El!s svela l'ispirazione dietro "Stendhal"

In questa intervista, El!s ci parlerà del suo ultimo singolo "Stendhal", un brano che segna un momento significativo nella sua carriera, rappresentando un'esperienza profonda e introspettiva.

Come la tua formazione in musica classica ha influenzato il tuo stile musicale come cantautore?

La formazione classica ha un peso immenso perché ogni concetto musicale è stato descritto abbondantemente da almeno un grande musicista. La storia però facilmente vuole dividere il mondo classico da quello moderno ed invece il mio ultimo lavoro spinge proprio nella direzione opposta: La musica contemporanea può ribadire concetti prendendo forza da opere classiche stupende che tornano così in voga con una nuova anima. Questo è ciò che Stendhal, a livello compositivo, prova a raccontare e sperimentare ad esempio: un modo chiaro e moderno di sviluppare una canzone con un chiaro rimando alla Gymnopedie n 1 di Erik Satie.

Quali sono le tue esperienze più significative durante i più di 600 concerti che hai suonato con gli Skanderground?

Ce ne sono davvero tante perché coprono gli anni più belli della mia vita. Quella di cui vado più fiero (goliardicamente) è il concerto di “Meraviglioso Modugno” con i Negramaro, Ruggieri, Malika Ayane, Tosca, The Zen Circus e altri grandi artisti; Quello che invece ha una risonanza diversa ma molto più personale è una festa degli Ultras della Sampdoria in piazza a Genova: un’accoglienza Ligure strepitosa che ha abbattuto ogni stereotipo e mi ha aiutato, da quel momento in poi, a credere nella bellezza degli esseri umani.

In che modo la tua esperienza cosmopolita e la tua vita a Milano hanno influenzato la tua musica e la tua carriera da solista?

Stare a Milano non ha influenzato la mia musica ma sicuramente ha ampliato la mia conoscenza nel cercare nuovi modi per proporla; il sud è bellissimo, Polignano a Mare è stupenda ma artisticamente sono luoghi che danno poche possibilità. Questa mancanza ti porta a nuotare nella stessa acqua per più tempo, a ridimensionare gli stimoli, a commettere l’errore di credere di non essere capaci soltanto perché le occasioni faticano ad arrivare. Milano mi ha solo dato la verifica di quello che credevo. C’è un mare in cui nuotare e crescere ed ogni artista merita di provarci per davvero.

Cosa ti piace di più nella creazione e nell'esecuzione della musica?

Due sono i momenti che non scambierei con nulla al mondo: la strana sensazione che provi dopo aver combinato la prima successione di accordi (quella che ti fa correre a prendere una penna, insomma, mentre nella mente compaiono già le prime parole del testo) e la bellezza che si vive nel “montare” il brano con i tuoi musicisti e quindi l’intimità di scambiarsi idee e influenze musicali che portano alla maturità del brano.

"Stendhal" è descritta come una canzone introspettiva. Quali sono gli elementi più intimi che hai incluso nella canzone?

Sono tantissimi e amo l’idea che debbano essere scoperti senza elencarli. La certezza che ho è che sicuramente neanche io sono stato capace di riconoscerli tutti perché il brano è sceso in profondità durante la stesura del testo, avvenuta tutta d’un fiato e senza un’organizzazione “a tavolino”. Lascio vivere a voi la sfumatura che lo renderà più o meno emotivamente predominante.

Come descriveresti lo stile musicale e il sound di "Stendhal"?

Il brano è una stanza musicale e vuole essere un po’ “libero” anche nel genere. C’è il richiamo al classico, c’è un mood testuale molto new cantautorale ma la ritmica ha sfumature bossa. È pensato per essere sempre eseguito dal vivo con strumenti reali e lascia spazio ad un interplay personalizzato e mai ripetitivo. Mi piacerebbe che l’ascoltatore potesse non inserire Stendhal in un genere preciso, per permettergli di essere libero di raccontare ed esprimersi senza etichette.

C'è una storia o un aneddoto interessante legato alla creazione di "Stendhal" che desideri condividere con noi?

Ho lavorato questo brano insieme ad un fratello di musica che si chiama Cristoforo Teofilo. Quando ci siamo incontrati per la prima volta abbiamo parlato della bellezza della musica e delle nostre storie. Poi ci siamo spostati sui nostri sogni ed io, che ero a casa mia, ho preparato delle fette di pane con la Maionese perché non avevo altro. In quel momento c’è stata l’intesa vincente che ci ha portati a credere in questo brano che sarebbe nato il giorno dopo. Da allora la Maionese ha tutto un altro sapore!

Quali sono i prossimi passi di El!s dopo il lancio di "Stendhal"? Ci sono altri progetti in cantiere?

Ora arriva il bello. Stendhal è stato l’ouverture di un menù stellato che non vedo l’ora di farvi assaggiare, con la promessa di portare la mia degustazione in giro per tutta l’Italia perché ho proprio il bisogno di farmi ascoltare!!!


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