Arriva alla Sala Umberto di Roma Le ferite del vento di Juan Carlos Rubio. In scena Cochi Ponzoni e Matteo Taranto diretti da Alessio Pizzech.
Il
giovane Davide alla morte del padre Raffaele si ritrova a dover sistemare le
sue cose. Nel perfetto ordine degli oggetti lasciati dal genitore, uno scrigno
chiuso ermeticamente attira la sua attenzione. Dopo aver forzato la serratura,
per la quale sembra non esistere nessuna chiave, al suo interno scopre una
fitta corrispondenza ingiallita dal tempo.
La
lettura di quei fogli, ricevuti e gelosamente conservati, lo porta a conoscenza
di un segreto che mai avrebbe potuto immaginare: il padre aveva una relazione
con Giovanni, il misterioso mittente di quelle lettere appassionate.
Chi
è questo sconosciuto che improvvisamente emerge dalle ombre della memoria? Dopo
un primo momento di sconcerto Davide decide di affrontarlo.
Nel
corso di tre intensi confronti che generano un flusso di parole di una potenza
deflagrante si fronteggiano Giovanni, ironico e divertente, capace di strappare
un sorriso anche di fronte al dolore della perdita, e Davide, irruento e
orgoglioso, che ci rende partecipi della sua legittima smania di sapere. Ne
scaturisce un acceso duello teatrale dal quale emergono i tratti di un uomo che
Davide stenta sempre più a riconoscere come suo padre.
Carlos
Rubio ci introduce nel labirinto del legame profondo, misterioso, senza limiti
di spazio e tempo, che si è instaurato da anni tra Giovanni e Raffaele,
all'insaputa della famiglia di quest'ultimo.
Giovanni
diventa per Davide compagno di lutto, amico, confidente; assume tutte le
sembianze che il giovane istintivamente gli riconosce.
La
storia presente e passata, man mano che procede, si fa più appassionante, ogni
battuta svela nuovi elementi che sorprendono e commuovono, costringendo lo
spettatore a indossare ora i panni di Giovanni ora quelli di Davide.
Al
centro domina la presenza-assenza di Raffaele, che non corrisponde a nessuna
delle immagini di uomo e padre che egli ha dato di sé in vita.
Ma quando finalmente le cose sembrerebbero ritrovare un loro senso, le lettere che hanno tenuto le fila di questa relazione tornano ad essere le vere protagoniste del racconto nel momento in cui Giovanni mostra a Davide le risposte che Raffaele gli inviava…
NOTE DI REGIA
Un
racconto intenso, fatto di emozioni che narrano la bellezza e lo stupore di
quando, fuggendo dagli stereotipi, viene rimesso in gioco il significato delle
parole padre e figlio.
Preziosi
oggetti di scena, sospesi nel buio e illuminati da tagli di luce, disegnano lo
spazio dove viene raccontata la storia di due uomini che, attraverso un serrato
dialogo tra loro, con se stessi e con il pubblico, svelano quanto illusoria sia
la convinzione di conoscere le persone care, quanto in realtà si sia estranei
al loro universo interiore e quanto sia necessario sospendere il giudizio
quando si parla di “amore”.
I
due protagonisti, nel corso dello spettacolo, si muovono da un punto all'altro
della scena avvolti da un'atmosfera di luci e sonorità che si colorano di volta
in volta delle suggestioni di un parco o dei rumori di un interno, portando con
loro un racconto di vita nel quale è l'umanità dei personaggi a pervadere
quella degli interpreti.
“Le Ferite del vento” riporta in superficie temi archetipici e ce li restituisce con un linguaggio vicino alla quotidianità, ma capace di svelare la poesia delle piccole cose, quella in cui ogni gesto e ogni sguardo rivela una melodia dell'anima che affascina e riconsegna intatta allo spettatore l’originaria forza del teatro.
scene Alessandro Chiti | costumi Carla Ricotti
musiche Paolo Coletta | luci Michele Lavagna
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50, 00187 Roma - prenotazioni@salaumberto.com
giov
– sab h 21:00 – dom h 17
prezzo biglietto da 25€ a 30€ disponibili su www.salaumberto.com - www.ticketone.it