Che cosa rappresenta essere tra i finalisti di Meeting Music
Contest?
Per me
esserci rappresenta un grande onore ed è un’importante conferma sulla qualità
della mia musica e del mio progetto. Sono molto contenta e orgogliosa, una bellissima occasione per far conoscere le
mie canzoni al pubblico e ad una giuria di altissimo profilo.
Hai un carattere battagliero? Quando affronti una gara o una
selezione ti dici «ce la devo fare» oppure «l'importante è partecipare»?
Ce la
devo fare, sempre. Punto a dare il meglio, è lì la sfida, è una sfida
soprattutto con me stessa più che con gli altri.
Quanto dice di te il brano presentato? ce ne racconti
ispirazione e realizzazione?
Giulio è
un brano che mi rappresenta molto come scrittura. È nato in particolare dalla
voglia di trattare la tematica dell’autismo.
Spesso
tendiamo a definire non normali le persone che soffrono di disturbi di cui noi
non soffriamo e questa è una cosa che mi fa molta rabbia: se una persona è
semplicemente diversa da te non vuol dire che sia non normale ma è appunto
semplicemente diversa da ciò che sei.
La
canzone è proprio un invito all’accettazione di questo.
L’ho
intitolata Giulio perché è il nome del mio nipotino che tra poco compirà 3
anni, non è autistico ma ho voluto che portasse il suo nome perché ho la
speranza che possa crescere accettando sempre il diverso, senza emarginare gli
altri o sentirsi emarginato.
Quali sono i riferimenti artistici cui guardi spesso?
I miei
riferimenti artistici si trovano principalmente nel cantautorato italiano, sia
passato che presente. Un esempio che non posso non fare è il grande Lucio
Dalla, ma mi piacciono molto anche le penne di Niccolò Fabi, Silvestri e
Fabrizio Moro.
È una domanda
che mi crea sempre difficoltà e spesso non so come rispondere perché credo che
ascoltare sia importantissimo, ma per crearsi poi una propria identità, alla
fine il riferimento artistico che uno deve avere è sempre se stesso.
Ti piacerebbe prendere parte a un talent show? che ne pensi?
Penso che
non siano contesti semplici da gestire perché c’è di mezzo la tv ed è alto il
rischio che possano diventare un’arma a doppio taglio. Sono però grandi
vetrine, mi piacerebbe cercare di sfruttare al meglio la possibilità se mi
venisse offerta.
Che cosa ti auguri che la giuria al di là della vittoria possa
capire di te e del tuo modo di fare musica?
Mi auguro di lasciare il segno, che possano capire che mi interrogo sul senso delle cose e che mi piace portare storie e concetti nei miei brani. E quel “sì è quella giusta” che lo pensino davvero, che abbia la stoffa per fare questo mestiere perché è il mio lavoro e la mia vita.
Biografia
Claudia ha 24 anni e canta da quando è piccola.
Ha iniziato a scrivere, accompagnandosi con la sua chitarra, per cercare di comunicare quello che è, ciò che prova e ciò che sente, perché per lei è una vera esigenza.
Ha partecipato negli anni a diversi concorsi canori; come cantautrice è stata semifinalista al Premio Bertoli nel 2020 e finalista nello stesso anno al concorso “ANAS- Sicurezza stradale” di Radio Italia con il brano “ Stop”, finalista nel 2021 al “Genova per voi” e al “Premio Bianca d' Aponte” e semifinalista a “Musicultura”. Finalista nel 2022 al “Proscenium Festival” di Assisi.
A gennaio 2021 è uscito il suo primo singolo “Stop”, seguito ad Aprile dal suo secondo intitolato “Madame Bovary” e dal terzo “ Chiara” che ha anticipato l'uscita del suo primo album “ CHIARAMENTE”.
Attualmente sta lavorando al suo nuovo progetto.
È iscritta alla SIAE dove attualmente ha depositato 21 brani.