LA SAGGEZZA NON HA VOCE, EPPURE PARLA



Una riflessione filosofica di Krishan Chand Sethi

In un mondo rumoroso dove ogni passo risuona di opinioni, dove il rumore è confuso con la sostanza, e dove la conversazione si confonde con l’intelletto, il silenzio tra i saggi diventa pieno e misterioso. La vera saggezza non ha bisogno di adrenalina. Non lotterà per essere al centro dell’attenzione. Non urlerà per essere ascoltata. Eppure, in modo meraviglioso, la sua potenza risuona più forte di qualsiasi fatto urlato. La frase, “La saggezza non ha voce, eppure parla,” non è poesia; è epifania. È il riconoscimento di un fatto verificabile che si tende a dimenticare: le intuizioni più durature, le epifanie che cambiano la vita, non derivano dalle parole ma dalla presenza, dall’azione, dalla consapevolezza. La saggezza non è una voce tanto quanto è una vibrazione; non una dichiarazione quanto una conoscenza.

 

L’eloquenza del Silenzio

Il silenzio non è non parlare; è la purificazione della parola. In silenzio, la pelle si stacca e rimane solo la carne. Immagina i vecchi maestri, i saggi, gli uomini di conoscenza. Nessuno li loda per aver parlato poco, ma per ciò che irradiavano. La loro calma, il loro sguardo, la loro autoregolazione, quelle erano lezioni. Prendiamo, ad esempio, il Mahatma Gandhi. Se egli restava in silenzio un giorno a settimana, non era evasione, era armonia. Era un passo intenzionale per ascoltare la voce interiore piuttosto che reagire al caos del mondo. Il suo silenzio echeggiava più fortemente di molti discorsi.

Il Dr. Sethi pensa spesso: “Il mondo segue i suoni più forti, ma il vero cambiamento viene sussurrato all’anima.” La saggezza non è un suono forte ma un sussurro delicato, profondo nei cuori disposti.

Il Dr. Sethi crede che “Il silenzio non è passivo; è profondamente attivo. Ascolta. Assorbe. Trasforma. Un uomo saggio ascolta non solo l’altro ma anche gli echi del proprio cuore.”

 

La parabola del bambù

Un giorno, un maestro Zen chiese al suo studente di andare nella foresta e prestare attenzione. Lo studente tornò dopo alcuni giorni. “Maestro, ho osservato il bambù. Cresce lentamente, silenziosamente, e dritto verso il cielo. Oscilla col vento ma non si spezza mai. Non ha bisogno di una voce per insegnare pazienza, forza e umiltà.” Il maestro sorrise, “Quel bambù è più saggio di certi uomini che passano la vita cercando di farsi sentire.” Questa è la saggezza: forte, incrollabile, duratura, silenziosa eppure potentissima.

Il Dr. Sethi dice: “Il bambù si piega con dignità. Ci insegna che la forza sta nel lasciar andare, non nell’ostinazione. La saggezza non si lamenta del cambiamento, si adatta, lo assorbe e lo supera.”

 

L’azione come Linguaggio

La saggezza parla attraverso l’azione. La mano gentile di un’infermiera, la forza tacita di un guerriero, la guida di un leader che segue il principio, non la popolarità, parlano più forte della retorica che vomita mille parole. Il Guru nella cultura indiana antica era solitamente una persona il cui silenzio era più saggio delle parole. Lo studente sedeva davanti a lui, e osservando e vibrando, acquisiva una saggezza trasformativa. Qui la saggezza diventa esperienziale. La senti. La vivi. E la diventi.

Il Dr. Sethi prosegue: “Non cercare la saggezza nei libri. Cercala nel comportamento. Nel modo in cui si serve una tazza di tè, nella pazienza con cui si attende, nella gentilezza mostrata quando nessuno guarda, è lì che si trova.”

 

Aneddoto esemplare: il Giudice silenzioso

Due dei più anziani contadini di un villaggio litigavano. La questione fu presentata a un giudice anziano famosissimo, noto per la sua conoscenza e la sua parsimonia nelle parole. Mentre entrambe le parti esponevano con forza i loro punti di vista, il giudice rimaneva in silenzio. Camminò avanti e indietro sul terreno conteso, si inginocchiò, prese una manciata di terra, la annusò, e se ne andò.

Passarono giorni, e tornò con una decisione scritta su un biglietto: “La terra non è di nessuno dei due. È di chi non la rivendica per sé.” Il suo verdetto sbalordì il villaggio. Risolse il conflitto non con la legge, ma con la saggezza. Comunicò con l’atto, la discriminazione e l’ascolto acuto.

Il Dr. Sethi attribuisce: “La giustizia nata dalla saggezza non è vittoria, è armonia ristabilita. Il giudice silenzioso sanò una divisione che nessun argomento poteva.”

 

La crisi moderna: Saggezza affogata nel rumore

Oggi abitiamo l’era dell’espressione istantanea. Le idee sono rilasciate prima di essere ponderate. Le emozioni vengono espresse prima di essere comprese. In tale situazione, la vera saggezza scompare, non perché non esista, ma perché non viene ascoltata. Il filosofo francese Blaise Pascal (1623–1662), anche matematico, fisico, inventore e teologo, scrisse una volta: “Tutti i problemi dell’umanità derivano dall’incapacità dell’uomo di sedersi da solo in una stanza tranquilla.” Quell’incapacità oggi è diventata epidemica. La saggezza esiste ancora. Nel respiro calmo tra i pensieri. Nella pausa riflessiva prima dell’azione. Nell’intervallo tra il reagire e il comprendere.

Il Dr. Sethi afferma: “La nostra generazione deve imparare l’arte della pausa, non per ritardare, ma per approfondire. La saggezza sta nella pausa.” E prosegue: “Quando la mente è indisciplinata, l’anima non può essere ascoltata. Ma dove c’è silenzio, l’anima emerge e può essere udita. È questo un momento di saggezza.”

 

La Voce eterna

Usiamo una metafora. Sei in piedi sulla riva dell’oceano. Le onde si infrangono contro la riva. Il vento urla. Ma se chiudi gli occhi e ascolti, puoi cominciare a sentire un battito più profondo, un battito che non è forte, ma profondo. Questo è il battito della saggezza. Non arriva nel volume, ma nella vibrazione. Non nel rumore, ma nella risonanza. Mentre la luna tira le maree senza essere vista, la saggezza guida le vite senza essere udita. Può risiedere nel cuore di una nonna, negli occhi del saggio morente, nell’amico empatico silenzioso.

Il Dr. Sethi ricorda occasionalmente: “Non aspettare che la saggezza bussi alla porta. Entra inosservata ed esce inosservata, ma cambia tutto nel frattempo.”

 

Saggezza nelle Relazioni

Negli esseri umani, la saggezza si esprime al meglio nell’autocontrollo. Non tutte le ferite devono essere vendicate. Non tutte le guerre necessitano di un posto. A volte la più alta intelligenza è il silenzio. Un amante saggio impara a diventare esperto nel non dire nulla, ma nell’essere presente. Un genitore riflessivo ascolta più di quanto parla. Un amico empatico non consiglia mai, ma è semplicemente presente.

Il Dr. Sethi racconta una storia toccante: “Mia moglie una volta si sedette per un’ora in silenzio con un’amica in lacrime, senza mai dire una parola. Quando le chiesi cosa avesse detto per consolarla, mi rispose: ‘Niente. Aveva solo bisogno di qualcuno che si sedesse in silenzio e non giudicasse il suo dolore.’ Quella, amici miei, era saggezza nella sua forma più elementare.”

E continua: “Nel silenzio, sentiamo il grido dietro il sorriso, la paura dietro la rabbia, il desiderio dietro la spavalderia. È così che la saggezza approfondisce la compassione.”

 

Saggezza attraverso la Natura

Anche la natura è una delle più grandi diplomatiche di questa saggezza non scritta. Il cambio delle stagioni, la caduta delle foglie, il fluire selvaggio del fiume: nessuno pronuncia discorsi, ma tutti hanno un volume da esprimere. Le stelle non parlano mai, ma scrivono poesia. Il deserto non parla mai, ma ti resta accanto. La neve cade in silenzio, ma trasforma il mondo.

Il Dr. Sethi preferisce camminare a piedi nudi sulla terra nelle prime ore del mattino. Afferma: “La rugiada non chiede applausi, eppure sostiene la vita. Questa è saggezza.”

 

Il ruolo dell’Ascoltatore

La saggezza può essere udita solo quando l’ascoltatore è pronto. La pace interiore deve essere sviluppata. Proprio come il lago riflette la luna solo quando è calmo, così la mente deve essere pacificata per ascoltare la saggezza. Il vero cercatore non è colui che interroga ponendo domande, ma l’individuo che impara ad ascoltare non con le orecchie, ma con la coscienza. Prendi l’esempio dei rishi indiani antichi. Si ritiravano nelle foreste, non per sfuggire alla gente, ma per comprendere il linguaggio del silenzio. Il loro apprendimento non veniva dall’abbondanza, ma dalle grotte. Eppure, le loro scoperte sono ancora attuali.

Il Dr. Sethi ritiene: “La mente raccoglie informazioni; l’anima riceve saggezza. Rendi la tua anima un recipiente, non una cassaforte.”

 

Imparare tramite i contrasti

A volte la saggezza è più dolce per contrasto. Quando la follia siede sul trono, quando l’orgoglio acceca il cuore, quando l’anarchia regna e i saggi tacciono, il contrasto è il maestro.

Il Dr. Sethi cita: “Ci sono stati momenti nella mia vita in cui il silenzio ha preservato relazioni che le parole avrebbero distrutto. In quei momenti, ho capito che la saggezza non è sapere cosa dire, ma sapere quando tacere.”

 

L’architettura della Saggezza interiore

Un edificio non si regge solo sui mattoni, ma sull’equilibrio. Una vita non si regge solo sulla conoscenza, ma sulla saggezza. La conoscenza insegna. La saggezza trasforma. La conoscenza si accumula sugli scaffali. La saggezza si accumula nelle vite. La saggezza interiore si costruisce su osservazione, contemplazione, distacco, empatia, umiltà e tempo. Più fallimenti che successi. Più attesa che vittorie.

Il Dr. Sethi annota: “La mente è una calcolatrice, ma l’anima è una bussola. La saggezza è scegliere non il percorso più redditizio, ma quello più pacifico.”

 

Uso moderno: la Sala riunioni aziendale

Il silenzio nelle odierne sale riunioni può essere scambiato per debolezza. Ma c’era un CEO che rimaneva in silenzio durante accesi dibattiti. Solo quando tutti avevano parlato, pronunciava qualcosa di breve e riflessivo che ribaltava la questione. La sua autorità non era controllo, ma chiarezza.

Il Dr. Sethi conduce seminari di leadership: “Chi ascolta profondamente diventa colui che guida veramente.” E prosegue: “Prendere decisioni non riguarda la velocità. Riguarda la quiete. In quella quiete, la comprensione matura. La saggezza emerge.”

 

Riflessione finale

Il Dr. Sethi ama citare: “La saggezza non è qualcosa che possiedi; è qualcosa alla quale ti sintonizzi.” Non si possiede; si percepisce. E come il vento, soffia su tutti, ma entra solo dove trova apertura. Non cerchiamo dunque la saggezza nelle parole e nelle pagine. Non misuriamo la conoscenza dal rumore. Sediamoci, sentiamo, e assorbiamo, e lasciamo che le verità inaudibili si aprano davanti a noi. Perché sì, la saggezza non pronuncia mai una parola, ma agisce e parla a tutti i cuori disposti ad ascoltarla.

 

Dr. Sethi K.C. - Autore
Daman, India – Auckland, Nuova Zelanda

 


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