SEGNI
BAROCCHI XLVI EDIZIONE
Direzione
artistica Daniele Salvo
In collaborazione con Melania Giglio
Dal
29 agosto al 6 settembre 2025 torna a Foligno il Festival Segni Barocchi,
giunto alla sua 46ª edizione,
con la direzione artistica per il secondo anno consecutivo di Daniele Salvo.
Regista, attore e formatore teatrale, Salvo è una delle voci più autorevoli del
teatro italiano contemporaneo. Allievo e collaboratore di Luca Ronconi, ha
lavorato per i principali teatri stabili italiani e per festival nazionali e
internazionali, costruendo un percorso scenico improntato alla ricerca
drammaturgica, alla riflessione etica e alla restituzione della parola scenica
come corpo e pensiero. Con la sua guida, il Festival rafforza la propria struttura curatoriale, puntando
su una programmazione densa, rigorosa e articolata, che valorizza la città di
Foligno come laboratorio di esperienze culturali condivise.
Il
titolo dell’edizione 2025, La vita è
sogno, richiama il capolavoro di Calderón de la Barca, assunto qui come
chiave tematica e formale. Nel Barocco, il sogno non è evasione ma riflessione
critica, spazio d’interrogazione sul destino, sull’illusione dei sensi,
sull’identità individuale e collettiva. Il Festival mette in scena questa
tensione continua tra apparenza e verità, tra potere e coscienza, tra
rappresentazione e realtà, attraverso testi classici, riscritture
contemporanee, performance musicali, proiezioni e azioni collettive.
Dichiarazioni del Direttore artistico Daniele Salvo:
«Il
Barocco ci presenta un mondo dove la percezione è ingannevole e la verità
spesso sfugge, generando una tensione continua tra ciò che è reale e ciò che è
immaginato. Nel teatro barocco il sogno diventa uno spazio di transizione, un
luogo dove si esprimono le tensioni tra desiderio, illusione e verità. Con la
46ª edizione di Segni Barocchi, vogliamo riaffermare la straordinaria attualità
del Barocco come chiave per comprendere le nostre contraddizioni contemporanee.
Il sogno, che attraversa questo Festival, è molto più di un tema
letterario o teatrale: è un viaggio dentro l’animo umano, tra illusioni,
desideri e verità nascoste. In un mondo sempre più complesso e frammentato, il
Barocco ci ricorda che la realtà non è mai lineare, ma un intreccio di visioni,
emozioni e contrasti che meritano di essere esplorati con coraggio e
meraviglia. Attraverso le opere di grandi autori come Calderón de la Barca,
Shakespeare, Marino e l’incontro con la musica barocca, vogliamo offrire al
pubblico un’esperienza immersiva e trasformativa, che risveglia la capacità di sognare e riflettere insieme.»
Un
Festival che mette in relazione la densità del patrimonio barocco con la
complessità del presente, chiamando il pubblico a un’esperienza estetica, etica
e collettiva.
PROGRAMMA SEGNI BAROCCHI 2025
🎭 29 AGOSTO – ore 21.00
📍 CORTE
DI PALAZZO TRINCI
“LA VITA È SOGNO" di Pedro Calderón de la Barca
Reading a cura di Daniele Salvo
Con Massimo De Francovich, Daniele
Salvo, Melania Giglio, Martino Duane, Alessandro Averone, Odette Piscitelli,
Matteo Fiori
Produzione Bis Tremila
Il
dramma filosofico per eccellenza che esplora il confine tra la realtà e il
sogno, con il protagonista Segismundo che vive in una prigione,
credendo che la sua vita sia solo un sogno. La sua ricerca di verità e libertà
è continua e assoluta. Al centro dell’opera il tema del libero arbitrio che
trionfa sulla presunta predestinazione voluta dal Fato e il motivo dominante
del desengaño (disinganno): la
consapevolezza, cioè, della natura crudele e barbara dell’uomo, della vanità
mondana, rimediabili solo con un atto coraggioso di volontà e di fede che
restituisca dignità e onore all’esistenza.
A seguire
Premio "Segni Barocchi 2025" a Massimo De Francovich
🎶30 AGOSTO – ore 21.00
📍
CORTE DI PALAZZO TRINCI
“E’
SOGNO O VER’?” – Urbs Musicae Ensemble
Sogno dalla raccolta “Amori” di Giovan Battista Marino
Musiche di A.
Caldara, C. Mannelli
Il sogno di Pietro Metastasio
Musiche di A.
Scarlatti, L. Colista, A. Corelli, G. M. Bononcini
Giulia Faria, soprano, voce recitante
Irene Callieri,
Giulia Capecchi, violino
Francesco
Mattacchione, violoncello
Anna Cortini, cembalo
Musica
strumentale, vocale e declamazione poetica e filosofica si uniscono per
permettere all’ascoltatore di entrare nella dimensione del “Sogno”. Le voci
poetiche di Giovan Battista Marino (1569-1625) e di Pietro Metastasio
(1698-1782) dialogano con altre voci musicali e strumentali del ‘600 e ‘700.
Linguaggi diversi per esprimere le molteplici essenze del sogno e la sua
evanescenza, vera cifra dello spirito barocco.
🎶31 AGOSTO –
ore 21.00
📍 ORATORIO DEL CROCIFISSO
“TRE SECOLI CON IL BAROCCO” - Recital
piano solo
Marco
Scolastra, pianoforte
Musiche di J. S. Bach, G. Frescobaldi,
G. F. Haendel, A. Soler, D. Scarlatti, G. B. Pescetti, C. P. E. Bach, W. A.
Mozart, L. van Beethoven, A. Casella
Si può considerare il Barocco il
periodo in cui nasce l’arte moderna, quella che arriva, in qualche modo, fino
ai nostri giorni. Nel dizionario pubblicato dall’Accademia di Francia nel 1740
si legge che «la parola ‘barocco’ si usa anche in senso figurato: e significa
irregolare, bizzarro, diseguale. Uno
spirito barocco una espressione barocca, una figura barocca». Con questo
concetto ho impaginato il programma del concerto che - in un viaggio di quasi
tre secoli - va dalla purezza della Fuga di
Girolamo Frescobaldi al “segno” moderno neobarocco di Alfredo Casella.
1° SETTEMBRE
🎷ORE 18.30
📍ORATORIO DEL CROCIFISSO
“QUARTETTO JAZZ
IN CLASSICO”
Suite per
violoncello, pianoforte, contrabbasso e batteria di Claude Bolling
Matteo Maria Zurletti, violoncello
Fiorella Rambotti, pianoforte
Davide Padella, contrabbasso
Antonio Donadeo, batteria
Negli anni Settanta e Ottanta del
ventesimo secolo, il compositore francese Claude Bolling (1930-2020), pianista,
arrangiatore e direttore d’orchestra nel mondo del jazz e della produzione di
colonne sonore per film, ha voluto coniugare la musica colta con la musica
jazz, diventando uno dei pionieri di un nuovo genere in cui i due ambiti,
quello classico e quello jazzistico, non si fondono ma si giustappongono e si
intrecciano. A tale scopo Bolling ha attuato collaborazioni con importanti
musicisti classici di quel momento componendo per loro diverse Suites per strumento solista e piano
trio jazz (pianoforte, contrabbasso e batteria). La Suite per violoncello, pianoforte, contrabbasso e batteria è stata
composta nel 1984 per il grande violoncellista statunitense Yo-Yo Ma e si
compone di sei brani: Baroque in rhythm,
Concertante, Galop, Ballade, Romantique e Cello fan. Ricchissima di spunti musicali di varie epoche e generi,
la Suite è frutto di un raffinato
gioco intellettuale ed estetico che, attraverso accostamenti e incroci di
classico e jazz, sperimenta, alla maniera barocca, nuovi modi di ispirazione e
di coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore."
🎭ORE 21.00
📍TEATRO SAN CARLO
“ARTEMISIA LA PITTORA” di e con Giulia Guastella
Regia di Giacomo De Cataldo
Lo
spettacolo, scritto e interpretato da Giulia Guastella con la regia di Giacomo De Cataldo, partendo dalla vicenda dello
stupro subito da Artemisia Gentileschi per opera del proprio mentore e maestro,
offre uno sguardo approfondito sulla storia della parità di genere nell’arte.
Attraverso il palcoscenico simbiotico, lo schermo dietro la protagonista
riflette volti, corpi e quadri, creando una sinfonia visiva e sonora fortemente
onirica. Giulia, adolescente contemporanea, si fonde con la storia e le immagini
di donne artiste. La storia, raccontata con passione e umorismo, diventa un
potente riflesso della lotta delle donne attraverso i secoli.
🎭
2 SETTEMBRE – ore 21.00
📍
CORTE DI PALAZZO TRINCI
“IL GRAN TEATRO DEL MONDO” di Pedro Calderón de la Barca
A cura di Melania Giglio
Con Daniele Salvo, Marco Imparato, Lorenzo Patella, Marco
Maggio, Beatrice Ronga
Produzione Bis Tremila
All'inizio
dell'opera entra in scena l'Autore, ovvero Dio stesso, che spiega subito agli
spettatori che lo spettacolo che stanno per vedere è l'esistenza, mentre il
palcoscenico rappresenta il mondo. Appena entrano in scena i personaggi,
distribuisce i ruoli, ovvero quelli del Re, della Prudenza, della Bellezza, del
Ricco, del Contadino e del Povero e di un Bambino, raccomandando loro di
recitar bene la parte, dal momento che Dio li vede e li giudicherà. Ricevuta la
parte, ognuno si reca dalla Legge di grazia per ricevere ciò che serve per il
ruolo. Entrati da una porta, che rappresenta la culla, devono uscire non appena
hanno terminato il loro ruolo da un'altra porta, che rappresenta la morte.
Ognuno comincia a interpretare il proprio ruolo: il Povero si dispera per la
sua condizione, rimpiange di essere nato e chiede l'elemosina, il Contadino si
lamenta per il duro lavoro da svolgere, il Ricco non condivide con nessuno le
sue ricchezze, il Re possiede tutto il potere terreno, la Prudenza rappresenta
la religione e viene derisa dalla Bellezza. Alla fine di tutto, ognuno deve
restituire il proprio ruolo e ciò che gli era stato dato per essere poi
giudicato dall'Autore in base a come ha svolto il proprio compito. Un’opera
metafisica in cui il mondo viene concepito come un palcoscenico e gli esseri
umani sono attori di un sogno universale, il cui significato è legato alla
ricerca della verità e dell'autocoscienza.
🎭 3 SETTEMBRE – ore 21.00
📍CORTE DI PALAZZO TRINCI
“IL RESTO È SILENZIO”
Alessio Boni
legge l’Amleto di Shakespeare
Eugenio Della Chiara, chitarra
Produzione Bis Tremila
“Il resto è silenzio” è l’ultima frase pronunciata da Amleto e
chiude la tragedia che Shakespeare scrisse nel 1600. Considerato come il
maggior eroe tragico della modernità, Amleto, uomo del pensiero, della ragione
e della coscienza, è anche eroe ‘moderno’ in quanto immerso in un continuo
interrogarsi su di sé e sugli altri. 1600, Danimarca. Il re è morto, ma non del
tutto scomparso. Una notte, infatti, appare sotto forma di fantasma al figlio,
il principe Amleto, chiedendogli di essere vendicato: a ucciderlo nel sonno è
stato il fratello Claudio, zio di Amleto, inoculandogli nell'orecchio un veleno
potentissimo. Nel frattempo, lo zio Claudio si è insediato sul trono e, non
pago, ha pure sposato la vedova regina, Gertrude, cioè la mamma di Amleto. Il
principe promette al padre vendetta. Ma non subito: prima vuole sincerarsi
della colpevolezza dello zio. È da qui che nascono i famosi dubbi Amletici… Ma
come fa ad accertarsi della colpa dello zio? Usa il teatro: organizza uno
spettacolo teatrale in cui mette in scena l'esatta dinamica dell'assassinio del
padre. E osserva la reazione dello zio. Rimarrà impassibile? O tradirà
sgomento? Purtroppo, la seconda. Lo zio non arriva neanche alla fine dello
spettacolo: a un certo punto si alza e se ne va, con finto sdegno e vera paura.
Nel contempo, per sbaglio, Amleto uccide il consigliere del Re: Polonio, che
purtroppo è padre di Ofelia, la sua amata, e di Laerte, suo prossimo nemico.
Iniziano così una serie di sventure concatenate: sopraffatta dal dolore per la
perdita del padre, Ofelia si toglie la vita. Laerte dichiara Amleto colpevole
delle due morti e lo sfida a duello. Ma, prima di intrecciare le spade, Laerte
si premura di organizzare un tranello. D'accordo con Claudio, intinge la
propria spada nel veleno e altrettanto ne versa nella coppa da cui dovrà bere
il vincitore. Lo scopo è uno solo: comunque vada il duello, Amleto non deve
sopravvivere. Per una serie di eventi casuali niente va come previsto. Il
risultato è che, ahimè, muoiono tutti: la regina Gertrude perché beve dalla
coppa; Laerte e Amleto, feriti dalla spada avvelenata; Claudio, colpito da
Amleto prima di morire lui stesso. Quella che si dice, una vera carneficina.
🎭
4 SETTEMBRE – ore 21.00
📍
CORTE DI PALAZZO TRINCI
“LA MIRABOLANTE HISTORIA DEL CAVALIERE DALLA TRISTA FIGURA DON
CHISCIOTTE DE LA MANCIA" di Miguel de Cervantes
Reading di e con Massimo Popolizio
Giovanna Famulari, violoncello
È una pièce di
grande intensità, a tratti comica, e con un ritmo drammaturgico sempre
sostenuto. Soprattutto è arricchita da una carismatica interpretazione di
Massimo Popolizio capace di costruire un Don Chisciotte perfetto: determinato,
energico, visionario e allo stesso tempo renderlo reale. Il celebre romanzo di
Cervantes prende vita in un adattamento teatrale che esplora i sogni del
cavaliere errante Don Chisciotte. Tra realtà e fantasia, il protagonista e il
suo fido scudiero Sancho Panza navigano attraverso un mondo dove
l'immaginazione si scontra con la dura realtà, dando vita a un gioco continuo
tra il sogno e l’illusione. Il Don
Chisciotte descrive le tragicomiche avventure di un hidalgo spagnolo (cioè, un esponente della piccola nobiltà), che si
immedesima nelle figure dei romanzi cavallereschi e diventa così Don Chisciotte. L’opera di Cervantes, che mescola elementi
della tradizione cavalleresca (dalla Chanson
de Roland fino ai poemi di Boiardo, Ariosto e Tasso) e della chanson de geste, aspetti del romanzo picaresco,
caratteristiche dei romances e dei romanzi cavallereschi di successo, è considerata una delle opere più importanti della
letteratura mondiale.
🎶 5 SETTEMBRE –
ore 21.00
📍TEATRO SAN CARLO
“IL SOGNO DI SCIPIONE”
Cantata onirica
“alla barocca” per soprano, mezzosoprano, trio d’archi e pianoforte
Musica di Marco
Podda (sull’omonimo testo di M.T. Cicerone)
Prima esecuzione
assoluta
Eliseo Baldizzi, violino
Milena Petkovic, viola
Iryna Bobyreva, violoncello
Daniele Bonini, pianoforte
Anna Graf, soprano
Giulia Diomede, mezzosoprano
e voce recitante
Produzione Bis Tremila
Il
Sogno di Scipione è uno dei più
affascinanti dialoghi di Marco Tullio Cicerone, incentrato su virtù,
immortalità dell’anima e destino umano dopo la morte. Il sogno, vissuto da
Bruto, ha come protagonista Scipione l’Africano, figura quasi divina, che
invita a riflettere sulla grandezza dell’anima e sulla vera gloria, che non
risiede in ricchezze o conquiste, ma nella giustizia, nella temperanza e nella
ricerca del bene. L’anima, spiega Scipione, sopravvive alla morte e viene
giudicata in base alle azioni terrene, trovando ricompensa se vissuta con
virtù. Il messaggio è di speranza: la morte non è la fine, ma un passaggio
verso un’esistenza superiore.
Nella
trasposizione musicale di Marco Podda, il testo, rielaborato in forma
dialogica, unisce filosofia e poesia, pensato sia per concerti che per la
scena. I personaggi maschili sono interpretati da voci femminili, secondo la
prassi barocca. La struttura richiama la cantata scenica del Settecento, con
arie tipiche come “aria di bravura” o “aria delle catene”. L’organico prevede
voci, archi e pianoforte obbligato, rievocando gli ensemble del XVIII secolo.
🏛️ 6 SETTEMBRE –
ore 16.00
📍
Centro città
“Il Barocco in città: visita guidata”
Visita guidata gratuita promossa dal Comune di Foligno in collaborazione con
Associazione Guide turistiche dell'Umbria
📞
Prenotazione obbligatoria per esigenze organizzative, tel. 0742 354459
– 354165
🌙 NOTTE BAROCCA
Dalle ore
18.00 alle ore 23.00 Notte
Barocca in tutta la città
In collaborazione con Ente Autonomo Giostra della
Quintana di Foligno
🎼
IL LABORATORIO
📍ORATORIO DEL CROCIFISSO
"lo la musica son" - Interpretazione dei ruoli vocali
nell'opera di Monteverdi e del Seicento italiano
Docente Walter Testolin
Summer Master Class (25-28 agosto 2025)
In collaborazione con Amici della Musica Foligno
Concerto finale: 28 agosto, Oratorio del Crocifisso, ore 21.00
📞Per
informazioni: Amici della Musica Foligno, tel. 0742/342183,
info@amicimusicafoligno.it
Tutti gli
eventi sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti
In caso di maltempo gli eventi
previsti presso la Corte di Palazzo Trinci si svolgeranno presso l’Auditorium
San Domenico di Foligno
📞Per informazioni:
tel. 0742/330238 - www.segnibarocchifoligno.it -
segreteria@segnibarocchifoligno.it
Il Festival
Segni Barocchi 2025 è organizzato dal Comune di Foligno
Sindaco del Comune di Foligno: Stefano
Zuccarini
Assessore alle Attività Culturali:
Alessandra Leoni
Dirigente Area Cultura Turismo e
Sport: Francesca Rossi
Servizio Eventi Culturali: Mauro
Silvestri, Silvia Saioni
Servizio Comunicazione e Ufficio
Stampa: Romano Carloni, Carolina Moriggia, Antonella Vitali
Direzione artistica: Daniele Salvo
In collaborazione con Melania Giglio
Consulenza musicale: Marco Podda
Direzione tecnica: Giuseppe Filipponio
Organizzazione esecutiva spettacoli: Marioletta Bideri per Bis Tremila
Segreteria organizzativa: Cristiana
Felicioni, Elisabetta Marchionni
Progetto grafico: Armando Ambrogioni
La Tipografica Bevagna
Marketing: Maya Amenduni
Social, foto, video: Mosaico di
Manuela Marinangeli
Tutte le informazioni aggiornate su:
👉
https://segnibarocchifoligno.it