MARCO MORANDI Marco Morandi è un musicista, cantante, compositore, attore. Si approccia alla musica sin da piccolo: comincia a 5 anni studiando il violino e prosegue poi con la chitarra e il pianoforte. Vanta due partecipazioni al Festival di Sanremo, una con il gruppo Percentonetto nel 1998 con il brano “Come il sole”, l’altra da solista nel 2002 con “Che ne so”. Nel 2002 incide l'album “Io nuoto a farfalla “, disco che prende il titolo dalla canzone omonima inedita di Rino Gaetano. Dopo l’exploit televisivo, con la partecipazione alla trasmissione “C’era un ragazzo” (1999) in prima serata su Rai1 col padre Gianni e con la conduzione, insieme a Enrico Silvestrin, il programma musicale televisivo “Taratatà”, in onda su Rai1, Marco affianca alla sua attività musicale esperienze televisive e cinematografiche. Nel 2001 partecipa al film “Liberate i pesci”, diretto da Cristina Comencini. Nel teatro scopre la sua dimensione più congeniale: si è concentrato sull’attività di attore partecipando a numerosi spettacoli, da commedie a musical, da teatro canzone a monologhi musicali. Protagonista di “GianBurrasca – Il Musical” in tournee dal 2004 al 2006, da quel momento inizia un’intensa attività nella scena teatrale romana e nazionale, partecipando a numerosi spettacoli teatrali, musicali e non, anche da lui scritti. Da molti anni continua a coltivare la sua passione per il cantautore Rino Gaetano portando in giro per l’Italia la band tributo “RinoMinati” e uno spettacolo teatrale dal nome “Chi mi manca sei tu”. Ha prodotto e scritto, insieme ad Augusto Fornari e Toni Fornari, lo spettacolo autobiografico “Nel nome del padre storia di un figlio di…”, che porta in scena dal 2013 ad oggi, insieme a molte altre produzioni teatrali, come ad esempio “Chiamatemi Mimì”, monologo musicale - firmato da Paolo Logli e diretto da Norma Martelli - che si snoda attraverso il racconto e il ricordo di canzoni immortali e intramontabili di Mia Martini. |
CENTONOVE Morandi; Piji- M. Morandi
Ho preso la chitarra e il mio cappello nero, son partito che era presto, presto per davvero. Così tanto in fretta che non ho lasciato da mangiare al cane se poi ci resta male mi mangia tutte le scarpe che ci volevo ancora camminare
Ti ho lasciato sopra al frigo un foglio blu c'era scritto che il destino ha molta più ironia. Così tanta più di noi, in coda in tangenziale, ma tanto, menomale, io ho preso il 109
la mia rivoluzione sei stata solo tu perché se stavamo insieme avevo voglia di combattere in questo mondo immobile che ancora spera e aspetta, ma forse l'ultima parola magari non è ancora detta vedrai che non è ancora detta
Anche qui gli aironi si alzano alle cinque del mattino, quando il giglio vende il suo profumo bianco al cielo, e io cerco ancora te per poi scappare insieme se tanto fuori piove prendiamo il 109
la mia rivoluzione è uno volo naturale che prende il vento dall’airone e tu hai le ali per ballare su questo mondo immobile c'è gente che mi aspetta, perché io l'ultima parola mica l'avevo ancora detta, mica l'avevo ancora detta Na na na In questo mondo immobile c’è ancora la speranza Lo vedo, sta per arrivare, mi sembra proprio il 109...
- Mi scusi, questo porta alla rivoluzione, vero? |