Opera in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratta dal dramma di Victor Hugo, Ernani è in scena al Teatro dell'Opera di Roma fino all'11 giugno con la direzione musicale di Marco Armiliato e la regia di Hugo de Ana. Nel ruolo del titolo il tenore Francesco Meli intervistato da Fattitaliani (foto di Victor Santiago).
Ogni volta si ricomincia da capo, non si può lasciar adagiare su se stesso un ruolo e bisogna rimanere sempre attenti perché questo non accada. Perciò che fare? Rileggerlo per riscoprirlo ogni volta come se fosse “nuovo”.
Per esempio, Ernani. Negli anni ha percepito un cambiamento nel suo "rapporto" personale con il personaggio? In termini di interpretazione vocale e attoriale, nella comprensione di certe sfumature su cui prima non si era particolarmente concentrato?
Ernani è un ruolo che ho avuto la fortuna di debuttare con un grande direttore, Riccardo Muti, e in quell’occasione ho potuto approfondirlo in tutte le sue parti ma ogni volta che lo canto nuovamente scopro sfumature o accenti che non mi avevano colpito e cerco di farli miei.
Le piace Ernani come personaggio? In che cosa ancora oggi ne vede valore, unicità, attualità?
Ernani incarna la figura dell’eroe romantico per eccellenza, solo, perso, che lotta per la sua felicità ma non riesce mai a raggiungerla, è un ruolo musicalmente e drammaturgicamente molto interessante e mi piace molto cantarlo. E’ un personaggio attuale nella sua fedeltà con se stesso, principio oggi non molto in uso.
ph. Fabrizio Sansoni
Negli anni come ha visto cambiare il rapporto fra l'opera e il pubblico?
Il pubblico dell’opera è molto variegato, negli ultimi anni ho visto entrare nelle sale molti giovani sempre più affascinati da questo tipo di spettacolo. Per esempio le cosiddette “primine” per i giovani aiutano molto la divulgazione dell’opera a un pubblico giovane.
Come direttore artistico e docente dell'Accademia di Alto Perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice di Genova, quale aspetto predilige per trasmettere conoscenza, tecnica e piacere ai suoi studenti?
Trasmettere le proprie esperienze e conoscenze ai cantanti più giovani è una cosa bellissima che ha sempre attirato la mia attenzione. Come trasmettere queste cose dipende da chi si ha davanti, sicuramente lo studio della tecnica e della musica è fondamentale e io esigo da i miei allievi questo tipo di concezione. Non è sufficiente aprire la bocca e cantare, anche se con una bella voce.
C'è stata una critica che Le ha fatto particolarmente piacere? E una che invece l'ha inizialmente ferita ma da cui ha tratto un buon consiglio?
Le critiche sono tutte costruttive per quanto possano essere cattive o maligne e possono aiutare un musicista a migliorarsi, l’importante è non lasciarsi influenzare troppo e continuare a credere in se stessi. Giovanni Zambito.
Ernani
DIRETTORE
Marco ArmiliatoREGIA, SCENE E COSTUMI
Hugo de AnaMAESTRO DEL CORO ROBERTO GABBIANI
LUCI VINICIO CHELI
RIPRESE DA VALERIO ALFIERI
MOVIMENTI MIMICI MICHELE COSENTINO
ERNANI FRANCESCO MELI
DON CARLO LUDOVIC TÉZIER / GIOVANNI MEONI 5, 9 giugno
DON RUY GOMEZ DE SILVA EVGENY STAVINSKY
ELVIRA ANGELA MEADE / ANASTASIA BARTOLI 5, 9 giugno
GIOVANNA MARIANNA MAPPA*
DON RICCARDO RODRIGO ORTIZ*
JAGO ALESSANDRO DELLA MORTE*
dal Progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Allestimento Teatro dell’Opera di Roma
in coproduzione con Sydney Opera House
con sovratitoli in italiano e inglese