di Marialuisa Roscino
Dott.ssa Lucattini, cosa ne pensa dell’utilizzo da parte degli adolescenti di OnlyFans?
OnlyFans è una delle tante realtà virtuali che possono avere un effetto perturbante sulla mente adolescenziale. La partecipazione che non sia occasionale, goliardica o all’interno della “sperimentazione” giovanile, va monitorata poiché può essere espressione di un disagio personale o del gruppo di appartenenza. Vi può essere inoltre un’alterata percezione del valore del denaro perché è virtuale.
Come mai sempre
più ragazzi si lasciano attrarre da questo genere di portali?
Perché sono abituati fin dall’infanzia ai videogiochi, App in streaming, TikTtok, etc. e perché incuriosiscono. Nell’adolescenza c’è la scoperta del corpo sessuato, della sessualità, dell’altro diverso da sé. Il confine tra reale e virtuale è ancora fluido. I portali sono molto noti tra i ragazzi attraverso il passa parola e il relativo facile accesso per i nativi digitali. Inoltre, poiché è una realtà virtuale, è percepita come innocua, controllabile, un “smetto quando voglio”. Gli utilizzatori hanno l’illusione di una qualche forma di “speciale” intimità, personalizzata, di un tempo dedicato.
In tutto questo, i genitori sembrano impreparati. A volte l’educazione sembra
essere stata affidata alla tecnologia. Come si può reagire?
I genitori devono
partecipare alle attività dei figli sapendo che è un piacere e che dopo qualche
sforzo e molta pazienza, avranno grandi soddisfazioni. I figli amano
incondizionatamente i propri genitori e sono capaci di una straordinaria partecipazione
e di intima gratitudine. Per ragioni di sicurezza e per la necessaria
protezione, non devono dare accesso a internet ai figli da bambini mentre
quando crescono è importante che condividano con loro il controllo che
esercitano, facendolo apertamente, dichiarandolo senza arroganza e senza timore.
C’è anche chi si pente e prova a uscire da questo tipo di portali. Che percorso è consigliato a chi decide di smettere?
Il primo passo è
aiutarli a cancellarsi dai vari account reputati non adatti o, dal loro punto
di vista, non educativi per i loro figli. Se necessario, anche bloccando i siti
che li inquietano. È bene dare ai figli sempre il proprio supporto, essere
calorosi affettivamente ed emotivamente
Se i figli sono in difficoltà, rivolgersi a uno psicoanalista per affrontare il disagio o in caso di adolescenti sensibili e acerbi, per superare potenziali esperienze traumatiche a cui si siano esposti incautamente. Nei casi più gravi per aiutarli da una eventuale dipendenza. Alcuni degli effetti nocivi, già molto studiati nel mondo anglosassone, correlati alla frequentazione di alcuni portali a contenuto sessuale, sono il cyberbullismo e il revenge-porn.
Perché evidenziare
l’importanza dell’educazione sessuale nelle scuole?
Perché ancora oggi gli adolescenti arrivano troppo spesso impreparati alla pubertà e allo sviluppo psicosessuale. La scuola può offrire un’informazione in un ambito neutro, sotto forma di educazione pensata per la loro età. A partire dalle conoscenze di base, dall’anatomia alla fisiologia dell’apparato riproduttivo. Per poi parlare degli aspetti psicologici e affettivi della sessualità. Gli adolescenti hanno bisogno di un’educazione alla sessualità che vada oltre del “sentito dire” o delle ricerche “fai da te” sul web. L’educazione sessuale agganciata ai sentimenti e all’amore, come parte di una più ampia educazione sentimentale. L’amore è un’energia positiva che va vissuta, compresa e coltivata.
Di fronte alle nuove
tendenze in rete che coinvolgono gli adolescenti, quali consigli si sente di
dare ai genitori?
Ascoltare i figli in modo non giudicante, qualunque cosa abbiano da dire, creando un clima di fiducia;
Partecipare delle loro attività scolastiche e sportive, con supervisione anche dei giochi elettronici utilizzati dagli adolescenti;
Parlare apertamente ai figli dei pericoli derivanti dalla condivisione di contenuti sessuali su chat o online;
Mettere in guardia rispetto a sconosciuti incontrati online;
Informare e proteggere sempre i figli da fenomeni quali cyberbullismo, il cyber-stalking e revenge-porn;
Impostare filtri e blocchi su siti e App su computer, tablet e smartphone dei figli minorenni, dicendolo apertamente in modo che comprendano che è una manifestazione di attenzione e affetto;
Chiedere una
consultazione psicoanalitica familiare per comprendere insieme come affrontare le
difficoltà, quando il disagio è importante, non più gestibile in famiglia e con
l’aiuto della scuola.