Venerdì 29 settembre, nella giornata di apertura della XXI edizione di Bergamoscienza (29 settembre – 15 ottobre), si è inaugurato al Palazzo della Libertà la mostra sVALVoLATI La chirurgia del cuore, un viaggio nel tempo, un percorso visivo multimediale, interattivo e di grande fascino nella storia della chirurgia del cuore, organizzato in collaborazione con l’IRCCS Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato.
L’inaugurazione sarà preceduta da un
dialogo tra il giornalista Luigi Ripamonti e il professor di Cardiochirurgia
dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Ottavio
Alfieri.
La mostra – a cura di Alessandro
Bettonagli, Francesco Maisano e Ottavio Alfieri
- è un viaggio espositivo che celebra Bergamo e Brescia, Capitale della Cultura Italiana 2023, come centri di eccellenza
nell’evoluzione delle terapie del cuore non invasive. Il visitatore,
interagendo con oggetti e dispositivi multimediali, diviene parte attiva di un
viaggio dagli esordi della cardiochirurgia fino ai giorni nostri e si avvicina
alle conquiste scientifiche e tecnologiche che hanno cambiato radicalmente la
vita delle persone.
Alessandro
Bettonagli, art director e socio fondatore di BergamoScienza spiega: «Quest’anno, BergamoScienza, in occasione di
Bergamo/Brescia Capitale della Cultura Italiana 2023, ha voluto realizzare una
mostra scientifica su un tema che potesse connettere le nostre due città. La
cardiochirurgia diventa lo spunto per raccontare, in un modo semplice e
inusuale, una storia di conquiste e di innovazioni dei cardiochirurghi che
hanno lavorato negli ospedali dei nostri territori. Lo spettatore dovrà
“ascoltare” i cuori narranti che troverà all’interno della mostra e così
immergersi in una “storia svalvolata».
Il
professor Francesco Maisano, direttore scientifico della mostra e
direttore dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele: «La
nostra mostra è un tributo alla medicina cardiovascolare italiana che ha
un ruolo di primo piano a livello mondiale. L’intento è sensibilizzare le nuove
generazioni sulla storia di questa disciplina, che coincide con l’evoluzione
della scienza medica e con l’implementazione di sistemi socio-sanitari che
hanno reso possibile l’incremento della vita media di più di quarant’anni
nell’ultimo secolo. L’innovazione è in continuo fermento, e
oggi si cura il cuore con rischi minori, con maggiore efficacia e in molti casi
in maniera totalmente non invasiva. E
poi sensibilizzare sulla prevenzione, la prima cura per la salute del
cuore».
Il professor Ottavio Alfieri, già direttore della Cardiochirurgia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, oggi presidente dell’Alfieri Heart Foundation e noto al mondo per l’invenzione della tecnica edge-to-edge precisa: «L’intento di questa mostra è trasmettere ai giovani in formazione l’eccezionalità e il fascino di questa disciplina che racchiude in sé tutti gli aspetti positivi del progresso medico: condividere la storia dell’innovazione per crearne di nuova».
Un viaggio nella storia della cardiochirurgia
La
prima tappa del viaggio è un’installazione interattiva che
racconta come è fatto e come funziona il cuore. È possibile ascoltare il
battito regolare e anche i sintomi che rimandano ad alcune patologie. Alle
pareti due grandi videoproiezioni interattive permettono di esplorare: la storia
del cuore e del suo ruolo nella cultura medica, a partire dagli antichi
egizi per arrivare all’Ottocento e il contributo dato dalla cardiochirurgia
italiana attraverso l’opera di eminenti chirurghi. Anche le guide sono
declinate sul tema: a ciascun visitatore viene fornito un fonendoscopio
che, appoggiato ai punti di interesse segnalati sulle pareti, permette di
ascoltare le narrazioni che riguardano singoli temi.
La seconda tappa trasporta il pubblico indietro nel tempo, in una sala operatoria del 1860:
il tavolone di una cucina di contadini, da cui deriva appunto il nome di
“tavolo operatorio”. Nella sala un attore racconta la vita del chirurgo
dell’epoca.
La terza tappa fa fare ancora un salto quantico nello spazio e nel
tempo. Anni ’60-’70, ai Riuniti
di Bergamo il professor Lucio Parenzan esegue i primi interventi a cuore
aperto. In questa area troviamo una sala operatoria, ormai perfezionata,
circondata da apparecchi tecnologici, come la macchina cuore-polmoni che ha
reso possibile operare a cuore aperto. É esposto anche il bypass di Favaloro,
le prime protesi di Starr Edwards e il primo pacemaker. La tappa è arricchita
dalla testimonianza del professor Ottavio Alfieri che racconta la sua carriera
e le sue invenzioni, come “l’Edge to Edge” che hanno aperto nuove vie alla
cardiochirurgia.
Quarta tappa: la
sala operatoria del presente e del futuro. Il visitatore viene
proiettato nel futuro, dove la sicurezza del paziente si esprime in un rapporto
virtuoso fra il chirurgo e la tecnologia virtuale. Attraverso una sala
attrezzata con la realtà aumentata e l’imaging cardiaco, si può identificare in
maniera precisa il problema da risolvere e anche formare i chirurghi del futuro
attraverso simulatori. La sala è allestita come un set di tecnologie molto avanzate
che consentono di operare a cuore battente. Ma il pubblico sarà anche informato
sulla cardiochirurgia del presente: la chirurgia trans-catetere; la chirurgia
mini invasiva; la coronarografia, la diagnostica con gli ecocardiogrammi; la
cardiochirurgia robotica.
Infine in
un’intervista il professor Francesco Maisano illustra la scuola di chirurgia
basata su simulazione avanzata (Simulation based Learning) in cui
l’apprendimento avviene attraverso la simulazione con le tecniche
della virtual reality e l’Heart Valve Center di Milano.
La
Quinta tappa propone un laboratorio
interattivo: una stanza pensata come un vero e proprio laboratorio
virtuale, dove immergersi, attraverso visori di realtà virtuale, nelle sale di
diagnostica e di cura più avanzate, dalla Tac alla Risonanza Magnetica. Si può
vedere come funziona il proprio cuore attraverso una ecografia, effettuare un
elettrocardiogramma, giocare con simulatori per operazioni cardiochirurgiche e
defibrillatori virtuali.
Sesta
tappa: la sala operatoria di un futuro ormai prossimo è
concepita come una stanza vuota in cui si può fare esperienza della
Realtà Aumentata. Nella sala operatoria del futuro la tecnologia è presente in
modo virtuale per identificare i target terapeutici, dove, ad esempio l’imaging
cardiaco viene analizzato dagli operatori con l’ausilio di ologrammi.
Quando:
Dal 29 settembre al 22 dicembre
Dove:
Palazzo della Libertà, Via Norberto Duzioni, 2, Bergamo, 24121
Apertura
mostra:
Per le
scuole: dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 13.
Per il
pubblico: dalle ore 15 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle
ore 18.
L’ingresso è gratuito. La prenotazione è obbligatoria per
scuole e gruppi.