Anna Maria Basso si racconta in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo “Il Fragore del ricordo”

Anna Maria Basso è l’autrice del romanzo “Il Fragore del ricordo” uscito per Bonfirraro qualche mese fa.

Il libro è un racconto corale che, dal cuore della città di Napoli e passando per Maratea, ci conduce fino a Dallas, negli Stati Uniti alla scoperta dei misteri della mente umana e, soprattutto, dell’importanza dei ricordi. 

Abbiamo apprezzato molto il suo libro ed è per questo che abbiamo deciso di fare una chiacchierata con lei.

Anna Maria, benvenuta. Come è nata l’idea di scrivere “Il Fragore del ricordo” il suo nuovo libro?

Grazie per la benvenuta.

Un’idea è come una lampadina che si accende all’improvviso oppure è una nuvoletta dapprima vaga che poi prende forma strada facendo, nel corso del suo vagare nella mente. La mia ha preso questa seconda strada, alimentandosi di pensieri e riflessioni: il tema del destino, le scelte che la vita impone a ciascuno di noi e che disegnano gli orizzonti mutevoli del nostro cammino, il tema dell’amore sofferto, della memoria, dell’importanza dei ricordi e altro. È nata, dunque, da questo girovagare indistinto e poi preciso. Ma ha ascoltato anche la mia forte passione per le neuroscienze, una disciplina che affronta problemi di grande complessità nello studio della mente umana e nelle grandi sfide del futuro. Man mano che questa idea si delineava, costruivo i miei personaggi e le loro azioni immaginandone le possibili storie.

“Il Fragore del ricordo”, perché questo titolo?

Prima di tutto perché il ricordo è il leit-motiv di tutta la narrazione. Il ricordo, col trascorrere del tempo, ritorna al cuore, impregnato di un’emozione, e ce la fa rivivere, caricandola di significati più forti e più intensi. Il ricordo fa rumore, insomma, soprattutto se legato ad eventi molto importanti e significativi della nostra vita.

Ci racconta il percorso emotivo e di ricerca che l’ha portata alla stesura del romanzo?

Il mio percorso emotivo e di ricerca, partito ed alimentato dal mio interesse per la scrittura, è stato quello di tradurre il pensiero in parole e le parole in azioni (scene) coinvolgendo intelletto ed emozioni.

Ho scritto per raccontare e raccontarmi, condividendo quanto affermato da Colum McCann “Scrivo perché il mondo non è ancora compiuto e le storie non sono state raccontate tutte: l’abilità di scrivere è nell’immaginare che i fatti continuano ad accadere e che esistono ancora infinite storie.


Quanto tempo ha impiegato a scrivere la storia?

Circa due anni, intervallati da qualche pausa per controllare l’impianto narrativo.

Ogni libro è un viaggio tra le pagine, come definirebbe questo suo nuovo viaggio?

Avvincente, fragoroso, emozionante.

Qualche anticipazione per i suoi prossimi lavori e impegni?

Mi sto lentamente riprendendo da uno stroke che mi ha colpita poco prima dell’uscita del mio romanzo. Ora scrivere sarà per me una sfida, un cammino, un viaggio nuovo che dovrà fare i conti con alcune problematiche legate alla mia salute. Ma sto già rincorrendo un’idea narrativa e i suoi possibili sviluppi.

 


Fattitaliani

#buttons=(Accetta) #days=(20)

"Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi." Per saperne di più
Accept !
To Top