Lisbona, il ritorno di uno dei cantautori più interessanti della scena musicale italiana. L'intervista



S’intitolano ‘Costole’ e ‘Di Sapone’(Digital Noises) i due nuovi singoli che portano la firma di Lisbona, giovane promessa del panorama musicale pop italiano, disponibili nei principali store digitali su etichetta Digital Noises con distribuzione Artist First.

Quando hai iniziato a fare musica?

E’ stata “colpa” della batteria. Più o meno quando avevo sette anni, mio padre si trovava a far le prove con la sua band in una sorta di scantinato. Ricordo subito il fascino per la sezione ritmica ma soprattutto era l’unico strumento che durante la settimana in cui non suonavano, rimaneva lì. La parte della settimana che separava il giorno di prove dalle prove successive, era il mio momento per imparare. Tutto per me si svolgeva in funzione di arrivare a quei cinque minuti prima delle loro prove, dove mi era concesso un piccolo momento in cui potevo far sentire i miei progressi. Quei cinque minuti poi son diventati un brano intero durante la serata e poi tanti altri. Qualche anno dopo invece l’esigenza di raccontare mi ha portato ad avvicinarmi a chitarra e piano, poi la voce, poi le parole ed eccoci qua.

Qual è il sound scelto per i tuoi nuovi brani?

"Costole" e “disapone” sono due brani dal mood emotivo e malinconico, caratterizzati da un arrangiamento minimalista e una produzione pulita e delicata. Le canzoni iniziano entrambe con gli accordi di un piano elettrico su cui la voce è protagonista in modo intimo e vulnerabile. I ritornelli vengono caratterizzati dalla comparsa di un sottofondo di sintetizzatori eterei che ne disegnano un’orchestrazione crescente.

Con quale artista ti piacerebbe collaborare?

Credo che sceglierne uno sia veramente una missione impossibile. Potrei andare avanti credo ore a ritrattare. Potendo “spararla grossa” e internazionale, direi Sting. Il suo modo di far musica, di cantare e le sue attitudini a “dividere” il tempo, le ho sempre trovate di un altro livello. Pensando invece a quelle purtroppo ormai impossibili, almeno non qui, citerei Battisti. Ancora adesso è avanguardia pura per tutto il cantautorato italiano. È rimasto inarrivabile.

Fattitaliani

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