Casa, il tetto degli italiani 'scoperto' sui tornadi, consigli per assicurarsi

 


Solo il 5% della metà delle abitazioni italiane di proprietà che sono assicurate, sono coperte contro le catastrofi naturali. In sostanza 2 italiani e mezzo sul totale dei proprietari. E' tutta in questo numero l'impreparazione dei cittadini sui cambiamenti climatici, e con essi le trombe d'aria, gli incendi, le temperature elevate, la grandine, che stanno colpendo duramente la nostra quotidianità. La sensazione è quella di trovarsi innanzi a un cambiamento profondo che può e deve condurci a una nuova consapevolezza sulla nostra quotidianità. Ad esempio, chi avrebbe pensato, fino a 10-15 anni fa, a una copertura assicurativa sulla nostra casa, che la protegga da eventi catastrofici? Ne parla Marco Rodolfi, avvocato dello studio legale THMR, che propone con forza un cambio di registro nel sistema previdenziale, che preveda obblighi sì, ma anche defiscalizzazioni e agevolazioni per invertire una tendenza ormai anacronistica: l'obiettivo è definire un sistema di garanzie e di coperture che tutelino il patrimonio abitativo dai danni economici derivanti dalle calamità naturali.
 
Già, perché anche se il tema del 'come mi assicuro dalla grandinata' pare affacciarsi timidamente nei discorsi della gente per strada e nei bar, "nelle compagnie assicurative e nelle imprese- afferma Rodolfi- è già molto d'attualità. Ad esempio, fanno convegni appositi e ci sono già delle proposte per rendere obbligatoria la polizza 'cat nat' (Catastrofi naturali, ndr). Tuttavia è evidente che si debba dare anche dei vantaggi economici, altrimenti poi la gente non riesce a pagarle".
 
Ecco subito il punto: le coperture per eventi climatici e per eventi catastrofali esistono, il problema è che costano molto, non sono del tutto conosciute (soprattutto per quanto riguarda gli immobili) e spesso risultano inadeguate a tutelare il consumatore, il quale spesso sceglie la copertura inappropriata. "Purtroppo in Italia non vige una grande cultura assicurativa, il problema dei fenomeni naturali come la grandinata che distrugge la macchina o la tromba d'aria che ti porta via il tetto della casa, per poter essere indennizzati richiedono che il condominio, la società o l'ente si assicuri", afferma Rodolfi. "Qual è il passaggio fondamentale che manca, che il cittadino per l'auto sa che si deve assicurare perché è obbligatorio, e se tu non ti assicuri non circoli, e purtroppo per altre fenomenologie di eventi non si ha nessun obbligo. Quindi tu in teoria sei libero di assicurarti, ma se non ti assicuri non hai chi ti può coprire il danno".
 
Cultura assicurativa che significa soprattutto informazione e consapevolezza. "Sull'aspetto della proposta, chiunque sa che normalmente quando vai ad assicurare l'auto, le assicurazioni di solito ti propongono delle garanzie accessorie, come il furto, la grandine, i cristalli... Questo tipo di polizza ti viene proposta e secondo me il cittadino è presente, tant'è vero che questa tipologia di danno normalmente è coperta- prosegue Rodolfi- ma su altre tipologie di eventi la cultura assicurativa è molto più bassa. Ad esempio, su come coprire un bene immobile da un evento catastrofico- perché le assicurazioni usano delle terminologie particolari e tu puoi essere assicurato per un evento naturale e non per uno catastrofale- facciamo conto che gli ultimi dati dicono come solo il 20-30% di immobili in Italia sono assicurati su questi eventi, una cifra bassissima".
 
Dopodiché, "quando arriva il problema se non arriva lo Stato (ecco perché i politici si preoccupano) le persone sono prive di coperture". Nel dettaglio, solamente il 50% circa delle abitazioni in Italia ha una copertura assicurativa, e di questo 50% solo il 5% ha anche la copertura per catastrofi naturali (dati Konsumer Italia e Cineass Marzo 2023).
 
Al contrario, un sistema assicurativo che abbracci più eventualità per Rodolfi "dovrebbe essere molto più esteso proprio perché l'emergenza climatica sta cambiando tantissimo la vita di tutti noi, ecco che che un po' più di prevenzione da questo punto di vista dovrebbe essere una cosa importante, come importante sarebbe che il legislatore intervenisse a dare un aiuto". Un nuovo impianto che, anche dal punto di vista economico, può rappresentare un win-win, dove tutti ci guadagnano. "D'altro canto se queste persone non sono assicurate chiederanno degli aiuti, e chi può pagare se non le istituzioni? Perciò, per evitare che i bilanci dello Stato vengano colpiti sarebbe opportuna- osserva il legale dello studio Thmr- una politica assicurativa corretta su questi fenomeni, con questo si chiuderebbe molto il cerchio".
 
In Italia le unità abitative private sono oltre 30 milioni, per un valore di ricostruzione stimabile intorno ai 3.900 miliardi di euro. Il valore di ricostruzione- letteralmente la spesa per rimettere a nuovo un immobile danneggiato, che ha subito il sinistro per il quale è stato assicurato- è il parametro usato dalle compagnie per calcolare il premio, cioè il costo della polizza. E' bene intenderlo per difetto: difficilmente il valore di ricostruzione assicurato copre fino in fondo i danni subiti.
 
Ecco perchè se da un lato le istituzioni devono intervenire per sgravare e semplificare, dall'altro i cittadini devono però capire meglio quale polizza sottoscrivere perché, come dice Rodolfi, "non basta assicurarsi, ma occorre farlo bene". Magari, iniziando a delineare una differenza tra quello che può essere annoverato come evento 'catastrofale' e quello che invece è classificato come 'atmosferico'. Per eventi 'catastrofali' si intende quel catalogo di avvenimenti come alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche e terremoti che, purtroppo, in Italia paese accadono spesso. Fra il 1950 e il 2012, sono state registrate almeno 1.061 frane con vittime in 962 località e almeno 672 inondazioni con vittime in 563 località. Solo l'ultimo evento sismico catastrofico, il terremoto del centro Italia, ha causato danni in 140 comuni, 299 vittime, 388 feriti e circa 41.000 sfollati. Gli edifici dichiarati inagibili sono stati 80.000.
 
"Quello che è avvenuto con le recenti alluvioni in Emilia-Romagna ad esempio- spiega il legale- rientra in un fenomeno catastrofale, mentre se un colpo di vento molto forte tira giù l'albero che ti cade sulla macchina, beh quello non è considerato un evento catastrofale". Questo dimostra quanto sia importante avere delle "corrette coperture assicurative, perché il punto vero è farlo bene. C'è bisogno di qualcuno che spieghi al cittadino cosa effettivamente la polizza copre, perché il rischio poi è pagare una polizza che poi guarda caso ha un'esclusione oppure ha delle franchigie, obblighi e vincoli".
 
Come muoversi, allora? Per le autovetture è consigliata la copertura 'eventi atmosferici e cristalli', facendo però molta attenzione. "Infatti, molte compagnie offrono dei prodotti che ti assicurano una copertura ma ti obbligano a effettuare riparazioni da aziende a loro convenzionate, e se non lo fai vai incontro a una franchigia molto alta. Bisogna poi fare attenzione a che franchigia scegliere: se io pago una grandine con una franchigia da 3-4.000 euro corro il rischio di prendere la grandinata, aver stipulato la polizza ma di non avere coperto il danno per colpa di una franchigia troppo alta".

 
Fattitaliani

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