Paolo Guzzanti e "La Maldestra", la storia della destra in Italia, dal fascismo al “gatto” Berlusconi del 2022

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Tutta la destra italiana è “Maldestra”. “Se la destra di un Paese deve essere ciò che fa di essa una vera destra produttrice di ricchezza - scrive l’autore -, allora non è possibile alcuna confusione con qualsiasi politica, anche ben intenzionata, di natura statalista, dirigista, limitatrice delle libertà fondamentali. Cose che invece dipendono tutte dall'esercizio della libertà nel produrre sia ricerca scientifica sia teoria e pratica, come anche dalla possibilità di costruire ciascuno per proprio conto. Lo suggerì l’illuminista napoletano Gaetano Filangieri all’americano Benjamin Franklin, il quale poi introdusse tale concetto all’interno della stessa costituzione americana: la propria personale dose di felicità. Non però quella raccomandata dallo Stato o da qualsiasi organizzazione micidiale e benefica, ma proprio quella piccola o grande felicità personale utile per vivere bene, che è e deve restare individuale e individualista. Produrre buone idee e goderne gli effetti è anche il miglior antidoto alla guerra e a tutto ciò che ancora cova sotto la cenere dell’essere umano. Quell’aggettivo, sociale, indicava che esso era ampiamente rappresentato dagli uomini (e donne) di quella «sinistra fascista» che odiava la borghesia, il capitalismo, l’imperialismo inglese, il colonialismo di tutti gli altri Stati europei; e che odiava anche gli Stati Uniti, più o meno nello stesso modo in cui questi sentimenti erano ricambiati a sinistra. Tuttavia, non ci furono dubbi nel considerare i neofascisti italiani come l’espressione dell’estrema destra eversiva. Cosa che realmente fu”.

LA DESTRA IN ITALIA? SONO TRE. Secondo il giornalista “La disgrazia della destra italiana consiste nel fatto che di destre ce ne sono due, e occasionalmente tre. La prima è una diretta conseguenza della Seconda guerra mondiale. La seconda è la classica destra liberale e conservatrice. Quella di Winston Churchill, per capirsi: una destra fondata sul rispetto del libero mercato (ormai tutt’altro che selvaggio), e cioè la proverbiale gallina dalle uova d’oro che crea ricchezza. La terza è invece la destra nazionalista, che nel nostro Paese ora appare e ora scompare, poi si ripresenta e non è mai una costante”.

COSA SIGNIFICA CANTARE BELLA CIAO. Ma cosa differenzia davvero la destra dalla sinistra nel nostro Paese? “Da molto tempo ho l’impressione che destra e sinistra in Italia si siano scambiate le parti e che alla sinistra, come pattern identitario in cui riconoscersi, non sia rimasto molto di più del comune vibrare intonando Bella ciao. Non scherzo: essere di sinistra – esistenzialmente parlando - ormai vuol dire soltanto condividere delle emozioni, fra cui quella di non aver combattuto alcuna guerra partigiana, ma di provarne comunque una sospetta nostalgia. Sospetta perché, non esistendo alcuna ragione di salire in montagna, ma avendo un estremo bisogno identitario almeno di cantare Bella Ciao, una larga parte della sinistra è letteralmente assetata dal desiderio di avere un nemico contro cui combattere cantando quelle strofe.


L’AUTORE: Paolo Guzzanti
Giornalista, politico e saggista italiano. Eletto nella XVI legislatura deputato del Popolo delle Libertà, in precedenza è stato senatore. Nel 2009 lascia Forza Italia e passa all'opposizione. Ha scritto per Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Il Riformista. Ha condotto le trasmissioni televisive Chi l'ha visto?, Fai la TV e Bar Condicio. Tra i suoi libri, Guzzanti vs Berlusconi e Mignottocrazia (Aliberti).

 

 
LA MALDESTRA
Tormenti e passioni del centrodestra italiano
di Paolo Guzzanti
Editore: Paesi Edizioni
COLLANA MONTESQUIEU
PAGINE 128
PREZZO 14,00 euro
ISBN 979-12-80159-56-4

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