di Giovanni Zambito - Continua senza sosta l’intensa estate live di Elsa Martignoni, la violinista elettrica che sta conquistando il pubblico europeo con la sua energia raffinata e il suo stile inconfondibile. Stasera, 2 agosto, l’artista sarà protagonista di un’attesissima performance a Budapest, nella suggestiva cornice del Halászbástya, cuore pulsante della capitale ungherese.
Ma questo è solo l’inizio: dal 7 al 18 agosto, Elsa porterà la magia del suo violino a Izmir, in Turchia, per poi tornare in Italia il 30 agosto con un’esibizione a Marsala. A settembre il viaggio proseguirà in Francia, al Salone Nautico di Cannes (12 settembre), e in Svizzera, a Ginevra per un evento della Camera di Commercio (27 settembre).
Compositrice e produttrice, oltre che performer, Martignoni è da anni considerata la “regina del crossover”, capace di trasformare il suo violino elettrico in un ponte tra mondi musicali diversi: dal classico al pop, dalla house alla dance.
Il suo repertorio è un mosaico sonoro ricco di suggestioni, emozioni e groove contemporanei, come dimostra anche il recente singolo "Get In Deep", pubblicato con l’etichetta Steel Note Records.
Fattitaliani ha intervistato Elsa Martignoni per scoprire i segreti del suo stile, le emozioni di una carriera internazionale e i progetti futuri che la vedranno ancora protagonista della scena musicale.
Come descriveresti il tuo stile musicale e come sei arrivata a creare un
sound così unico?
Io mi descriverei come una violinista crossover. Ho iniziato studiando violino classico in Conservatorio, quindi seguendo tutti gli studi accademici di musica classica, di violino classico e per anni quello è stato il mio pane quotidiano, che ho amato e amo ancora tantissimo. In seguito ho scoperto la mia vena freestyle improvvisando su un grove elettronico, così ho cominciato a suonare musica più contemporanea, pop, house e dance creando anche delle mie melodie. Ho iniziato con un violino classico amplificato, poi sono passata a quello elettrico, strumento che può essere amplificato in un modo molto particolare e accattivante. Certo, non è facilissimo, però è da sempre il mio obiettivo creare un bel suono su un groove elettrico e ritmato.
Qual è stato il momento più emozionante della tua carriera finora?
Per fortuna, nel corso della mia carriera, di momenti emozionanti ne ho avuti più di uno. Sicuramente tra questi c'è un ricordo che porterò sempre con me: sto parlando di quando, nel 2005, mi hanno chiamata a esibirli in un quartetto d'archi allo Stadio San Siro per il Vertigo Tour degli U2 (uno dei mie gruppi preferiti da sempre, insieme ai Police e ad artisti come Whitney Houston, Michael Jackson). Avevano costruito un piccolo palchetto per noi proprio in mezzo al pubblico e c'erano 75.000 spettatori con gli occhi sgranati che ci guardavano mentre suonavamo: mi vengono i brividi ogni volta che ci penso!
Come ti prepari per le tue esibizioni live e cosa cerchi di
trasmettere al pubblico?
Per ogni esibizione live creo una playlist e mi piace anche inserire di volta in volta nuovi brani che magari ho appena scoperto e penso possano suonare bene con il violino elettrico. Cerco infatti di tenermi sempre aggiornata e ascolto continuamente musica, in particolare quando viaggio, in cerca di ispirazione. Poi ho anche delle playlist collaudatissime ormai da 15 anni, ovvero da quando vengo chiamata a suonare ad eventi aziendali, convention, show ecc. Al pubblico, infatti, piace riascoltare brani famosi (penso, per esempio, a I've Seen That Face Before di Grace Jones - che è il tema di Libertango) in una versione particolare come può essere quella con violino elettrico.
Qual è il tuo processo creativo quando componi musica e come nascono
le tue canzoni?
Anche per quanto riguarda il mio lavoro di producer mi lascio molto
ispirare da quello che ascolto in giro. Sono sempre a caccia di ispirazione,
persino dall'Eurovision!
Poi naturalmente i miei punti di riferimento principali sono due grandi
musiciste come Lindsay Stirling e Vanessa-Mae, che sono state tra le prime ad
usare il violino elettrico.
Io compongo e produco i miei album anche grazie all'utilizzo di software
specifici, facendomi però aiutare anche da altri produttori
Come bilanci la tua carriera come violinista classica e artista crossover?
La dimensione classica è stata e rimane fondamentale per me, perché mi
ha dato la formazione necessaria ed è stata il trampolino di lancio. Ho suonato
diversi anni nell'Orchestra Sinfonica di Milano, in quella della Scala,
nell'Orchestra Sinfonica della Rai e poi anche in quella del Festival di
Sanremo. Poi ho cominciato a dedicarmi principalmente al violino elettrico, che
è un mondo poco compatibile con quello classico perché le esibizioni sono
diverse, sono show solisti in cui mentre suono non sto seduta ma canto e ballo.
Quali sono stati i tuoi collaboratori più importanti finora e cosa hai imparato da loro?
Da qualche anno ho la fortuna di collaborare con un ottimo producer di
nome Francesco Dupré, che mi ha aiutato anche a realizzare il mio ultimo
singolo "Get in Deep". Invece in passato ho lavorato con delle dj
molto in gamba.
Cosa ti ispira a creare musica e come ti influiscono le tue esperienze di vita?
Come dicevo prima, sicuramente ascoltare molta musica. Poi il mio lavoro
mi permette di viaggiare molto e ogni meta può essere fonte di ispirazione: il
mio tour europeo di quest'estate parte, per esempio, da Budapest che è una
città ricchissima di musica, di tutti i generi. Poi mi ispirano gli alberi, il
vento, le onde del mare, insomma tutto ciò che mi gira intorno. E naturalmente
le persone che ho conosciuto e con cui ho lavorato, da Mario Biondi a
Massimiliano Finazzer Flory.
Come vedi il futuro della musica e quale ruolo pensi che il violino elettrico possa avere in questo contesto?
Al momento, ad essere onesta, il futuro lo vedo un po' nebuloso. Fino a 25 anni fa sia nella musica classica che in quella pop c'era tanta creatività e musicisti di valore, che si formavano sul palco con tanto lavoro. Ora purtroppo le cose sono cambiate radicalmente, con una giovane generazione non di cantanti bensì di "parlatori": a dominare infatti è la trap e l'uso smodato dell'auto-tune. Il futuro della musica lo vedo come un mix di vari generi rivisitati, rigenerati, ricostruiti elettronicamente. Di emozione live, secondo me, ce ne sarà sempre meno.
Per quanto riguarda il violino: ora ci sono dei device elettronici con
dei software pazzeschi che ti riproducono veramente benissimo uno strumento che può essere il
clarinetto o anche il violino, però credo che sia veramente dura sostituire in
live un musicista vero.
Quali sono i tuoi progetti futuri e cosa possiamo aspettarci da te nei prossimi mesi?
Indubbiamente ho intenzione di realizzare nuovi brani e dare spazio alla
creatività, magari rivisitando brani del passato in chiave innovativa. Poi mi
piacerebbe costituire un piccolo gruppo, magari con un tastierista, un bassista
e un contrabbasso elettrico per creare e suonare musica che possa trasmettere
tante emozioni al pubblico. Un format che potrebbe comprendere anche la
collaborazione con dei ballerini, da portare in tour.
Cosa consiglieresti ai giovani musicisti che vogliono seguire le tue orme?
Tra i progetti che ho per il futuro c'è anche quello di creare una piattaforma che mi permetta di dare lezioni online ad allievi di qualsiasi età, dai bambini fino agli adulti. Lo studio è infatti la prima cosa che consiglierei a chi vuole intraprendere questa carriera, anche perché il violino non è uno strumento facile. Ci vuole tanto impegno, determinazione e anche un pizzico di umiltà. E ne vedo davvero poca in giro. Il musicista è un "umile servo della musica, della poesia dell'arte" e la nostra missione deve essere quella di cercare di esprimerla nel miglior modo possibile.
ELSA MARTIGNONI
Nata a Milano, Elsa Martignoni ha iniziato lo studio del pianoforte a 5 anni e a 8 quello del violino. Ammessa per entrambi gli strumenti al Conservatorio “G.Verdi” di Milano, ha conseguito il Diploma Accademico in violino con G.Maestri ed in seguito il Biennio Concertistico Solistico con il massimo dei voti con F.Luciani. Si è poi perfezionata con L. Issakadze, D.Schwarzberg, I.Oistrach e M.Iocanovich. Si è specializzata presso la Musikuniversitaet di Vienna e ha vinto una borsa di studio patrocinata dai Wiener Philharmoniker.
Elsa è una violinista versatile e poliedrica. Ha fatto parte per molti anni di compagini orchestrali importanti quali il Teatro alla Scala con R. Muti, l’Orchestra Sin- fonica “G.Verdi” di Milano con R.Chailly , l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino con G.Pretre e V.Gergiev ,Orquestra Symphònica de La Corugna (Spagna) e l’ Orchestra delle Settimane Musicali di Stresa con G. Noseda, solcando i palcoscenici più importanti d’Europa, Giappone, Russia, Sud-America, Stati Uniti , Cina, Emirati Arabi e Oman quali il Teatro Colon di Buenos Aires ,Il Teatro Municipal di San Paolo,la Suntory Hall di Tokio, il Teatro dell’Opera di Pechino, Il Teatro dell’Opera di Francoforte, la Sala Tchaikovsky di Mosca, il Teatro Hermitage di San Pietroburgo.
In contemporanea all’attività classica, dal 1998 Elsa ha iniziato a valicare le frontiere della musica classica cimentandosi con talento in improvvisazione e con audacia musicale ed espressiva insieme al dj, esibendosi in motion performance, itinerando anche da un salone all’altro muovendosi e ballando anche insieme agli ospiti sia con un violino elettrico ai led speciale costruito appositamente per lei, sia con violino elettrico Yamaha e The Bridge (l'artista è inoltre endorser Cantini), su basi anche di sua produzione world- music,classic pop, classici rivisitati, cover, electric, lounge, chill-out, jazz, soulfoul, deep-house, latin-jazz, rock, pop, house e tango elettronico. Tra le varie cose ha svolto 4 turnèe in Europa , Stati Uniti e SudAme-rica con la prima ballerina della Scala Gilda Gelati e l’attore Massimiliano Finazzer Flory in una pièce teatrale “I Promessi Sposi” in qualità di violinista solista solcando palcoscenici tra i più importanti del Mondo quali il Kennedy Center di Washington, la Sala Kaplan Penthouse di New York,il Cowell Theater di San Francisco, il Tower Theater di Miami e il Teatro San Martìn di Buenos Aires.
Si è anche esibita con artisti come Robert Miles, Jovanotti, Ron e gli U2 nel concerto Vertigo Tour a San Siro del 2005.
Nel corso della sua carriera ha partecipato a vari programmi tv: da Super Classifica Show (con il Rondò Veneziano) a Festivalbar, da Music Farm a Scherzi a Parte, da The Voice agli Mtv awards, passando Top Dj (con Bob Sinclar). Ha fatto parte dell'Orchestra del Festival di Sanremo nel 2018, 2020, 2022 e 2023.
Compositrice ed arrangiatrice il suo brano "Blue Soul" è nella compilation Dubai 2 prodotta da Energy Production. Invece il suo primo album si intitola "Eclettrica" ed esprime, attraverso il suo violino, la sua versatilità, le emozioni e le sensazioni che ha provato visitando tanti Paesi nel Mondo.
Nell'estate 2023 ho svolto il tour estivo italiano " Crooning Soon" con Mario Biondi.