Putin ha già dimostrato di superare Trump in astuzia

 

Foto Wikimedia Commons

"La vera saggezza consiste nel saper prevedere le mosse dell’avversario prima che queste vengano compiute." Sun Tzu

Nel complicato e instabile palcoscenico della politica internazionale, la relazione tra Vladimir Putin e Donald Trump si configura come un duello strategico fatto di mosse, contromosse e calcoli di potere. Non si tratta solo di un confronto tra due nazioni, ma di una sfida personale tra due leader con approcci, stili e tattiche profondamente differenti. Mentre gli Stati Uniti cercano di mettere freno all’influenza russa in Ucraina attraverso nuove iniziative diplomatiche e militari, Putin continua a dimostrare un livello di astuzia e freddezza che mette in difficoltà le contromisure occidentali.

Secondo l’analisi di Douglas Murray sul New York Post, le strategie messe in campo dall’amministrazione Trump mostrano un mix di intelligenza tattica e pragmatismo politico, ma al contempo rivelano i limiti di una leadership che fatica a tenere il passo con le mosse dinamiche e spesso imprevedibili di Putin.

La prima misura annunciata dal presidente americano consiste nella vendita di armi statunitensi di alta qualità agli alleati europei, i quali poi le trasferiranno all’Ucraina. Questa mossa si rivela particolarmente furba sotto il profilo politico ed economico: Trump vuole infatti sostenere Kiev senza gravare direttamente sul bilancio militare e finanziario americano, rispettando la sua promessa agli elettori di evitare un coinvolgimento troppo diretto. Si tratta di una strategia che prova a mantenere l’equilibrio tra supporto e prudenza, una sfida non semplice in un contesto di guerra aperta.

La seconda iniziativa, più ambiziosa e potenzialmente rivoluzionaria, riguarda l’introduzione di dazi secondari contro quei paesi che continuano a commerciare con la Russia, come India, Turchia e Corea del Sud. L’obiettivo è chiaro: tagliare ulteriormente le fonti di finanziamento della macchina bellica russa, creando un dilemma commerciale tra mantenere rapporti con Mosca o continuare ad avere accesso al gigantesco mercato americano. Questa misura potrebbe cambiare profondamente gli equilibri economici globali, imponendo un peso economico e politico senza precedenti sulle nazioni che si rifiutano di isolare la Russia.

Tuttavia, il problema principale è che Putin ha già avuto tempo e modo per prepararsi a questa nuova strategia. La notifica di 50 giorni concessa dal presidente americano sulla questione dei dazi secondari offre al Cremlino un vantaggio strategico significativo, permettendo a Mosca di sviluppare contromosse efficaci. Come ricordato da Murray, Putin ha già dimostrato in passato di essere in grado di “superare in astuzia” Trump, sfruttando le pause diplomatiche e i momenti di tregua apparente per lanciare nuovi attacchi o colpi di scena, come avvenuto nel marzo scorso con l’attacco agli impianti energetici ucraini subito dopo un accordo di cessate il fuoco.

Questa dinamica rende evidente che la sfida non è solo militare o economica, ma anche psicologica e strategica. Putin si muove con la freddezza di un giocatore esperto, abile a sfruttare ogni apertura e a destabilizzare l’avversario con mosse rapide e decise. Trump, da parte sua, mostra una volontà di reazione e di innovazione nelle tattiche, ma deve fare i conti con i limiti di tempo, risorse e soprattutto con l’abilità di un avversario che sembra sempre un passo avanti.

In conclusione, la crisi in Ucraina e il confronto tra Stati Uniti e Russia sono molto più di una semplice guerra o di un gioco di potere tra nazioni. Rappresentano una battaglia complessa e profonda tra due visioni del mondo e due leadership che devono confrontarsi non solo sul campo, ma nel regno sottile delle strategie, delle percezioni e della capacità di anticipare le mosse dell’altro. La posta in gioco non è solo la sopravvivenza dell’Ucraina, ma l’equilibrio geopolitico globale e la stabilità di un ordine mondiale che sembra oggi più fragile e incerto che mai.

Il mondo intero osserva con attenzione questa partita, consapevole che ogni mossa potrebbe avere conseguenze che vanno ben oltre i confini europei e che la politica internazionale, ancora una volta, si conferma un campo di battaglia dove la vera forza risiede nella capacità di pensare prima e meglio degli avversari.

Carlo Di Stanislao

Fattitaliani

#buttons=(Accetta) #days=(20)

"Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi." Per saperne di più
Accept !
To Top