Diego Rojas Chaigneau è un attore e cantautore Italo Cileno, nato e cresciuto a Firenze. Figlio d’arte, padre chitarrista, madre pianista e pedagoga musicale, studia Teatro a Roma, prima all’AIAD, (Accademia internazionale arte drammatica del teatro Quirino) e successivamente Cinema al Duse International di Francesca de Sapio.
Dopo aver cominciato a lavorare come attore in teatro, qualche serie e vari cortometraggi decide di tornare a Firenze, dove la passione ancestrale per la musica si risveglia. Così, nasce “Sentieri”, un album che cerca di unire stili e ritmi di tutto il mondo traendo ispirazione dal folklore latino-americano del quale suo zio, Josè Seves cantante storico degli Inti Illimani fu portavoce.
In occasione dell'uscita del nuovo singolo e video “Lubbriaco” abbiamo intervistato Diego Rojas Chaigneau.
Parliamo del tuo nuovo singolo. Com’è nato? Cosa
rappresenta per te?
È nato dalla trasposizione in musica della
barzelletta dell'ubriaco. Un esperimento musicale dove il Blues ritmico prova a
miscelarsi al son cubano.
Rappresenta il timore dell'ignoto, la sicurezza che sentiamo nella comfort zone, e la grande paura del cambiamento.
A quale idea si ispira il videoclip?
Un’idea che prova a trascendere sogno e realtà.
Quando riusciamo a trovare il coraggio di fidarci
di noi stessi, e proviamo ad accendere una lampadina nel buio,
Non è detto che i mostri ci assalgono subito, potremmo anche trovare una piacevole sorpresa... o una assurda partita di tennis che determinerà il futuro...
Quali sono le tue influenze musicali?
Musicalmente dividerei la mia vita in tre
periodi.
Il primo periodo che va dai 7-8 anni fino ai
16-17,
Sono stato molto influenzato dalla musica
giapponese, dalla musica classica, e dalle sigle dei cartoni animati.
Da compositori come Mozart, Chopin, Beethoven,
Tchaikovsky, ai giapponesi come Nobuo Uematsu, o Ryūichi Sakamoto, alle
sigle italiane con Cristina D'Avena e tanti altri...
Nel secondo periodo che va dai 18 ai 27,
primeggia il cantautorato italiano, e il Pop - rock - blues Angloamericano.
Da De André, Battiato, Dalla, Pino Daniele,
Mango, Battisti, Fiorella Mannoia, Mía Martini, Patty Pravo, Andrea Parodi,
Gino Paoli, e tanti altri... ai Beatles, Queen, Eagles, U2, Clapton, Marvin
Gaye, Steve Wonder, Elvis, Chuck Berry, Beach Boys, Bob Dylan, Joan Baez, Jeff
Buckley, Billy Joel, Ella Fitzgerald, Nina Simone, Paul Anka, Simon and
Garfunkel e tanti altri..
Il terzo periodo che va dai 27 ad oggi, ho
riscoperto le mie radici e mi sono innamorato della musica e del folclore
latino-americano, unito al cantautorato spagnolo.
Dal son del trio Matamoros, al Joropo di Juan
Vicente Torrealba, al Festejo di Eva Ayllón, al Landó di Susana Baca, allá Chacarera
o allá Zamba di Chaqueño Palavecino, allá nueva canción Chilena, alla musica
capoverdiana di Cesària Evora, al Samba Brasiliano e al meraviglioso
cantautorato di Joan Manuel Serrat, o Joaquín Sabina.
Sicuramente mi ha influenzato molto vivere in prima persona il gruppo storico degli inti-illimani, del quale mio zio è stato la prima voce.
Come e quando è iniziata la tua passione per la
musica?
È sempre stata una compagna vicina.
Da quando studiavo pianoforte classico da adolescente, a quando ho cominciato a studiare canto all'accademia a Roma, a quando ho iniziato gli studi di chitarra, fino al processo creativo che è sfociato in "Sentieri "
Con quale artista ti piacerebbe collaborare e
perché?
Wow... veramente tanti... 🤣
Da Paul McCartney a Knopfler. Dai Buena Vista
Social Club a Joan Manuel Serrat, da Edoardo Bennato a Eugenio Bennato, da Jake
Shimabukuro a Aldimeola..
Perché? Perché adoro la musica, e non c'è niente di più bello che sporcarsi qua e là suonando con grandi musicisti diversi da te, nel gusto e nel modo di concepire la musica...
Progetti futuri?
Ho finito da poco le registrazioni dell’ultimo
singolo, "Strega", e fra
qualche giorno cominciamo le riprese del video..