DAL ROME FASHION WEEK 2022 IL NO DEI BRAND ALLA CONTRAFFAZIONE

Fattitaliani



Alla Rome Fashion Week, che si chiude oggi, i brand del Made in Italy scommettono sulla qualità e l’artigianalità. Il manager Fabio Ridolfi: “Siamo sulla strada giusta: le presenze dimostrano che siamo tornati ai numeri pre-covid”

La creatività dei più affermati stilisti italiani e internazionali, la luminosità degli accessori gioiello, la preziosità di tessuti come sete naturali, organza, voile e chiffon laminati. Ma anche pochette, borse, Rolex, cosmetici e addirittura una Ferrari Comparison 250 GT Berlinetta del 1960, tutto rigorosamente contraffatto e sequestrato, a suo tempo, dall’Agenzia delle Dogane, delle Accise e dei Monopoli dell’Aeroporto di Fiumicino. Alla Fiera di Roma ad andare “in mostra” non è solo la moda dell’originalità e dell’estro dei migliori stilisti italiani e mondiali, ma anche i tentativi di frode e contraffazione che spesso si nascondono dietro i prodotti dei marchi più rinomati.

Tutelare e difendere il valore, non solo economico, del made in Italy: questo l’obiettivo di Rome Fashion week, la tre giorni dedicata alla moda degli abiti da cerimonia e grande soiree che si è chiusa oggi nella struttura fieristica capitolina. La manifestazione, ideata e organizzata dai manager Fabio Ridolfi e Andrew Loockman e sostenuta da Regione Lazio e dalla Camera di Commercio Roma, ha visto, dall’11 al 13 giugno, la partecipazione di numerosi buyer e rivenditori provenienti da tutto il mondo.

“Un grande successo, tanti gli ordini che in questi tre giorni sono stati evasi, ma soprattutto numeri importanti di presenze, tornate ai livelli pre-covid – commentano Ridolfi e Lookman - Nonostante il periodo non semplice, abbiamo noi tutti continuano a credere e a investire nelle manifestazioni di settore. La moda sera e cerimonia aveva subito, inevitabilmente, un pesante contraccolpo, ma le aziende, e noi per primi, non si sono arrese. I risultati stanno arrivando e i numeri registrati in questi tre giorni lo dimostrano”.

Be fashion again” è lo slogan di questa edizione che, dopo due anni di pandemia, ha “inaugurato” la ripresa degli eventi fieristici con un’anteprima delle tendenze della moda del 2023.  

 Cinquanta le esposizioni per un totale di 150 collezioni, in ognuna delle quali si trova un sentimento ottimista verso il futuro e un forte desiderio di ritornare ad uscire e viaggiare, nel rispetto della natura e nel segno della sostenibilità. La risposta unanime dei creativi del mondo sera e cerimonia si è confermata proprio nella scelta di tinte vivaci e materiali di altissima qualità. Pur restando citazioni della tradizione ai colori mai fuori moda come il nero ed il bianco, tornano tessuti dai colori vivaci e le stampe che rappresentano elementi della natura e geometrie. Abiti che raccontano la bellezza del nostro pianeta proprio grazie ad una ricerca di colori intensi che la natura ci offre: l’azzurro cielo, il verde delle vallate, il giallo del sole, l’arancione ed il rosso dei tramonti, il viola ed il blu notte. 

A presentare le proprie collezioni alla RFW 2022 sono stati: Nicole Moments, Party Edit by Pronovias e Marchesa, Rosa Clarà Marfil, Morilee, Maestri Group, Susanna Rivieri, Lexus, Arax Gazzo, Carla Ruiz, Christian Koehlert, Joseph Ribkoff, Luigi Convertini, Lella Chatié, Matilde Cano, Cautieri Cerimonia, Vivien Luxury, Maria Coca, Frank Lyman Design, Thomas Pina, D'Andrea Collection, MG Arcione, Elisabetta Dori, Sologioie, Silvia Fernandez, Signorini Alta Moda, Sartoria Moratti, Edgers, Maria Coca e molti altri.

Accanto agli abiti e agli accessori firmati dai grandi nomi della moda italiana e internazionale, anche i prodotti contraffatti e sequestrati nel corso degli anni dalle autorità preposte, alcuni dei quali “messi in mostra” nell’apposito stand della Direzione Lazio e Abruzzo dell’Agenzia del Demanio, delle accise e dei monopoli, presente alla tre giorni dedicata al mondo della moda di lusso. Tra questi, un modello contraffatto di Ferrari Comparison 250 GT Berlinetta, auto d’epoca sequestrata tre anni fa al porto di Genova, oggi in prestito dal “Museo dell’Anticontraffazione” di Roma. Obiettivo: illustrare non solo le attività operative svolte nel contrasto all’illegalità, per la tutela dei marchi, del “made in Italy” e della sicurezza dei consumatori, ma anche spiegare e fare luce su quali siano gli adempimenti per l’importazione e l’esportazione delle merci con riferimento ai regimi doganali economici.

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