Vimercate, le mostre di Fernanda Fedi e Gino Gini allo SPAZIO HEART fino al 15 giugno

 


Si sono inaugurate con successo allo Spazio Heart di Vimercate le mostre del progetto “Segno + Scrittura”, curato da Simona Bartolena e Armando Fettolini e che vede esporre due assoluti protagonisti della scena artistica milanese contemporanea: Fernanda Fedi e Gino Gini, capaci di fondere rigore e immaginazione, memoria e contemporaneità, in un dialogo raffinato e profondo sul rapporto tra segno e scritturaparola e immagine.

Simona Bartolena: “Le due mostre scorrono in parallelo e si interfacciano l’una con l’altra mettendosi in dialogo perché i due artisti lavorano, seppur ciascuno con la propria personalità e in modo molto diverso, in maniera equidistante su un unico tema, quello della relazione fra la pittura e la parola. In Fernanda Fedi è una relazione di segno, di gesto, mentre in Gino Gini è una relazione più stretta, che guarda a mondi in cui la poesia e la parola hanno un ruolo più importante nella creazione artistica.”

Fernanda Fedi con “La scrittura è morta. Reinventiamo la nostra scrittura” propone un viaggio intenso attraverso una delle fasi più significative del suo percorso creativo, quando si libera del rigore strutturale per abbracciare il gesto, il segno pittorico, la materia emotiva: “Le opere che presento, tutte realizzate negli anni Ottanta, sono il proseguimento di una ricerca iniziata negli anni Settanta sullo strutturalismo inteso come spazio e fuoriuscita dallo spazio. Poco alla volta la struttura si è trasformata in segno/segnale dando vita a un qualcosa di più libero ed emotivo. Ho introdotto segni, sismogrammi, spronando ad un viaggio interiore, oltre a calligrammi, quel qualcosa di intermedio tra il segno e una scrittura asemantica all’apparenza, ma densa di significati occulti e misteriosi.”

Gino Gini, invece, con la mostra “Nel segno della scrittura”, offre una riflessione lucida e stratificata sulla necessità di ordinare, archiviare e dare forma al pensiero. Accanto agli Atlanti del cielo degli anni Novanta, l’artista propone alcune serie più recenti come le Home Page, gli Alfabeti e, in particolare, i Calendari.

Sottolinea Gino Gini: “Nei lavori sui calendari, che sto portando avanti da alcuni anni, riutilizzo un semplice pezzo di carta destinato al cestino invertendone la funzionalità. Scompaiono i dati tecnici temporali del calendario, anno e mese, per un’idea assoluta del tempo, e si sostituiscono gli apparati domestici come appuntamenti, compleanni, visite etc. con 31 parole che si pongono come riflessioni della giornata. Quindi viene inserito un aspetto filosofico nel lavoro che si traduce in un fatto visivo, perché alla fine deve diventare un’opera concreta. La grandezza delle singole parole non ne determina l’importanza, ma si tratta solamente di un aspetto del creare artistico, del muovere il lavoro dandogli un dato poetico, ovvero del farlo diventare un’opera e non una semplice stesura di parole.”

Il successo della doppia esposizione di Fernanda Fedi e Gino Gini, che segue il grande apprezzamento da parte del pubblico per la mostra dedicata al corniciaio monzese Alfonso Cortesi, conferma l’attenzione dello Spazio Heart all’arte lombarda, come sottolinea la stessa Simona Bartolena: “Abbiamo voluto questa mostra perché Spazio Heart si dedica da sempre con particolare attenzione a dare voce alla storia dell’arte del nostro territorio, e Fernanda Fedi e Gino Gini sono due pezzi rari di storia dell’arte di Milano e della Lombardia. I loro linguaggi, che spesso si sono intrecciati, abbiamo voluti appositamente tenerli separati senza mischiare le loro opere, lasciando così che le singole personalità dei due artisti si esprimessero liberamente: Solo nella Sala Officina li abbiamo messi in dialogo uno di fronte all’altro, così da ribadire una volta di più le differenze e le assonanze fra di loro.”

Fattitaliani

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