In questo piccolo capolavoro acoustic-pop scritto a quattro mani con Alessandro Piumelli, il cantautore romano d’adozione milanese la cui mission si riassume nel motto “La nostra unicità è il nostro vero super potere”, cattura l'essenza dell’amore in un’ineccepibile narrazione intrisa di profondo rispetto per la sua natura effimera, dando voce ai silenzi e a quei dialoghi interrotti che diventano battiti lenti, aritmici e sospesi, incatenati tra i frammenti di un cuore infranto.
Dipingendo tra le note la malinconia e il doloroso ricordo di ciò che è stato, con la rassegnazione verso un sentimento che, pur vibrando puro e radioso, si rivela inafferrabile e fugace, Jack Scarlett converte in musica una suggestiva riflessione sulle sfumature più oscure delle relazioni, spesso trattate con leggerezza e superficialità, che nel brano assumono un significato molto intenso. L’introspezione si traduce in un'opera intima che indaga le profondità emotive dell'amore, andando oltre la superficie luminosa spesso rappresentata nella musica leggera, per toccare le zone nascoste e dolenti di questo sentimento dal valore e dall’accezione universali. Jack affronta temi come la frustrazione, l’interdipendenza e l’arrendevolezza dinanzi ad una realtà differente rispetto a quella sperata con la cruda sincerità che deriva dalla consapevolezza, offrendo agli ascoltatori uno sguardo autentico e privo di edulcorazioni sulle sue esperienze personali e su tutte le emozioni che ne derivano.
Il viaggio di Jack attraverso queste emozioni si riflette nella composizione stessa del brano, in cui ogni nota, ogni pausa ed ogni parola si carica di verità, evidenziando al tempo stesso fragilità e coraggio, perché essere fragili non collima con l’essere deboli, bensì con il coraggio di mostrarsi al mondo senza filtri, spogliati da maschere e corazze che troppo spesso indossiamo per difenderci, dagli altri, ma soprattutto da noi stessi.
«Questo brano rappresenta un pezzo doloroso del mio cuore – dichiara il cantautore classe 2000 -, un pezzo che ho custodito a lungo prima di riuscire a svelare. La mia visione dell’amore, qui filtrata attraverso una lente oscura e malinconica, mi ha permesso di dar voce ad un tormento silenzioso e assordante, un tormento che per troppo tempo mi ha tenuto ingabbiato in me stesso e mi ha fatto cercare rifugio nel silenzio. Il brano è dedicato al mio ultimo compagno, la persona che più mi ha amato, ma anche quella che mi ha lasciato con il cuore spezzato. “Discorsi a metà” è la mia confessione più intima e la mia sfida più grande».
Una confessione che trova ascolto, riparo e sollievo sul tappeto sonoro cucito ad hoc dall’abilità creativa di Paolo Paone (già per Irama, Emma Muscat, Gionny Scandal, Valerio Mazzei, Mose e molti altri) e che nella sfida personale di Jack, ha raggiunto la sua espressione massima solo dopo mesi di intenso lavoro in studio. Un processo di trasformazione armonica, ma soprattutto personale, un cammino di consapevolezza e maturazione che ha consentito all’artista di modellare con precisione non soltanto la resa finale del pezzo, ma prima di ogni altra cosa, le tappe di un itinerario evolutivo dove ogni accento musicale diventa il riflesso di un percorso interiore.
«Ho preso a pugni la malinconia ed ho graffiato i ricordi di ieri»: sin dall’apertura, Jack Scarlett utilizza metafore fisiche per descrivere un confronto emotivo interiore, trasmettendo immediatamente il disperato tentativo di combattere contro i sentimenti dolorosi. La natura impalpabile ed eterea della malinconia e dei ricordi, si scontra con la tangibilità di azioni figlie dell’impotenza e della frustrazione, dando vita al desiderio di liberarsi dalla sofferenza, una sofferenza che non può essere affrontata con la forza fisica. La malinconia viene perciò personificata come qualcosa di quasi palpabile, un nemico concreto che rende il dolore più reale, e per questo, più semplice da comprendere, gestire, sconfiggere e allontanare. Queste prime liriche stabiliscono istantaneamente un'intensità emotiva che pervade l'intera canzone, evidenziando come immergersi nel proprio dolore con lucidità e consapevolezza, sia il primo passo per affrontarlo e valicarlo.
Ogni verso di "Discorsi a metà" è un passo in avanti lungo il tortuoso sentiero della fine di una relazione che esplora la fragilità dei sentimenti come fonte di forza, quella forza necessaria per accettare e accogliere un nuovo inizio.
Con questa release, Jack Scarlett non solo condivide una parte molto intima di sé, ma si afferma come un artista che ha il coraggio di indagare ed esprimere apertamente le sfaccettature più vulnerabili dell'animo umano. La sua abilità nel trasmettere sentimenti complessi attraverso la musica, lo rende uno dei cantautori più sensibili e brillanti della scena italiana.
“Discorsi a metà” non è solo un brano da ascoltare, ma è una vera e propria esperienza da vivere che invita gli ascoltatori a confrontarsi con le loro stesse ferite, trasformandole in medaglie, in simboli di superamento personale; piccoli e grandi traguardi che ci ricordano che, anche di fronte a innumerevoli “Discorsi a metà'”, il dialogo più importante è quello che dobbiamo continuare a mantenere con noi stessi.