di Laura Gorini
Lo scrittore vero è quello che passa al vaglio di un editore e che viene pubblicato e diffuso, potendo quindi confrontarsi con il pubblico
Scadrà il 30 giugno prossimo il giorno ultimo per inviare la propria opera inedita alla sedicesima edizione del rinomato Premio Città di Castello 2022. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il suo organizzatore, il dottor Vella.
Dottor Vella, quali sono le novità più interessanti di questa edizione?
Le novità riguardano nuove collaborazioni che si sono aggiunte in seno alla giuria, come ad esempio l'ingresso di Alfonso Pecoraro Scanio ex ministro e docente universitario e Claudio Mattia Serafin docente alla Luiss, oltre che di Mauro Macale vicepresidente della Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l'Unesco.
La data di
iscrizione è vicina. Ad oggi quanti manoscritti sono arrivati?
Solitamente le ultime settimane sono quelle in cui vengono iscritte il maggior numero di opere, ma già ne sono state registrate nei mesi scorsi un significativo quantitativo.
Durante la
pandemia in molti si sono dedicati alla scrittura che ha un avuto un forte
aspetto terapeutico. Lo è stato anche per lei?
Il 2020-2021 è stato un biennio di grande ispirazione, dovuta alla forzata impossibilità a muoversi per lunghi periodi e anche noi abbiamo registrato un aumento delle proposte letterarie.
Molti hanno
scritto per la prima volta un loro libro. Crede che l'isolamento sia stato un
input per lasciarsi andare sulla carta?
Assolutamente sì. Lo penso soprattutto per i generi della narrativa e della poesia.
Oggi in
molti si eleggono scrittori dopo aver pubblicato solo qualche racconto o un
libro che si sono pubblicati da soli. Chi è davvero lo scrittore?
Lo scrittore vero è quello che passa al vaglio di un editore e che viene pubblicato e diffuso, potendo quindi confrontarsi con il pubblico dei lettori che è il “giudice” effettivo per il risultato di un'opera letteraria. L'autopubblicazione o la pubblicazione online non risponde certo a questi requisiti.
Potendo
sognare, chi vorrebbe per il prossimo anno in giuria tra gli scrittori di oggi?
Mi piacerebbe molto se entrasse a far parte della nostra giuria
un personaggio di grande cultura musicale, letteraria e sportiva che io stimo
davvero tantissimo e che risponde al nome di Marino Bartoletti.