Leonardo
da Vinci, appassionato scienziato, considerato l'artista ideale del
Rinascimento, fu uno dei più illustri rappresentanti del neoplatonismo. La sua
vicinanza agli accademici, gli permetteva di avere un accesso privilegiato ai testi
antichi da cui traeva ispirazione. Il Rinascimento fu un periodo di grandi
cambiamenti culturali dove il riferimento alla cultura antica occupò un posto
predominante.
L'Accademia
neoplatonica di Firenze svolse un ruolo essenziale nello sviluppo filosofico e
artistico della Toscana durante il Rinascimento. Questo movimento artistico,
culturale e religioso si basava in parte sul pensiero del filosofo Platone e
della sua scuola ateniese.
Il
leitmotiv di tutta la tradizione platonica, rimasta rilevante durante il
Rinascimento, era quello di spiegare la reale organizzazione del mondo. Il
filosofo Platone sosteneva che "Dio è la misura di tutte le cose",
rendendolo sia l'essere più misurato che la misura a cui l'uomo deve
conformarsi. Dio che rappresenta l'unità era quindi la ragione di
tutto ciò che ci circonda. Per Plotino, filosofo e fondatore del neoplatonismo,
era quindi necessario ammettere un legame tra tutti gli esseri provenienti
dalla stessa unità che sarebbe stata divina.
L'Ultima
Cena di Leonardo da Vinci, di incredibile bellezza, testimonia questo pensiero.
Oltre all'uso della dotta geometria, il neoplatonismo si incarna nella figura
degli apostoli che mutano i loro volti da illustri saggi dell'antichità.
Quest'opera rappresenta l'unione del platonismo e del cristianesimo, uno dei
precetti del neoplatonismo. Seduti a tavola ad ascoltare il Cristo che
simboleggia "Il logos", considerato, nella filosofia platonica, la
ragione del mondo e la spiegazione della creazione dell'universo, Pitagora,
Talete, Marco Aurelio si parlano
mutando l'identità degli apostoli, creando una impressionante unione.
"L'amore è
quando la felicità dell'altra persona è più importante della tua".
Jackson Brown
L'Ultima Cena, oltre a rappresentare questo desiderio di riconciliare platonismo e cristianesimo, condivide l'unità e l'amore incondizionato che Dio ha per l'umanità. Leonardo in quest'opera di grande bellezza, si avvicina al divino. Questa impronta del suo profondo pensiero spirituale trascende il tempo e immortala un soffio di speranza umanista. L'immensità di questo genio ci lascia senza parole e queste scoperte fatte dagli studiosi stanno scuotendo il mondo dell'arte e portando un'apertura alla coscienza dell'anima dove la scienza e l'arte erano un tempo affini alla conoscenza del Divino.