Da Joseph Beuys a Oscar Dominguez, da Monika Grycko a Chiara Lecca: Alessandra Carini (MAG | Magazzeno Art Gallery) e Benedetta Pezzi allestiscono Alla Natura.
Quella che è stata ideata non è una mostra, o perlomeno non solo. «Pensiamo – spiega la curatrice, Alessandra Carini – che non si possa prescindere dagli avvenimenti che tuttora, e sempre di più, attanagliano le nostre vite. Non avendo particolari speranze nei confronti della politica, ma neanche nel singolo individuo, idealmente ci affidiamo a quella che, paradossalmente, potrebbe essere l’unica cosa che ci salverà: una magia. Un ultimo gesto disperato che contiene dentro di sé la speranza più genuina e primordiale».
La mostra prende le mosse dall’influenza dell’artista-sciamano per eccellenza, Joseph Beuys, pittore, scultore e performance artist tedesco a cui si deve il concetto di “scultura sociale”, intesa come un processo permanente di continuo divenire dei legami ecologici, politici, economici, storici e culturali che determinano l’apparato sociale. Beuys è la figura che meglio rappresenta, con la sua vita e la sua opera, l’energia centrifuga e anti-tradizionale che l’arte contemporanea ha prodotto negli ultimi decenni. L’opera di Beuys è costituita soprattutto di azioni e di happening. Ha lavorato per lungo tempo anche in Italia.
Prendendo inoltre spunto dalla Psicomagia di Alejandro Jodorowsky, è stato selezionato per Alla natura un gruppo di artiste e artisti che per gli organizzatori rappresentano al meglio i concetti espressi dal titolo dell’esposizione.
Le artiste e gli artisti selezionati hanno infatti tutti un legame con il territorio, alcuni per aver operato direttamente nel tessuto rurale e urbano attraverso festival e performance, altri per aver preso parte a Equidistanze, residenze artistiche che si svolgono a pochi chilometri da Russi e coordinate dallo stesso team curatoriale. In tutte le loro ricerche ritroviamo quegli elementi alchemici che costituiscono il cuore di questo progetto. Andreco, Borondo, DEM e Gola Hundun sono artisti provenienti dalla street art, molto conosciuti a livello internazionale e impegnati in ricerche a carattere ambientale e storico. Oscar Dominguez, land artist, lavora con materiale organico che reperisce sul territorio; Chiara Lecca, rappresentata dalla galleria Fumagalli di Milano, da anni focalizza la sua ricerca sulla relazione tra uomo e natura per farne emergere le contraddizioni. Grycko porta l’uso della ceramica al suo estremo, mentre Paoletti, con un linguaggio illustrativo estremamente contemporaneo attrae lo spettatore più giovane. Daniele Cabri, allievo di Cristobal Jodorowsky, da anni è impegnato nella ricerca di simboli e riti ancestrali.
Artisti esposti: Andreco (Italia,1978), Borondo (Spagna, 1989), Daniele Cabri (Italia, 1965), DEM (Italia, 1977), Oscar Dominguez (Argentina, 1970), Gola Hundun (Italia, 1983), Monika Grycko (Polonia, 1970), Chiara Lecca (Italia, 1978), Margherita Paoletti (Italia, 1990), Joseph Beuys (Germania, 1921-1985).
Il catalogo della mostra sarà presentato nel mese di luglio e conterrà le foto delle opere installate a Palazzo San Giacomo.
Foto Marco Miccoli