James Ivory si racconta in "A Cooler Climate": restare fedeli a sé stessi alla fine paga

Fattitaliani


di Emanuela Del Zompo.

Il regista porta alla festa del cinema di Roma un documentario che racconta il suo viaggio in Afghanistan nel 1960, dall'infanzia all'affermazione della sua identità.

Una visione di ricordi e di immagini conservate dal regista stesso che racconta una Kabul con gli occhi del turista, parallelamente narrando la sua infanzia trascorsa nell'Oregon, lasciandosi andare a confidenze con il pubblico fino ad arrivare alla scoperta della sua sessualità. Viaggio che si conclude con l'incontro con il produttore indiano Ismail Merchant che divenne il compagno di vita e di lavoro di Ivory.

La voce narrante del protagonista-regista confina con il suo viaggio interiore ed emotivo. Il film co-diretto insieme a Giles Gardner ha dichiarato in conferenza stampa: 

“Io a Parigi, lui a New York, ogni tanto passavamo un paio di giorni insieme, ne parlavamo, e ogni volta che veniva mi portava un nuovo tesoro… Una antica mappa dell’Afghanistan, appunti, un diario di quando girava a Kabul, l’ultima volta persino delle lettere che aveva scritto a sua madre, tutte cose importanti che sono diventate la base del film”.

Protagonista di una master class, Ivory ha consigliato a chi si affaccia a questo mestiere di mantenere il proprio stile. Ad andare avanti, secondo lui, sono coloro che non si piegano alla temporanea convenienza. Restare fedeli a sé stessi alla fine paga, perché aver qualcosa in cui credere e attenervisi è il segreto per avere un futuro luminoso.

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