La band OIDIO presenta l'album "Non regredire", un invito al 'risveglio'




“NON REGREDIRE” è il primo lavoro in studio del progetto OIDIO, band alt-noise-rock psichedelic romana. Al suo interno, il sound di matrice anni ‘90, con sferzate rabbiose e percussioni trainanti si fondono con contenuti consapevoli e critici sulla deriva cui la società è inciampata e persiste nel caracollare. I testi sono inviti al risveglio dall’ipnosi in cui siamo incappati vivendo con lo sguardo fisso sul monitor di un touch screen mentre tutt’intorno veniamo prosciugati dalle zanzare. Skank, Zeno, Stax, An Drew e Luca N, con trascorsi nell’underground capitolina di fine 900 e inizio XXImo secolo, uniscono le loro forze nel tentativo artistico di risvegliare l’ascoltatore, riconducendolo sui binari della scelta e del libero arbitrio, sempre più impercettibile e indecifrabile

Nel processo creativo i testi arrivano dopo che avete impostato le melodie e i ritmi?

 

Sì, normalmente si fa il contrario, ma a noi risulta più impattante e coinvolgente creare tutto il brano e poi abbinarci dei testi che possano valorizzarlo ed in questo Zeno è il migliore. In alcuni casi come in senza amore avevo già la melodia in testa mentre registravo le tracce.

 

C’è un filo conduttore nei testi dei brani?

 

La denuncia. L’allarme. Il richiamo all’analisi e all’Umanitarismo.

 

Quali sono le vostre influenze artistiche?

 

Il nostro background pesca principalmente fra gli anni 80 e 90 quando uscivano band come Jane’s Addiction, Joy Division, Sonic Youth e Nine Inch Nails oltre band iconiche del rock internazionale come Kiss, Def Leopard etc. Ma anche band piu vicine geograficamente alla nostra lingua come gli Area ed il Teatro degli Orrori.

 

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso il disco?

Il disco è stato scritto principalmente da me, Skank, Zeno, ed in questa collaborazione  ci siamo ritrovati nel voler condividere il nostri disagi, le nostre paure e le difficoltà in cui noi “nuovi giovani” di oggi siamo costretti a subire.

 

Qual è il brano di questo disco di cui andate più orgogliosi?

 

Scelta difficile, il disco ci piace tutto, non c’è un brano che avrei arrangiato diversamente, ci suona tutto bene dall’inizio alla fine, questo anche grazie al mix di Gianmario Lussana, che è riuscito ad avvalorare ancora di più i nostri pezzi.

 

E quello che con il senno del poi ora dite “qui avremmo potuto fare meglio”?

 

Beh un po’ tutti allora, se avessi avuto 100k da investire in una registrazione  in studio con Butch Wig 🤣

 

Ci sono stati momenti di crisi in cui pensavate di non farcela a finirlo… in cui. Considerando soprattutto i temi che trattate, poteva essere un buco nell’acqua, o siete fiduciosi che anche quei pochi che capiranno avranno dato un senso al vostro lavoro?

 

Sai il fatto di essere indipendenti ha i suoi pro, a noi non è mai interessato scrivere brani per gli altri, scriviamo per noi stessi, se poi come dici tu, saranno pochi eletti ad apprezzare ed a capire i nostri brani, saremo contenti di aver creato una nostra nicchia di ascolto di un certo spessore.

 Autoproduzione

https://open.spotify.com/intl-it/artist/46PrdgECDNb3olxCsBL9Cr?si=re_2qaMESJmJMr4LvXckqQ

 

BIOGRAFIA

OIDIO è una band che mescola rock alternativo, desert rock e psichedelia, con un sound che richiama l’intensità di Jane’s Addiction, Kyuss, Il Teatro degli Orrori e Sonic Youth. Il progetto nasce dalla mente creativa di Skank, che ha scritto e registrato interamente l’album, arricchendolo con le voci potenti di Tzeno e Stax. I testi, scritti insieme a Tzeno, sono profondamente introspettivi, esplorando il malessere e le difficoltà di comunicazione nell’epoca moderna. Con una proposta sonora cruda e avvolgente, OIDIO affronta temi universali, dando voce a una realtà dissonante e difficile da decifrare.

Fattitaliani

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