Intervista a Franco Stefanini, un uomo curioso e innamorato dei libri

Fattitaliani


di Laura Gorini

La Sanità è un gran bell’affare sia per il consenso politico che per i fornitori dei vari materiali e strumenti.

Ha ideato un'importante collana per la Jolly Roger Edizioni dove mette al centro il paziente che oggi più che mai deve essere super informato non solo sulla sua salute, che è il bene più prezioso che ha, ma anche sul mondo della sanità. Tra una riflessione e qualche augurio per il futuro, la nostra intervista al dottor Franco Stefanini.

Dottor Stefanini, si presenti ai nostri lettori con pregi, vizi e virtù...

È difficile per me dire chi sono. Diciamo che ritengo di essere le mie molte esperienze, tutte nate dalla curiosità e dalla volontà di migliorare la vita di tutti. Sono innamorato dei libri e leggo tantissimo, amo cucinare e sono sempre in sovrappeso, cammino molto e curo (non quanto vorrei) il mio giardino.

Ha da poco ideato una speciale collana, vuole raccontarla a chi ancora non ha avuto modo di conoscerla?

Chi come me ha ascoltato tanti medici e pazienti sa della grande difficoltà nella comunicazione fra il medico ed il paziente. Pertanto la collana è un mezzo per creare una corretta ed utile comunicazione medico-paziente e dare la cossi imita al paziente di scegliere il percorso più efficace per risolvere o contenere la malattia ed al medico di indicarne la strada.

Oggi che siamo appena giunti nel 2023 ci sono ancora molti casi di malasanità. Ma di chi è davvero la colpa?

Purtroppo i casi di malasanità sono tantissimi, gli errori, in quanto tali non sono interamente evitabili. Diciamo che fanno parte della natura umana. Le colpe? La più importante è quella di negarli, il medico non ammette quasi mai di aver sbagliato e quasi sempre con ragione, viene messo nella condizione di non poter lavorare bene. Pensiamo al super affollamento dei pronto soccorso, agli esami strumentali fatti in sequenze troppo veloci o con apparecchi di basso livello, o ancora a sale operatorie fonti di infezioni nosocomiali. Queste sono tutte  quante condizioni che favoriscono danni gravi che si sarebbero potuti evitare. La responsabilità del medico, in questi casi, è di accettare di operare in situazioni che favoriscono l’errore. Ergo, negare i casi di malasanità impedisce di mettere in atto controlli e strategie per limitare il ripetersi dei danno per malasanità.


Il Covid ha peggiorato in che misura tale situazione?

Il Covid ha messo in evidenza le criticità già esistenti ma negate e ha sicuramente colpito è cambiato il modo di vivere, trasformando anche l’Economia e la Sanità Italiana che da prima del covid aveva il numero più alto di tutta l’Europa di decessi per infezioni nosocomiali. Inoltre l’arrivo in ospedale di pazienti con infezioni da Covid-19 ha esasperato una situazione di per sè già profondamente compromessa.

Crede che la Sanità e l'Economia vadano a braccetto?

L’Economia e la Sanità vanno sicuramente a braccetto. I Paesi più ricchi hanno sanità migliori dei paesi poveri, statisticamente chi è ricco si cura meglio del povero, l’indice te ha un’attesa di vita minore del cittadino medio. La Sanità è un gran bell’affare sia per il consenso politico che per i fornitori dei vari materiali e strumenti.



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