Grandi
novità in questa ottava edizione che si è svolta sabato
8 luglio in Piazza Castello ad Agliè (TO), e che
ha reso ancora più interessante un importante evento enogastronomico canavesano
dell'estate.
Sabato 8 luglio a partire dalle 19,30 la kermesse è entrata nel vivo con 42
produttori vitivinicoli (del
Consorzio Tutela Caluso, Carema, Canavese e all’associazione dei Giovani
Vignaioli Canavesani) e 22 tra
produttori, trasformatori agroalimentari e chef protagonisti assoluti
dell’evento realizzato sotto la direzione artistica di Daniele Lucca di Wine
Voice Radio&Podcast e con la collaborazione della Pro Loco di Agliè.
Ospiti dell’edizione ‘23 sono stati la
Barbera d'Asti della Cantina Post Dal Vin e quella dell’azienda Terre del
Barbera di Rocchetta Tanaro, di cui è titolare il direttore d’orchestra Beppe
Vessicchio, oltre a Giuseppe
Calabrese, gastronomo, docente e conduttore di Linea Verde su Raiuno e il
presidente nazionale di Assoenologi Riccardo Cotarella. Per
accompagnare i vini sono stati chiamati 22 tra Maestri del Gusto, chef e
aziende agricole e artigiane agroalimentari locali, insieme ai collaudati chef
vercellesi per i risotti.
Ma in un vero firmamento di stelle il
clou della manifestazione è stata l’Artista fiorentina Elisabetta Rogai, che, con la sua EnoArte® ha incantato la platea, le Autorità, le
cantine, la stampa dipingendo live su una insolita tela d’artista rappresentata
da una eccellenza del territorio, un piatto di ceramica de La Castellammonte di Roberto
Perino e Silvana Neri, usando, al posto dei colori
tradizionali, un vino del Consorzio dei Vini del Canavese.
Si conferma anche ad Agliè il “messaggio” iconico che l’Artista vuole
comunicare, infatti non è la prima volta che
Elisabetta Rogai ci porta ad un insolito abbinamento, in questo caso, la ceramica usata come inedita tela d’artista
che lei usa per dipingere con il vino.
Unire con l’Arte,
creando un capolavoro, il vino e la ceramica, due prodotti del territorio Piemontese
che rappresentano in maniera efficace la terra che la ospita, che la Rogai, con grazia e sapienza, fa vivere diventando capolavori della natura,
che l’artista rende immortali nel tempo dandogli un’anima.