Cristiano Turato: “Switch off è l’istante tanto semplice quanto complesso di una scelta essenziale: scegliere di essere liberi”

In occasione dell’uscita del nuovo singolo “Switch off” feat. Maurizio Vercon, abbiamo fatto una chiacchierata con Cristiano Turato.


Ex voce dei Nomadi, chitarrista e cantautore. Dal tuo esordio ad oggi, quali sono state le soddisfazioni più grandi?

Partirei subito da una precisazione. Nella pagina a mio nome all’interno della bibbia di google, wikipedia, si asserisce che il sottoscritto sia un chitarrista. Vorrei ribadire per onor di verità che io non sono un chitarrista, nel rispetto dei chitarristi veri, quali, per esempio, Maurizio Vercon amico e professionista della chitarra. Quel che è reale e tangibile, è che nella mia vita ho avuto il privilegio di studiare, e non ho ancora finito, diversi strumenti, tra i quali c’è anche la chitarra. È una precisazione doverosa nel rispetto della santa verità; wikipedia non può conoscere la mia vita e nemmeno chi si è inventato la burla del chitarrista. Detto ciò, posso serenamente ammettere di avere diverse competenze maturate negli anni, attraverso il sacrificio e lo studio; per esempio, il mio ultimo singolo è stato mixato e masterizzato dal sottoscritto. La soddisfazione più grande? È proprio quella di aver capito che la crescita personale, umana e artistica, è un percorso lungo una vita e che non ha una fine, se non quella biologica.

Dal 2012 al 2017 sei stato la voce dei Nomadi. Cosa ha rappresentato per te quest’esperienza?

Una viva esperienza di vita. Un viaggio meraviglioso da prendere al volo e da gustare. Ogni vita incontrata, ogni abbraccio e stretta di mano, ogni critica e ogni soddisfazione hanno contribuito alla mia crescita personale. Ora posso solo ringraziare, e attendere con eccitazione la prossima esperienza, che è già dietro l’angolo.

Dal 20 maggio in radio il tuo nuovo singolo “Switch off”. Com’è nato? Cosa rappresenta per te?

“Switch off” è nato dalla mia sete innata di sconoscenza. Una ricerca continua del sapere. È proprio per questo che mesi fa, mi trovavo a Bologna per un seminario dal titolo “Eros il grande guaritore” di Mirella Santamato, una mia carissima amica scrittrice e poeta. In quel seminario ho conosciuto l’esperimento di Ivan Pavlov sul riflesso condizionato. Nel 1904 Pavlov venne insignito del premio nobel proprio per l’esperimento di cui sopra. Nonostante siano passati moltissimi anni la sua intuizione è davvero una risorsa per tutti noi. Comprendere i meccanismi che governano gli esseri umani attraverso il condizionamento, la ripetizione che si trasforma in verità, e che diventa poi nor-malità, è fondamentale.

A quale idea si ispira il videoclip?

Si è deciso di prendere come esempio i social, nessuno escluso. Un parco divertimenti dove la finzione si tinge di reale, a proposito di meccanismi e del così fan tutti. Volevamo amplificare un segnale che per noi è disturbato. Scherzandoci un pò, io e Mauri siamo dei burloni, abbiamo raccontato l'idea di una vita da cui credo ognuno di noi debba prendere le distanze. L’essere umano ha bisogno di un abbraccio e di un sorriso, di ridere o forse piangere: di semplice vita vera.

Come è nata la collaborazione con il chitarrista Maurizio Vercon?

Io e il Mauri ci siamo conosciuti nel dicembre 2019 durante un volo verso Marsala. Saliti a Milano abbiamo conversato e poi, arrivati al teatro Impero di Marsala, ci siamo divertiti suonando diversi brani di mie vecchie produzioni. Da quel momento non ci siamo mai persi di vista, anzi, siamo diventati amici e ora viviamo ogni esperienza insieme. E penso che questo sia bellissimo.

Parlando di live. C'è un concerto che porti nel cuore? Che ti ha emozionato più degli altri?

Se permetti esco un attimo dai miei live. Il live più emozionante a cui ho assistito è stato quello di Peter Gabriel. Amante innamorato di synth, moog e di tutto quel mondo analogico dove le note diventano scie di luce su cui serfano gli angeli, posso dire di aver visto e vissuto un live meraviglioso. Mancano i Depeche, però.

Prossimi impegni?

Io e il Mauri siamo partiti a Pasqua. Siamo già stati a Sarùle, Santa Giusta. A Crosia e Montalto Uffugo con Alberto Bertoli. Il 17 giugno saremo a San Vero Milis con Gianluigi Mannea al basso, Paolo Zizi al piano&synth e Fabio Mastino alla batteria. Il 22 luglio a Villa Campello (Monza-Brianza), il 31 luglio a Fiamene (Verona). In questi ultimi due eventi al basso ci sarà il mitico Max Gelsi. C’è da ringraziare l’agenzia Applausi di Pina Corona, Live for music di Rudi Caniato e il promoter calabrese Ferdinando Bruno. A presto quindi.


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