Un'atmosfera rarefatta, uno sfondo poetico, naturalistico e cangiante, una squadra tecnica notevole e l'abilità delle sue mani hanno assicurato una serata piacevole, contraddistinta da fantasia e talento, creatività e ingegno.
Dopo una prima lunga esecuzione al piano, il lato elettronico dell'artista si è rivelato gradualmente, in una successione ben studiata che ha convinto gli spettatori.
Da brani composti di sua propria mano e da/con Girolamo Frescobaldi a Orlando Gibbons, da Jan Pieterszoon Sweelinck a Cristóbal de Morales e John Bull, Tristano si muove con disinvoltura e naturalezza.
Una bella occasione per avvicinare conoscere e comprendere questo artista lussemburghese e il suo repertorio.
Foto: Crédits : Philharmonie Luxembourg / Alfonso Salgueiro