La sostenibilità ambientale come urgenza collettiva e responsabilità condivisa: è stato questo il cuore dell’incontro che si è svolto nel Giardino dell’Hotel Ravesi nell’ambito del SalinaDocFest 2025, a seguito della proiezione del documentario Trashed di Candida Brady.
L’appuntamento ha visto la partecipazione dell’attore e attivista Jeremy Irons, protagonista e voce narrante del film, e di Giulia Giuffrè, presidente del SalinaDocFest e Responsabile della Sostenibilità dell’azienda Irritec, da anni impegnata nello sviluppo di tecnologie per l’irrigazione sostenibile.A moderare l’incontro è stata Arianna Finos, giornalista di "La Repubblica", con il coordinamento della direttrice artistica e fondatrice del Festival, Giovanna Taviani, che ha guidato anche un partecipato Q&A al Centro Congressi di Malfa dopo la proiezione del film.
Il documentario Trashed, già nel 2012, lanciava un potente allarme sull’impatto devastante dei rifiuti sull’ambiente e sulla salute umana. Un racconto crudo ma necessario, che ha attraversato il pianeta mostrando discariche, falde contaminate e comunità colpite dall’esposizione a sostanze tossiche. La sua proiezione a Salina ha riacceso una riflessione urgente, resa ancora più viva dall’intervento di Jeremy Irons, che sabato riceverà il Premio Irritec del Festival per il suo impegno civile attraverso il cinema.
Ma se il film denuncia una crisi globale, l’intervento di Giulia Giuffrè ha offerto una prospettiva concreta sulle possibilità di azione, a partire dalla gestione sostenibile delle risorse idriche: “Oggi – ha dichiarato - il 40 % delle terre emerse è esposto al rischio siccità e l’agricoltura, che utilizza circa il 70 % dell’acqua dolce disponibile, è il settore più colpito. Secondo Nature, le rese agricole potrebbero calare dell’11 % entro fine secolo: un rischio per la sicurezza alimentare globale.”
In questo contesto, l’azienda Irritec, fondata a Capo d’Orlando e oggi attiva in oltre 100 paesi, promuove soluzioni di irrigazione a goccia, a basso impatto ambientale. Sistemi determinanti per rispondere al cambiamento climatico che, secondo i dati OCSE riportati nel recente Global Drought Outlook, sono capaci di ridurre il consumo idrico fino al 76% in alcune aree del mondo.
La Giuffrè ha inoltre evidenziato il ruolo strategico della riduzione dei rifiuti in agricoltura, grazie a programmi come Green Fields, che promuovono il recupero e riciclo della plastica agricola. Ma ha anche lanciato un appello chiaro: “Senza il sostegno delle istituzioni, sia in Italia che nel resto del mondo, è difficile garantire la continuità e l’efficacia di questi interventi.”
L’incontro ha ribadito come il cinema documentario possa essere uno strumento di attivazione sociale, capace di connettere consapevolezza e cambiamento. “Abbiamo bisogno di una narrazione condivisa”, ha detto la Giuffrè, “e Trashed ha avuto il coraggio di affrontare un tema troppo spesso ignorato: quello dei rifiuti e del loro impatto a lungo termine”.
Jeremy Irons, da parte sua, ha rinnovato il proprio impegno nel dare voce a queste battaglie attraverso il cinema, sottolineando come ogni gesto individuale e ogni scelta politica debbano muoversi nella stessa direzione: quella della responsabilità verso il pianeta.
Nell’isola simbolica del Mediterraneo che ospita il Festival, il dialogo tra arte, scienza e impresa ha offerto una visione articolata e intergenerazionale del futuro: un invito all’ascolto, ma anche e soprattutto all’azione.