ALBERANI: NEL TERZO SETTORE CI SONO I NUOVI PARTIGIANI

 


Un 'esercito' di 1,5 milioni di persone, fatto di soci, volontari, professionisti, impegnato in attività a carattere sociale.

"Queste persone sono moderni partigiani, in difesa della democrazia, se le loro organizzazioni sono democratiche, anche le attività che svolgono sono sorrette da principi e valori che oggi non sono dominanti come quelli ufficiali, perché sono i valori della solidarietà, della pace. dell'uguaglianza e dell'integrazione sociale", rivendica il portavoce del Forum del Terzo settore dell'Emilia-Romagna, Alberto Alberani. "Vogliamo ricordare l'importanza delle attività delle persone che operano nel terzo settore in Emilia-Romagna. Nelle 34 associazioni aderenti al forum possiamo contare su un milione e mezzo di persone tra associati, volontari e professionisti. Vogliamo ricordare l'impegno di queste persone che resistono contro messaggi individualisti, opportunisti, aggressivi", sottolinea Alberani a margine dell'assemblea del Forum. "C'è anche questo mondo di coesione sociale alternativo al modello che sembra dominante", aggiunge.


"Abbiamo bisogno per valorizzare questa attività di collaborare con la Regione, con l'Anci, abbiamo bisogno di poter fare attività insieme. Esiste una legge regionale sul terzo settore che prevede la costituzione di un Osservatorio. Ci teniamo a sviluppare un'attività formativa nei 38 distretti della regione che metta in aula i nuovi funzionari della Regione e del terzo settore per fare amministrazione condivisa. Quando amministrazioni e terzo settore lavorano bene insieme non ce n'è per nessuno", assicura Alberani. D'altra parte, gli enti locali devono fronteggiare una nuova stagione di tagli ai trasferimenti da parte dello Stato.


"Il pubblico sempre di più subisce tagli, ma si possono dare risposte a bisogni crescenti con progetti innovativi. La manovra del governatore de Pascale in difesa della sanità pubblica può costare qualcosa, ma va nella direzione della difesa dei servizi universalistici. Quindi la apprezziamo", fa sapere il portavoce del Forum. La Regione convocherà a breve "il consiglio regionale del terzo settore e stiamo lavorando per fare una academy e avere un appuntamento fisso ogni anno di valorizzazione di questo mondo, che come istituzioni dobbiamo smettere di pensare che sia una stampella per il pubblico", scandisce l'assessora regionale al Welfare, Isabella Conti. "Il terzo settore eroga servizi dove le istituzioni non riescono. L'Emilia-Romagna intende considerare terzo settore un partner nella progettazione", assicura Conti, che immagina un approccio diverso. 
 

"Spesso i bandi hanno la durata di un anno rinnovabile di un altro anno, questo impedisce al settore di pianificare investimenti e assunzioni. Dobbiamo cambiare la modalità con cui ci interfacciamo al terzo settore, pensando a bandi con più risorse e lungo respiro. Il terzo settore è uno strumento straordinario per generare lavoro, ma non può assumere allo stesso costo di un'impresa. Stiamo studiando strumenti correttivi", anticipa l'assessora. "E' importante trovare nuovi modelli di governance. Sicuramente il codice del terzo settore con l'amministrazione condivisa rappresenta una grande opportunità che va governata nella giusta interprestazione culturale. E' molto importante mettere al centro i territori che possono farne un modello per dare risposte più efficaci ai cittadini", conclude Vanessa Pallucchi, portavoce nazionale del Forum del terzo settore.


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