Nasce così l’opera “8 marzo”, realizzata dall’artista spagnola Elvira Serrano, per volontà di Tiziana Serretta, Presidente del gruppo Donne Confapi Sicilia- la Confederazione della piccola e media industria siciliana- nonché curatrice d’arte ed ideatrice del concept.
Si tratta in particolare di una scultura creata interamente con materiali di riciclo e raffigurante Ipazia d’Alessandria- scienziata e filosofa greca, vissuta nella seconda metà del IV secolo ad Alessandria d’Egitto, e morta tragicamente l’8 marzo dell’anno 415 per mano un gruppo di fanatici che non accettavano la sua supremazia intellettuale- e ancora oggi simbolo della libertà di pensiero, nonché dell’intelligenza e della generosità della donna (Ipazia si prodigò infatti per trasmettere il proprio sapere alle donne della sua città).
“L’arte può essere importante strumento- dichiara la Presidente regionale Gruppo Donne della Confapi, Tiziana Serretta- per veicolare messaggi sociali ed innescare cambiamenti volti a promuovere uno sviluppo economico inclusivo e sostenibile. Partendo dal principio di democratizzazione dell’arte post moderna che vuole che le opere vengano allocate non solo nelle consuete sedi, abbiamo pensato ad un progetto itinerante nelle sedi di lavoro, per trasformare le industrie in luoghi di arte e cultura, al fine di sensibilizzare la società tutta contro gli ostacoli alla partecipazione, all’inclusione e alla possibilità di carriera per la donna nell’attuale mondo del lavoro, ancora oggi discriminatorio nei confronti delle donne”.
L’ambizioso progetto culturale - patrocinato dalla confederazione datoriale CONFAPI Sicilia e dall’organizzazione sindacale CISL Sicilia nell’ambito della pluriennale collaborazione per l’affermazione delle pari opportunità sul lavoro - verrà inaugurato mercoledì prossimo 8 marzo, nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, alle ore 9, presso la sede di Confapi Sicilia, in via Emerico Amari 124, a Palermo. Nel pomeriggio Ipazia farà tappa presso la sede della CISL Palermo, dove prenderà posto tra i relatori e i testimonial internazionali del dibattito sulla promozione della parità tra i lavoratori.
"Sono felice di testimoniare ancora una volta la sensibilità e l'eticità di molte imprese associate a Confapi Sicilia che hanno aderito al progetto con entusiasmo. In un solo giorno abbiamo ricevuto richieste di ospitalità in aziende importanti presenti in provincia di Messina, Ragusa, Caltanissetta, Enna, Agrigento, Trapani, Palermo e Catania, rappresentative di un sistema economico importante che decide di veicolare messaggi culturali e sociali. Ipazia, dunque, per tutto il 2023, tornerà a vivere tra datori di lavoro e lavoratori per ricordare l'importanza di contrastare il divario di genere e promuovere la crescita dell'occupazione femminile", dichiara la Presidente della Confederazione Datoriale siciliana, Dhebora Mirabelli.
"La parità di genere è condizione imprescindibile per il futuro di questa terra, in cui sono soprattutto i giovani e le donne ad allontanarsi sempre più dal mondo del lavoro e dalla concreta possibilità di autodeterminazione. La Sicilia registra un tasso di occupazione femminile pari al 29,3% con una differenza territoriale di quasi 20 punti percentuali dal dato nazionale (49%), mentre il dato regionale dell’occupazione maschile è del 40%. Mettere l’occupazione femminile in cima all’agenda politica non è solo una questione di equità, ma costituisce un importante fattore di crescita e di sviluppo per questa Terra” dichiara la segretaria regionale CISL, Rosanna Laplaca.
IL SIMBOLISMO DELL’OPERA 8 MARZO
Il simbolismo dell’opera “8 MARZO” è rappresentato: dal braccio destro teso verso l’alto di una Ipazia post moderna impegnata con fatica a rompere il tetto di cristallo sopra di lei, una fatica che le procura una sofferenza tale da generare una lacrima di cristallo sul suo viso; dal cappello e vestito, ispirati alla moda e al glamour moderni, che evocano la bellezza, il fascino e la femminilità della donna che, ambiziosa, non rinuncia alla sua vanità per amore della cultura e del sapere; dalle pergamene strette sotto il braccio sinistro di Ipazia, a simboleggiare che solo attraverso la promozione e diffusione della cultura una società post moderna può superare stereotipi di genere e discriminazioni dettate da una società patriarcale e maschilista. Infine, dal sistema solare posizionato ai piedi di Ipazia, per ricordare che la scienza non è appannaggio del solo universo maschile.