Endless è il nuovo album di Veronica Rudian, una stimata compositrice e pianista che negli anni ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti.
Nel 2011 riceve la laurea honoris causa da parte dell'Università della Pace di Lugano. Sempre nel 2011 riceve il premio “Donna dell'anno” e Veronica è la terza italiana a ricevere questo prestigioso riconoscimento, in Italia la precedono nomi come Lea Pericoli e Rita Levi Montalcini. Oggi Veronica pubblica il suo secondo album che contiene sei nuove tracce dal sapore pop melodico con sfumature rock che arricchiscono l'intero progetto. Sento Veronica al telefono per un'intervista e per farmi raccontare con le parole cosa ci vuole trasmettere con la sua musica.Ciao Veronica, come stai? È sempre difficile fare un'intervista ad una pianista. Qual è il tuo modo di comporre?
«Ciao Antonino, tutto bene. Diciamo che i brani che compongo spesso arrivano dai sogni. Mi capita di sognare delle melodie, appena mi sveglio prendo appunti e scrivo la musica che ho sognato, il giorno dopo l'abbozzo al pianoforte. Ho questo metodo o questa ispirazione se vuoi. Scrivo anche dei libri per ragazzi, il metodo è sempre quello.»
Qual è il tuo primo ricordo da piccola? Quando hai capito che questa era la tua strada?
«Mi ricordo che suonavo su una tastiera giocattolo, me l'avevano regalata i miei nonni. Suonavo gli 883 “Sei un mito”, avrò avuto quattro anni, ho un ricordo bellissimo di quel giocattolo che mi ha aperto un mondo. Ho studiato classica, la studio ancora per le mani, la musica classica è una palestra necessaria per l'elasticità dei movimenti, adesso ho idea di creare qualcosa su nuovo, come musica ascolto di tutto, dai cantautori di una volta alla musica trap. Anche la musica che scrivo fa parte di questa complessità. Ci sarà una sorpresa in primavera, ma non posso anticiparti nulla. La musica mi porta sempre nuove cose.»
Cosa ci vuoi raccontare con Autoritratto?
«Con le note è sempre difficile parlare di sé, Autoritratto è una ballata in stile sporco rock celtico, certo, fatto col pianoforte risulta diverso diverso. La musica può esprimere attraverso le note più di quanto possano dire mille parole, penso che dal brano emerga che sono una persona solare, positiva, amante della vita. La musica ha note positive e note negative, pensa ad esempio alle note drammatiche come il la minore. Per la prima volta con questo disco ho deciso di lasciarmi andare parlando di me, attraverso le note di sei brani, diversi tra loro, ma legati da un unico filo che conduce l'ascoltatore dentro ad ogni parte di me e del mio essere. Si potrà percepire il lato dolce, malinconico, fragile e quello ribelle, bizzarro e stravagante. Insomma, che vi aspettavate da un segno doppio? I gemelli sono sempre in continua evoluzione. Il problema dei gemelli è che siamo lunatici, in continuo cambiamento. In questo periodo ascolto molto Blanco. Faccio volontariato in un gattile proprio per aiutare i gatti, sono felice ogni volta che sto lì. Ho anche pubblicato un album per raccogliere fondi per quel gattile. Amo gli animali, uno dei miei gatti è come me... lunatico! (ride, nda) cambia umore all'improvviso, da che si fa coccolare a che vuole stare per i fatti suoi. Ho scoperto negli anni che i gatti amano la musica, quando suono, si rilassano.»
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