Dopo il successo da sold out della prima recita, lo scorso 19 agosto all’Anfiteatro Villa a Mare di Terrasini, il prossimo 22 settembre sarà in scena a Taormina l’Opera di Bizet. Il mezzosoprano Karina Demurova interpreterà Carmen, il tenore Facundo Munoz Don José e il baritono Giacomo Medici Escamillo. Regia di Salvo Dolce, Coro ed Orchestra del Sicilia Classica Festival diretti da Alessandra Pipitone, Piccolo Coro Città di Taormina diretto dal Maestro Ivan Lo Giudice, coreografie di Stefania Cotroneo, Scenografie de La Bottega Fantastica, costumi Fabrizio Buttiglieri, luci Gabriele Circo, direttore artistico Nuccio Anselmo. L'intervista di Fattitaliani a Karina Demurova.
Carmen è un ruolo iconico nella storia dell'opera. Una cosa è però conoscerne la storia, un'altra cosa è metterla in scena. Sotto quale aspetto in particolare ha man mano conosciuto di più Carmen?
Carmen è un personaggio molto complesso e interessante; incarna sia la spensieratezza di una giovane ragazza che l'indipendenza di una donna che vuole scegliere ed essere artefice del suo destino. Ho avuto la fortuna di rappresentarla in scena più volte ed il modo in cui la vedo e la conosco cresce con me e con le mie esperienze di vita. Potrei dire che per me è quasi una persona più che un personaggio e cerco di restituire questo in scena.
Carmen è un personaggio molto complesso e interessante; incarna sia la spensieratezza di una giovane ragazza che l'indipendenza di una donna che vuole scegliere ed essere artefice del suo destino. Ho avuto la fortuna di rappresentarla in scena più volte ed il modo in cui la vedo e la conosco cresce con me e con le mie esperienze di vita. Potrei dire che per me è quasi una persona più che un personaggio e cerco di restituire questo in scena.
Carmen non è solo voce ma anche movenze e sguardi: il lato recitativo è un ostacolo o un ulteriore incentivo alla resa del personaggio?
Assolutamente, il lato recitativo è tutto, potrei dire che in alcune parti dell'opera è quasi più importante della parte vocale: è proprio il lato recitativo e il ballo che permettono di dipingere la natura di Carmen. Io poi sono molto legata alla Spagna ed in particolare all'Andalucia, il flamenco e cerco di portarla il più fedelmente in scena.
Su che cosa avete lavorato in particolare con il regista Salvo Dolce?
Abbiamo cercato di renderla viva e autentica, tridimensionale, come una ragazza vera che potresti conoscere nella vita quotidiana da un giorno al altro.
Abbiamo cercato di renderla viva e autentica, tridimensionale, come una ragazza vera che potresti conoscere nella vita quotidiana da un giorno al altro.
E che cosa Lei di suo sta dando a Carmen? e che cosa sta dando Carmen a Lei?
Carmen mi dà un sorriso tutte le volte che so di averla nel mio calendario lavorativo, perché è un ruolo molto caro, a cui sono molto legata da sempre, da quando ho scoperto di essere mezzo soprano. Io cerco di restituire il favore dandole tutto il mio impegno, non solo nel canto come dicevo, ma anche con lo studio dello spagnolo, francese, del flamenco, delle nacchere, che ho fatto per conoscerla e rappresentarla al meglio.
Carmen paga con la propria vita la sua piena libertà e la riconosciamo come simbolo positivo della libertà. Se lei potesse parlare con lei, la incoraggerebbe a fare quello che ha fatto o la inviterebbe a fare un passo indietro?
Carmen rappresenta la libertà. Rappresenta anche la felicità che deriva dal poter compiere le proprie scelte. Quindi in questo senso va sicuramente solo incoraggiata.
Lei che idea personale ha della libertà?
Per me la libertà è poter cercare la propria felicità ogni giorno.
C'è stata qualche occasione in cui non è stata completamente libera nel suo lavoro?
La libertà per un artista è potersi esprimere, e per fortuna ho sempre lavorato con direttori e registi che me lo hanno permesso senza imporre mai delle scelte, ma lavorando insieme costruttivamente.
La libertà per un artista è potersi esprimere, e per fortuna ho sempre lavorato con direttori e registi che me lo hanno permesso senza imporre mai delle scelte, ma lavorando insieme costruttivamente.
Oggi Carmen chi potrebbe rappresentare?
Carmen rappresenta la spontaneità la gioia di vivere il coraggio di amare e di essere se stessi e può rappresentare chiunque ne abbia bisogno.
Cosa prova dopo la fine dell'ennesima replica quando Carmen muore uccisa da don José? Come ha studiato per rendere al meglio questa scena?
La scena del finale è molto bella e forte sia musicalmente che da un punto di vista emotivo. È sempre molto coinvolgente ma sempre diversa perché è molto dipendente dall'alchimia che si genera con ciascun Don José. E anche del percorso che avete fatto con lui durante lo spettacolo per costruire i personaggi. Giovanni Zambito.
È possibile acquistare i biglietti qui: http://www.vivaticket.com/it/
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