Il testo si immerge nelle profonde radici della Sicilia, svelando aspetti meno noti e spesso occultati dalla storiografia ufficiale. La canzone “Vitti ’na Crozza” è conosciuta per il suo orecchiabile ritornello, quasi un inno della Sicilia, ma nasconde una drammatica storia di sofferenza e ingiustizia. Sara Favarò analizza il testo in siciliano, sezionandone le parti e restituendo la veridicità delle sue origini, rivelando il nome del suo autore e del suo compositore, indagando anche sulla triste vicenda delle vittime del lavoro nelle miniere, spesso private persino delle esequie.
L’incontro è organizzato dalla UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) nell’ambito dell’attività artistica 2024 della Scuola dell’Arte. Intervengono il giornalista e scrittore Giuseppe Lo Bianco che ha curato la prefazione al libro, il Presidente dell’UCAI Salvatore Sammataro e l’Autrice.
Ingresso libero.