Efemeral - Ph. by Matilde Maiozzi |
Con il video di “Silent Hound”, gli Efemeral firmano uno dei momenti più intensi del loro nuovo album “Rounded With a Sleep”. Il brano, che vede la straordinaria partecipazione di Ian Anderson dei Jethro Tull, rappresenta un viaggio intimo e sonoro tra memoria e rinascita. La band romana, guidata da Arianna De Lucrezia, ci accompagna nel dietro le quinte del video diretto da Cristiano De Lucrezia, registrato in presa diretta negli studi del Saint Louis College of Music.
Arianna, Silent Hound nasce da una storia molto
personale. Quando hai capito che quella esperienza poteva diventare una
canzone?
La persona a cui ho dedicato il brano ha
sempre fatto parte della mia vita, in un modo o in un altro mi ha vista
crescere e raggiungere i miei piccoli e grandi traguardi. Nonostante ciò, mi
sembrava di non conoscerla e non solo, progressivamente non era in grado
neanche di riconoscermi. Quando questa persona se n’è andata, ho deciso di
scrivere questo testo basato sui racconti di chi lo conosceva bene, di chi l’ha
amato come persona, come padre e come marito. Anche se rimpiangerò per sempre
di non averlo mai conosciuto nonostante lo avessi guardato negli occhi così
spesso.
Il video è stato girato
“live”, con un’audio differente da quello del disco: quanto è stato difficile e
quanto liberatorio suonare in presa diretta?
In realtà non è stato così strano per noi!
Infatti tutto Rounded With a Sleep, album da cui è tratto Silent Hound, è stato
registrato in presa diretta con successivi lavori di sovraincisione e
perfezionamento.
Suonare musica in presa diretta tutti
insieme è comunque liberatorio, a prescindere dalla situazione e
dall’occasione. Ci si diverte e l’interplay rende tutto più bello.
La collaborazione con Ian
Anderson è un sogno per molti musicisti. Come è nata e come si è evoluto il
vostro rapporto umano e artistico?
(Parla Arianna):
Nell’ormai lontano 2020, Ian Anderson capitò
sul mio canale YouTube, ovviamente strapieno di cover dei Jethro Tull! Ne vede
uno, e lascia il primo commento. Ne vede un altro, ne lascia un altro. Non
potevo credere ai miei occhi! Dopo un paio di giorni di conversazione nella
sezione commenti, leggo “non mi piace avere conversazioni lunghe, ti farò avere
la mia mail”. Da quel momento, ci saremo scambiati in totale più di 200 mail, e
a distanza di ormai 5 anni continua a sorprendermi il suo modo così caratteristico
di mostrare dolcezza ed empatia per qualsiasi cosa. Potrei stare ore a
raccontare aneddoti!
È un’amicizia davvero importante per me, e
anche quando è capitato gli chiedessi di registrare per gli Efemeral (o anche
altro che abbiamo fatto insieme), mi ha sempre trattato in modo professionale e
serio.
Il flauto di Anderson
aggiunge un respiro “antico” al brano. Come avete deciso la sua parte musicale?
La sua parte nella canzone in realtà è
venuta abbastanza spontanea immaginarla. Silent Hound nasce già di base con il
pensiero di voler creare una canzone più folk rock, le chitarre acustiche
rendono bene l’atmosfera, ma poi il pensiero di un flauto è stato naturale: un
assolo. Ci affascinerà per sempre
ascoltarlo e studiare come lo ha costruito.
Il titolo Silent Hound è una metafora potente. Come avete lavorato per tradurre questa immagine nel linguaggio visivo del video?
Intanto l’ispirazione per questo titolo
proviene da un brano degli Opeth dal nome “The Baying of the Hounds” (genere
diverso, atmosfera diversa, ma sempre di stampo prog). Questo titolo esprime il
concetto opposto, ma era un’immagine elegante che mi affascinava molto. Ho
voluto dare la mia interpretazione, che ovviamente si legasse bene con il
significato del brano, diventando quindi “Silent Hound”.
Essendo un live in studio non c’era molto
spazio per interpretazioni e storyline, ma il regista del video ha interpretato
il titolo e l’atmosfera del brano lavorando su una color correction cupa, quasi
sul verde, ad assecondare l’idea del brano.
In che modo questo
singolo anticipa le atmosfere di Rounded
With a Sleep?
Il singolo in realtà anticipa non tanto le
atmosfere di Rounded With a Sleep, ma ne anticipa la voglia e la volontà di
spaziare e al tempo stesso di trovare un sound più identificativo. Infatti le
tracce del disco sono molto variegate nello stile, dal Rock più pesante di Show
Me How To Dream, al Pop di Breaking Crystal, o ancora al Prog più puro di
Virtual Insight e My Aerial.
Dopo aver collaborato con
una leggenda del rock progressivo, cosa sognate per il futuro degli Efemeral?
Per il futuro sogniamo di suonare, suonare e
ancora suonare, e nel nostro futuro c’è già un terzo album in una primissima
fase di ideazione.